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Notiziario Marketpress di Giovedì 04 Settembre 2014
 
   
  UE: DICHIARAZIONE DEL VICEPRESIDENTE ALMUNIA SUL CARTELLO CHIP SMART CARD

 
   
  Bruxelles, 4 settembre 2014 - Ieri la Commissione europea ha individuato e sanzionato un cartello costituito dalle aziende che producono Smart Card Chips, un prodotto utilizzato nelle carte Sim di telefoni cellulari, in carte di pagamento o carte d´identità, per esempio. Abbiamo inflitto ammende per un totale di € 138.000.000. Le società coinvolte erano Infineon, Philips, Samsung e Renesas, una joint venture tra Hitachi e Mitsubishi. Invece di competere, queste aziende colluso, al fine di coordinare il loro comportamento sul mercato in tutta Europa. Hanno tenuto i contatti per discutere dei prezzi, l´andamento dei prezzi così come la capacità di produzione. Essi hanno inoltre comunicati gli uni agli altri il loro futuro comportamento sul mercato, in generale o per le trattative con i singoli clienti. Il cartello è stato organizzato attraverso una rete di contatti bilaterali che hanno avuto luogo tra settembre 2003 e settembre 2005 Questi contatti hanno permesso loro di preparare le loro rispettive risposte alle richieste dei clienti a prezzi più bassi. Tali contatti sono stati chiaramente anticoncorrenziale in quanto riducono l´incertezza in merito al comportamento di ogni altro sul mercato. I partecipanti al cartello devono aver saputo che il loro comportamento era illegale. Alcuni di loro addirittura ha preso misure destinate a dissimulare la collusione. Ma il cartello è stato infine scoperto e punito. Una società, Renesas, ha ricevuto l´immunità dalle ammende in quanto ha rivelato l´esistenza del cartello alla Commissione. Samsung ha anche beneficiato di una riduzione del 30% dell´ammenda per aver cooperato con l´inchiesta. Il nostro programma "clemenza" è stato ancora una volta molto efficace come un modo per scoprire questi accordi segreti. E ´il nostro strumento migliore per individuare e sconfiggere i cartelli, e, infine, per tutelare i consumatori e le imprese europee da tali pratiche dannose. Ogni presunta infrazione viene poi indagato a fondo dalla Commissione stessa, con tutte le garanzie del giusto processo. Gli importi inflitta oggi riflettono la gravità dell´infrazione, il fatturato generato dai prodotti a cartello e la durata della partecipazione di ciascuna impresa al cartello. Dopo la nostra indagine è iniziata, abbiamo anche esplorato la possibilità di risolvere questo caso con alcune delle società coinvolte. Ma nel 2012 la Commissione ha deciso di porre fine ai colloqui di liquidazione in quanto non vi era una chiara mancanza di progressi in queste discussioni. L´essenza di un accordo di cartello, come abbiamo sperimentato nel corso degli ultimi quattro anni, è quello di beneficiare di una più veloce, procedura più efficiente, e per raggiungere un´intesa comune con le imprese interessate circa l´esistenza e le caratteristiche di un cartello. Ciò permette alla Commissione di concentrare i suoi sforzi su altre inchieste, mentre le aziende ottenere una riduzione del 10% del loro bene. Se ciò non è possibile, allora la Commissione sarà tenuta a ripristinare la normale procedura e di perseguire la presunta infrazione - come abbiamo fatto in questo caso.  
   
 

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