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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Luglio 2014
 
   
  UE, LOTTA ALLE FRODI: IMPORTANTI PASSI AVANTI DELLA POLITICA ANTIFRODE, MA GLI STATI MEMBRI DEVONO FARE DI PIÙ

 
   
  Bruxelles, 21 luglio 2014 - Secondo la relazione annuale della Commissione sulla tutela degli interessi finanziari dellŽUnione, gli Stati membri devono intensificare gli sforzi per prevenire, individuare e segnalare le frodi che colpiscono i fondi Ue. La relazione formula raccomandazioni dettagliate sugli aspetti ai quali le autorità nazionali dovrebbero prestare particolare attenzione in questo ambito. La relazione rileva che le frodi individuate nella spesa dellŽUe rappresentano meno del 0,2% di tutti i fondi. La Commissione ritiene tuttavia che siano necessari maggiori sforzi a livello nazionale nella lotta contro le frodi e nella loro individuazione. La relazione annuale sulla tutela degli interessi finanziari dellŽUnione raccomanda quindi agli Stati membri, tra lŽaltro, di rivedere i loro controlli per garantire che siano mirati e basati sullŽanalisi dei rischi. Un aspetto positivo evidenziato dalla relazione consiste nei progressi soddisfacenti compiuti a livello nazionale nellŽattuazione di nuove norme e politiche volte a rafforzare la lotta contro le frodi negli anni a venire. Inoltre, negli ultimi 5 anni sono stati fatti importanti passi avanti, a livello di Unione, nella creazione di un contesto più favorevole alla lotta antifrode. La piena attuazione di tali iniziative può avere un notevole impatto sui livelli di frode. Algirdas Šemeta, Commissario per la Fiscalità e lŽunione doganale, le statistiche, lŽaudit interno e la lotta antifrode, ha dichiarato: “Negli ultimi cinque anni la Commissione ha portato la lotta antifrode a un nuovo livello. Le nuove norme, le iniziative e i quadri rigorosi e ambiziosi che abbiamo proposto evidenziano chiaramente il nostro impegno a salvaguardare il denaro dei cittadini dalle frodi. È ora che gli Stati membri facciano la loro parte e intervengano con maggiore efficacia, intensificando gli sforzi volti a prevenire, individuare e perseguire le frodi ai danni del bilancio dellŽUnione." Stando ai dati forniti nella relazione, nel 2013 le frodi ai danni del bilancio dellŽUnione individuate dalle autorità nazionali sono leggermente diminuite rispetto al 2012. Sul versante della spesa, le frodi sono ammontate a 248 milioni di euro di fondi Ue, un importo equivalente allo 0,19% del bilancio di spesa e che rappresenta un calo del 21% rispetto ai 315 milioni di euro dellŽanno precedente. Sul versante delle entrate, le frodi presunte o accertate sono ammontate a 61 milioni di euro, pari allo 0,29% delle risorse proprie tradizionali riscosse per il 2013, con un calo del 21% rispetto ai 77,6 milioni di euro dellŽanno precedente. Sebbene lŽimpatto finanziario complessivo delle frodi ai danni dei fondi Ue sia calato lŽanno scorso, il numero di frodi segnalate sul versante della spesa dellŽUnione è aumentato rispetto allŽanno precedente. Tale aumento potrebbe essere in parte il risultato del rafforzamento delle misure volte a individuare le frodi in una fase precoce, che ha ridotto lŽimporto complessivo dei fondi interessati, ma potrebbe essere anche indice di una migliore segnalazione delle frodi da parte degli Stati membri. Contesto LŽarticolo 325 del trattato impone alla Commissione di presentare annualmente una relazione sulla tutela degli interessi finanziari dellŽUnione, in cui siano indicate le misure adottate per combattere le frodi che colpiscono i fondi Ue. La relazione, che fornisce informazioni dettagliate sul livello di frode segnalato dagli Stati membri in relazione allŽintero bilancio dellŽUnione (sia le entrate che le voci di spesa), contribuisce a determinare quali siano i settori maggiormente a rischio, al fine di individuare azioni più mirate sia a livello unionale che a livello nazionale. Oltre a fornire i dati sulle frodi e le irregolarità segnalate, sui recuperi, sulle rettifiche finanziarie e sui livelli di segnalazione registrati negli Stati membri, la relazione di norma si concentra ogni anno su un aspetto in particolare, trattato in modo approfondito. QuestŽanno fa il punto dei progressi compiuti dagli Stati membri per quanto riguarda lŽistituzione di un servizio nazionale incaricato del coordinamento della lotta antifrode (Afcos), richiesto dal nuovo regolamento Olaf. Lo scopo dellŽAfcos è cooperare attivamente e scambiare informazioni con lŽOlaf, migliorando così la lotta comune contro le frodi. La relazione fornisce informazioni dettagliate sugli Stati membri che hanno già designato un Afcos e invita i restanti quattro Stati membri a fare altrettanto entro la fine dellŽanno. La relazione odierna illustra inoltre nel dettaglio le numerose iniziative intraprese dalla Commissione nel 2013 per combattere le frodi ai danni del bilancio dellŽUnione. Tali misure si basano sullŽintenso programma antifrode portato avanti dalla Commissione negli ultimi cinque anni. Nel 2013, anno in cui è stata attuata la nuova strategia antifrode della Commissione (Ip/11/783), sono stati realizzati anche importanti progressi in campo legislativo, che includono: la proposta della Commissione di creare una Procura europea (Ip/13/709). Questa nuova istituzione potenzierà notevolmente le indagini e il perseguimento dei reati ai danni del bilancio dellŽUnione; lŽentrata in vigore del nuovo regolamento Olaf, che ha contribuito a rafforzare le attività investigative dellŽOlaf (Memo/13/651); importanti passi avanti sul piano istituzionale per quanto riguarda la proposta della Commissione sulla tutela degli interessi finanziari dellŽUnione attraverso il diritto penale (Ip/12/767). Armonizzando le definizioni dei reati ai danni del bilancio dellŽUnione e introducendo sanzioni minime contro questi reati, la proposta intende contribuire ulteriormente a tutelare i fondi e a scoraggiare le frodi.  
   
 

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