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Notiziario Marketpress di Giovedì 04 Settembre 2014
 
   
  ASSESSORE VENETO A IX COMMISSIONE CONFERENZA REGIONI: CON NUOVO DECRETO MINISTERIALE SU AMMORTIZZATORI IN DEROGA REGNA IL CAOS. IL GOVERNO DIA RISPOSTE CONCRETE

 
   
  Venezia, 4 settembre 2014 – Ieri si e riunita a Roma la Ix Commissione Istruzione, Lavoro, Innovazione e Ricerca della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome per esprimere le valutazioni relative al decreto interministeriale sui criteri e le procedure per la concessione degli ammortizzatori in deroga nel 2014 e nel 2015. L’obiettivo è di fornire al Governo una posizione univoca sul provvedimento oggetto del confronto. L’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan ha inviato una nota al coordinatore della Ix Commissione, l’assessore della Toscana Gianfranco Simoncini, con la posizione del Veneto sul decreto che, secondo la stessa Regione e le Parti Sociali del territorio, presenta evidenti criticità sia per la sua interpretazione sia per la sua applicazione, anche da un punto di vista procedurale e organizzativo. Sottolineando in questa nota una serie di priorità, l’assessore Donazzan afferma: “dal punto di vista politico, coerenza vorrebbe che l’ipotesi di restituzione deleghe fosse seriamente considerata. Infatti dalla disamina del provvedimento, al di là della stessa valutazione di merito, risultano non accolte richieste di emendamenti regionali, ritenuti a suo tempo essenziali dalle Regioni per mantenere le deleghe. Sempre da un punto di vista politico, su di un piano diverso, resta aperta la questione risorse che, al di là delle dichiarazioni del Governo, restano sempre insufficienti, almeno in Veneto, per coprire il fabbisogno 2014, oltre a garantire un flusso contino e tempestivo delle stesse”. “In via immediata – prosegue l’assessore veneto al lavoro – si pone la necessità di applicare sui singoli territori da subito la nuova regolamentazione che anche tecnicamente presenta molti aspetti di difficile interpretazione o di difficile applicazione e in questo senso è importante che le Regioni chiedano al Ministero del Lavoro di attenuare con circolare interpretativa alcune fra le più grosse criticità che vanno emergendo”. L’assessore Donazzan ribadisce poi la sua linea, già espressa in occasione della riunione della Commissione Regionale di Concertazione tra le Parti Sociali (Crcps) di ieri. “Nel nuovo decreto – afferma - riscontro criticità che peggiorano la situazione emersa nei mesi scorsi. Per me è inopportuno che importanti modifiche sullo strumento degli ammortizzatori in deroga vengano effettuate nel corso dell´anno a fronte del quadro che si è delineato. In questo decreto ministeriale vi sono troppe zone grigie che aumentano l’incertezza. In Veneto abbiamo migliaia di persone che da oltre otto mesi attendono risposte concrete e sostegno. E ad oggi regna solo il caos”. Queste le principali criticità sollevate dalla Regione del Veneto ed espresse nella nota inviata dall’assessore Donazzan al coordinatore della Ix Commissione: - escludere la retroattività dei requisiti soggettivi dei lavoratori. Il decreto introduce un requisito che non solo contrasta con la legge, ma addirittura lo fa in modo retroattivo, in contrasto con i principi generali dell’ordinamento. - doppia domanda a Inps e Regione. È emerso in coordinamento tecnico che secondo talune Inps regionali la domanda attualmente non è inoltrabile. Alla Regione del Veneto erano state date invece assicurazioni di segno esattamente opposto. È evidente che regna la confusione. In ogni caso, qualora fattibile e solo per il 2014, la Regione è favorevole al mantenimento del vecchio sistema. - concetto di impresa. Da intendere in modo il più estensivo possibile, facendo riferimento anche al concetto di impresa secondo l’ordinamento comunitario quale attività economicamente organizzata. Questo consentirebbe di ricomprendere gli studi professionali. - imprese cessate. Andrebbe limitato l’impatto della norma relativamente alle cessazioni totali e parziali, interpretando in modo estensivo il concetto di continuità e chiarendo quali sono effettivamente i casi di cessazione parziale. - priorità territoriali. Secondo la Regione del Veneto negli accordi quadro rientra la definizione del riparto delle risorse tra Cig e mobilità (che non si vede chi altro potrebbe fare al posto di Regione e Parti Sociali) nonché l’eventuale limitazione sugli aventi diritto e sulle durate nei limiti del decreto, come si è fatto fino ad adesso, per garantire un governo davvero territoriale di questi ammortizzatori. Se così non fosse non si comprende quale potrebbe essere il contenuto degli accordi quadro. - durata e fruizione. Necessita soprattutto per il 2015 un chiarimento sulla modalità di computo della Cig: per periodo (durata) o per effettivo utilizzo (fruizione) nonché il chiarimento su chi dovrà fare tale verifica.  
   
 

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