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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Luglio 2014
 
   
  SANITÀ: FVG, "MENO OSPEDALE PIÙ TERRITORIO"

 
   
  Trieste, 22 luglio 2014 - Con l´approvazione preliminare del disegno di legge di riordino dell´assetto istituzionale ed organizzativo del Servizio sanitario regionale, comincia l´iter formale che porterà al varo della riforma sanitaria in Friuli Venezia Giulia. L´obiettivo della Giunta, come ribadisce l´assessore alla Salute, Maria Sandra Telesca, consiste infatti nell´esame del documento (che già è stato consegnato a tutti i diversi portatori di interesse) e nel via libera al riordino da parte del Consiglio regionale entro ottobre, in modo da avere un "sistema sanitario rinnovato e più efficiente dal primo gennaio del prossimo anno". "Il provvedimento - spiega Telesca - nasce dalla consapevolezza che le esigenze di salute dei cittadini si sono profondamente modificate nel corso degli ultimi anni, comportando la necessità di risposte più articolate e moderne rispetto alle necessità che si manifestano in una popolazione dove la componente anziana cresce, con la conseguenza di un aumento delle patologie croniche". La filosofia di fondo, In Friuli Venezia Giulia, così come del resto anche in Italia e più in generale nei paesi più avanzati, è "meno ospedale più territorio". Che consiste nello "spostare a livello territoriale servizi in questo momento impropriamente erogati dagli ospedali". A fronte delle preoccupazioni dei cittadini, che paventano un taglio di posti letto negli ospedali, l´assessore ha fornito ampie rassicurazioni. "Il cambiamento sarà graduale. La riduzione dei posti letto per acuti negli ospedali, fino al raggiungimento dei parametri indicati dal Ministero della Salute di 3 ogni 1000 abitanti, sarà fatta solo contestualmente al potenziamento da un lato dell´assistenza domiciliare, dall´altro dei servizi di prossimità. Vale a dire che in ospedale si rimarrà il più breve tempo possibile, fino al superamento di una fase acuta. Poi le cure proseguiranno possibilmente a casa, o comunque nelle Residenze sanitarie assistenziali o nelle strutture di riabilitazione. E per le cronicità all´ospedale non sarà proprio necessario ricorrere. Credo sia proprio quelle che i cittadini auspicano", conclude l´assessore regionale.  
   
 

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