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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Marzo 2007
 
   
  FRANCIA E GERMANIA ALLA GUIDA DELLO SPAZIO EUROPEO DELLA RICERCA (SER)

 
   
  Bruxelles, 28 marzo 2007 - L´asse franco-tedesca è considerata da molti il cuore dell´Unione europea e i due paesi sono stati sicuramente essenziali per l´istituzione della struttura precedente l´Ue, la Comunità economica europea (Cee). Si potrebbe anche sostenere che il motore franco-tedesco alimenta da tempo la collaborazione nel campo della ricerca. Insieme al Regno Unito, i due paesi sono i partecipanti più entusiasti ai programmi comunitari quadro per la ricerca e dalla fine della Seconda guerra mondiale si sono impegnati in un´ampia serie di organizzazioni e progetti di ricerca bilaterali. Alcuni dei migliori cervelli scientifici della storia, da Alexander von Humboldt e Albert Einstein a Paul Langevin e Max Planck avevano collaborato strettamente con le loro controparti francesi o tedesche prima dello scoppio del conflitto. Tuttavia, gli eventi dal 1939 al 1945 avevano segnato la fine di tutti i contatti e è stato necessario molto tempo prima di ristabilire rapporti di lavoro di tipo collaborativo. Una volta ripristinati i primi contatti e istituite le prime organizzazioni, le iniziative franco-tedesche si sono moltiplicate in maniera esponenziale. I due paesi continuano a operare a stretto contatto anche oggi, sia bilateralmente sia nel contesto dell´Ue. Il riavvicinamento politico è stato essenziale per spianare la strada ai contatti tra gli scienziati. Una volta compiuti i primi progressi in tal senso, grazie a personalità quali Konrad Adenauer, Robert Schuman, Jean Monnet e Charles de Gaulle, la ricerca collaborativa è tornata a essere una possibilità. Nel 1949 si riunirono nella città svizzera di Losanna 170 esponenti delle comunità culturali e intellettuali europee e a loro si rivolse il premio Nobel francese per la fisica Louis de Broglie, invitando gli accademici europei a lavorare insieme. Tale appello produsse come risultato un organo attualmente conosciuto a livello mondiale, l´Organizzazione europea per la ricerca nucleare (Cern), istituita nel 1954 e tuttora attivissima. Poco tempo dopo venne creato l´Istituto franco-tedesco di ricerca di St. Louis (Isl), per la ricerca in materia di sicurezza e di difesa. Poiché Francia e Germania avevano appena deposto le armi, la sicurezza e la difesa non rappresentavano certo i campi di collaborazione più ovvi. L´idea venne ventilata per la prima volta da un gruppo di scienziati tedeschi esperti di balistica e aerodinamica. Dopo la fine della guerra, gli scienziati volevano lavorare per il governo francese. Dopo aver instaurato i contatti del caso, si stabilirono nella cittadina di St. Louis nell´Alsazia meridionale. La scelta del luogo era stata molto oculata in quanto, trovandosi a soli 4 km di distanza dalla Germania, consentiva agli scienziati di lavorare in Francia pur risiedendo nel proprio paese. Alla fine degli anni cinquanta entrambi i governi decisero di formalizzare l´accordo e di dare vita a un´istituzione bilaterale. L´isl ha sede ancor oggi a St. Louis. Ha due direttori, un francese e un tedesco, e conta circa 400 dipendenti, poco meno della metà dei quali sono ricercatori. Il direttore francese Alain Picq ha rivelato al Notiziario Cordis che considera l´Isl alla stregua di «un simbolo politico forte della riconciliazione franco-tedesca». Ritiene inoltre che iniziative bilaterali del medesimo tenore siano un modo per rafforzare la ricerca comunitaria. Le aree di competenza dell´istituto sono la detonica, la balistica, le misurazioni ad alta velocità, i sensori, l´acustica (per intercettare i cecchini), i laser, i nanomateriali e i dispositivi esplosivi improvvisati (Ied). Lo scorso anno l´istituto ha adottato una nuova strategia incentrata sulle applicazioni a duplice utilizzo per la difesa dal terrorismo. L´isl è molto noto nel suo campo e ha stipulato contratti importanti con gli eserciti francese e americano. Ciononostante, Alain Picq vorrebbe che l´Isl godesse di maggiore visibilità in Europa. La nuova strategia delinea anche i seguenti obiettivi: accrescere la visibilità dell´istituto in seno alla comunità europea della sicurezza e della difesa e rafforzare gli accordi e le reti di cooperazione. Alain Picq ambisce inoltre ad assicurare la partecipazione dell´Isl al Settimo programma quadro (7Pq) dell´Unione e a garantire una collaborazione più stretta con l´Agenzia europea per la difesa (Eda). «Le nostre priorità rientrano ovviamente nell´ambito dell´Ue», dichiara. Mentre l´Isl è rimasto fedele alle proprie radici ed è principalmente un´iniziativa franco-tedesca, vi sono anche esempi di progetti franco-tedeschi che hanno ampliato la propria portata trasformandosi in iniziative europee. L´institut Laue-langevin (Ill) è uno di questi. Con sede a Grenoble, l´Ill gestisce la fonte di neutroni più potente del mondo, oltre a un insieme di 40 strumenti a elevate prestazioni, utilizzati per studiare la materia contenuta nei solidi, nei nuovi materiali, nei materiali biologici, nelle nuove sostanze e nei materiali nanotecnologici. L´ill festeggia quest´anno il quarantesimo anniversario. La sua creazione è stata il risultato diretto dei colloqui tra il presidente francese Charles de Gaulle e il cancelliere tedesco Konrad Adenauer, in seguito a una proposta degli scienziati. Il Regno Unito ha aderito nel 1973 e l´istituto conta oggi 10 partner scientifici che stanziano i finanziamenti necessari. Secondo il direttore Richard Wagner l´Ill ha «subito cambiamenti drastici» dalla sua istituzione nel 1967. Grazie a partner provenienti da Austria, Belgio, Repubblica ceca, Ungheria, Italia, Spagna, Polonia, Russia, Svezia e Svizzera, l´Ill è «diventato un istituto di ricerca veramente europeo», ha dichiarato Wagner al Notiziario Cordis. Il professor Wagner ritiene che Francia e Germania svolgeranno entrambe un ruolo fondamentale nello sviluppo dello Spazio europeo della ricerca (Ser), un´iniziativa da lui descritta come di «importanza fondamentale». L´ill non solo ha portato all´instaurazione di legami tra le comunità scientifiche dei paesi coinvolti, ma ha anche incoraggiato la cooperazione bilaterale tra gli istituti di tutta Europa «oltre i confini di Grenoble». L´ill è destinato a diventare ancora più «europeo», in quanto è stato inserito nell´elenco dei 35 progetti prioritari redatto dal forum strategico europeo per le infrastrutture di ricerca (Esfri). In tale contesto, l´Ill farà domanda di finanziamenti a titolo del 7Pq e il professor Wagner è «piuttosto ottimista». L´istituto sta pianificando sette nuovi strumenti per i settori emergenti nei prossimi anni. La realtà fino a questo momento indica che i rapporti stabiliti tra Francia e Germania sono legami destinati a durare. E, visto che entrambi i paesi si confermano all´avanguardia della ricerca in molti campi scientifici, la collaborazione tra i vicini è quanto mai sensata. Se ciò conferma il motore franco-tedesco alla guida della collaborazione nel campo della ricerca, non può che essere uno sviluppo positivo per il resto del continente. Per maggiori informazioni su Isl e Ill consultare: http://www. Ill. Fr http://www. Isl. Tm. Fr .  
   
 

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