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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Settembre 2014
 
   
  ELETTRODOTTO LIENZ – SCORZÈ. ZAIA: ”TERNA ASCOLTI LE COMUNITÀ LOCALI E NON DETURPI CON TRALICCI LE DOLOMITI PATRIMONIO UNESCO”

 
   
  Venezia, 2 settembre 2014 - “Terna non può deturpare un paesaggio mozzafiato come quello delle Dolomiti, patrimonio dell’Unesco, con degli orrendi tralicci. E’ una azienda pubblica. Si rassegni dunque a mettere mano alla cassa e realizzi interrandolo l’elettrodotto dall’Austria all’Italia. Come Regione sappia che continueremo a opporci in tutte le sedi a un vero e proprio scempio”. E’ molto netta la posizione del Presidente del Veneto, Luca Zaia, sulla questione del nuovo elettrodotto Lienz – Scorzé che fino al confine austriaco corre sotterraneo ma che in Italia la società che gestisce la rete vorrebbe realizzare con tralicci disseminati sulle montagne. “I cittadini hanno ragione a protestare, perché l’ambiente appartiene a loro – riprende Zaia – Non è una Italia del No che protesta, non lo fa per un effetto Nimby (Not In My Back Yard) né per un malinteso senso dell’ambientalismo che nega tutto, ma semplicemente per una questione di buon senso. Nessuno si oppone all’elettrodotto, semplicemente non è pensabile che l’area delle Dolomiti, patrimonio ambientale dell’umanità Unesco, venga deturpata da torri metalliche fino a 60 metri e da cavi aerei che corrono lungo vallate e crinali, tenuto conto che gli stessi cavi possono essere interrati garantendo sia l’approvvigionamento energetico sia il paesaggio. L’unesco ci ha dato un riconoscimento meritato e straordinario, i cui contenuti e le cui aspettative abbiamo tutti il dovere di consolidare rispettando e valorizzando anzitutto le Dolomiti e chi ci abita”. “Ricordo peraltro che la Regione ha preso formalmente posizione sulla vicenda e chiedo a Terna di operare di conseguenza, senza se e senza ma, facendo null’altro che quello che gli austriaci hanno fatto in casa loro. Interrare costa di più? I cittadini bellunesi non possono vedere svilito il loro territorio per interessi economici che non sono i loro. Ricordo, per chi non lo rammentasse, che Terna è un’azienda pubblica, partecipata dunque dai contribuenti. E che i veneti sono non soltanto grandi contribuenti che ogni anno regalano all’Italia (e quindi alle aziende pubbliche) 21 miliardi di residuo fiscale attivo, ma che il sistema industriale del Veneto è un grande consumatore di energia elettrica, che peraltro paga assai di più della media europea. Agli amministratori di Terna chiedo di tenere conto che quell’elettrodotto interrato i veneti l’hanno di fatto già pagato. E caro, per giunta” “Aggiungo – conclude Zaia – che su questa partita non rinunceremo a nessuna azione che possa far prevalere la nostra tesi. Uomo (anzi:azienda) avvisato, mezzo salvato”.  
   
 

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