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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Marzo 2007
 
   
  REGGIO EMILIA, ARTIGIANI EDILI: LA POSIZIONE DELLA CDC

 
   
  Reggio emilia, 28 marzo 2007 - Nonostante la risposta della Camera di Commercio apparsa sull’Informazione di giovedì 22 marzo scorso, risposta che si riteneva quanto mai chiarificante ed esaustiva, nuovamente sulla stampa locale di domenica 25 marzo si ripropone lo stesso tema riferendo i lavori delle prime sedute del Cles (Comitato per l’emersione del lavoro nero). In un comunicato stampa, sono infatti contenute critiche all’operato della Commissione Provinciale dell’Artigianato in merito all’iscrizione di artigiani edili. Questa Commissione Provinciale Artigianato, amareggiata per questi gratuiti e continui attacchi, ritiene di aver sempre operato nell’ambito della legalità e della correttezza. Come già detto, proprio per cercare di fornire un sostanziale contributo ad un problema, certamente complesso e di non semplice soluzione, la Commissione Provinciale Artigianato ha, da più di tre anni, e per prima in Regione, deciso l’introduzione di ulteriori criteri distintivi del lavoro autonomo, oltre quelli normativamente previsti (ben pochi, per la verità, trattandosi di attività libera), da tenere in considerazione nell’esame delle domande di iscrizione di neo imprese individuali nel settore edile, ovvero: documentazione attestante l’effettivo possesso delle attrezzature dichiarate (fatture o contratto di comodato), ed almeno uno dei seguenti requisiti: contratto d’opera se il neo imprenditore ha assunto lavori per conto terzi o certificazione di frequenza a corsi formativi. Si specifica che nessuna normativa, peraltro, prevede il controllo dei requisiti di onorabilità in questa materia. Vogliamo poi ricordare che a termini di legge la concessione dello status di artigiano spetta unicamente alle Cpa (Legge 443/85 ribadita dalla legge regionale n. 32/2001). Si sottolinea inoltre che della Commissione Provinciale Artigianato fanno parte, oltre i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali di cui si deve purtroppo verificare la perdurante assenza, il rappresentante nominato dalla Direzione Provinciale del Lavoro ed il Direttore dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Spiace comunque constatare che polemiche in tal senso non contribuiscano in alcun modo a creare uno spirito costruttivo e collaborativo che permetta la elaborazione di strategie di intervento utili ed efficaci in sinergia ma siano polemiche sterili fine a se stesse che certamente non tendono a risolvere le problematiche venutesi a creare nella provincia. Proprio in tale ottica, risulta incomprensibile la mancata convocazione della Camera di Commercio al Cles, considerato l’indubbio apporto tecnico e conoscitivo che la stessa avrebbe potuto contribuire a fornire, stante la specifica finalità di Ente esponenziale del mondo economico provinciale attribuitole dalla legge di riforma. .  
   
 

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