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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Settembre 2014
 
   
  UMBRIA: OLTRE 10,5 MILIONI DI EURO PER INTERVENTI E SERVIZI A FAVORE FAMIGLIE E FASCE DEBOLI

 
   
  Perugia, 8 settembre 2014 – Interventi a sostegno delle famiglie, con particolare attenzione a quelle "vulnerabili", per gli anziani, i minori e i disabili, per rafforzare il contrasto al crescente impoverimento: ammontano a oltre 10 milioni e 500mila euro le risorse che la Giunta regionale dell´Umbria, su proposta della vicepresidente e assessore al Welfare Carla Casciari, ha destinato a questo scopo, approvando la programmazione e il riparto dei finanziamenti regionali e nazionali tra le istituzioni del territorio. "La situazione attuale – afferma la vicepresidente – impone una speciale attenzione alle fasce deboli della popolazione, provate dal protrarsi della crisi economica. In Umbria, come nel resto del Paese, c´è una tendenza sempre più allarmante all´impoverimento delle famiglie – sottolinea - Lo confermano i recenti dati dell´Istat sulla povertà: nel 2013 oltre 40mila famiglie umbre, circa l´11 per cento del totale, sono sotto la soglia di povertà relativa. Il numero è raddoppiato rispetto a cinque anni prima. Peggiorano soprattutto le condizioni economiche delle famiglie con figli, specie se minori, e di quelle con problemi di accesso o permanenza nel mercato del lavoro. "Diventa pertanto sempre più importante – rileva-, anche a fronte del ridimensionamento dei trasferimenti statali, perseguire e potenziare il welfare di comunità, obiettivo prioritario ‘storico´ delle politiche sociali della Regione. Lo stesso obiettivo verso cui tende la nuova programmazione dei fondi comunitari per il 2014-2020 che, per l´inclusione sociale e la lotta alla povertà e a ogni forma di discriminazione, prevede servizi socio-assistenziali per individui e nuclei familiari, la promozione dell´innovazione sociale con lo sviluppo di modalità sperimentali rivolte alla famiglia e l´inserimento socio-lavorativo delle persone, per un totale di circa 55 milioni di euro". Sono quattro le macroaree sociali tra cui, in base a criteri demografici e sociali, confermando la ‘architettura´ consolidata nell´ultimo biennio di vigenza del Piano sociale 2012-2013, vengono ripartite le risorse: circa 4 milioni e 300mila euro assegnati alla Regione Umbria a valere sul Fondo nazionale per le politiche sociali e 6 milioni 250mila euro del Fondo regionale sociale. La prima macroarea riguarda le famiglie con compiti educativi e di cura ed è articolata nelle aree minori, anziani e disabili. Per il benessere, la tutela e protezione di bambini adolescenti, le loro opportunità educative di socializzazione e di partecipazione alla vita delle comunità, il sostegno alle responsabilità degli adulti in famiglia e nelle realtà associative, vengono assegnati circa 3 milioni di euro. Quasi 1 milione e 950mila euro viene ripartito per interventi, azioni e servizi socio assistenziali per gli anziani soli o in coppia, anziani senza o con reti sociali deboli, senza casa, con insufficiente livello di reddito. Gli interventi per gli anziani non autosufficienti sono finanziati con risorse dedicate del Fondo sociale regionale per la non autosufficienza e programmati con il "Prina", Programma regionale integrato non autosufficienza. Complessivamente alla non autosufficienza (persone disabili giovani, adulte e minori, anziani) sono dedicate in questo riparto 2 milioni di euro che saranno gestiti direttamente dai Comuni capofila delle zone sociali. Per l´area "disabilità" con la delibera regionale vengono messi a disposizione oltre 1 milione e 250mila, che si aggiungono alle risorse già destinate e trasferite per interventi volti a sostenere politiche per la piena inclusione sociale e socio lavorativa per le annualità 2013 e 2014. Vanno ad integrare gli interventi in corso i 300mila euro del Fondo sociale regionale a favore delle famiglie "vulnerabili", a rischio sociale. La seconda macroarea presa in considerazione ricomprende i nuclei familiari con reddito medio-basso che, per la perdita del posto di lavoro o altre cause, possono scivolare verso una condizione aperta di disagio. "Le risorse, direttamente trasferite al territorio- dice la vicepresidente -, dovranno servire a interrompere la traiettoria discendente verso l´esclusione e la povertà". La terza macroarea individuata è quella della povertà e comprende interventi e servizi socioassistenziali per persone senza fissa dimora, senza tetto e "rom", persone soggette a esecuzione penale, che necessitano di interventi di risocializzazione e reinserimento e, più in generale, per il sostegno al reddito di persone e famiglie al fine di fronteggiare il crescente impoverimento legato a una perdurante riduzione del reddito. A questo scopo sono stati destinati 1 milione e 250mila euro. Per la macroarea "immigrati" sono stati ripartiti 250mila euro. Le risorse trasferite sono destinate alla gestione associata dei servizi e degli interventi sociali nell´ambito dei rispettivi Piani sociali di zona e comunque, in via prioritaria, alla costruzione di livelli essenziali e uniformi di assistenza sociale definiti dal Piano sociale regionale. Prima dell´approvazione da parte della Giunta regionale, la proposta di riparto è stata esaminata e condivisa con i Presidenti della Conferenza di Zona sociale (sindaci o assessori dei Comuni capofila di Zona sociale). "In attesa sia dell´assestamento dell´assetto istituzionale territoriale delineato dalla legge regionale, ma in corso di definizione alla luce delle modifiche della legislazione nazionale, sia delle conseguenti decisioni sull´assetto della ‘governance´ nel nuovo Piano sociale in fase di elaborazione – spiega la vicepresidente – con questo atto forniamo indirizzi per la programmazione attuativa del settore sociale alle istituzioni del territorio, nel rispetto delle autonomie dei Comuni associati, per orientare la pianificazione sulla base delle peculiarità sociali e territoriali". Viene rifinanziato con circa 500mila euro il progetto regionale (ex legge 162/1998) di sollievo alle famiglie con disabili gravi, con interventi di tipo domiciliare e per alleviare il carico assistenziale dei familiari. Ammonta, infine, a 400mila euro la somma destinata alle azioni regionali di sistema, relative a sperimentazione di servizi innovativi; programmi e progetti di valenza regionale; interventi regionali di area sociale; cofinanziamento di progetti nazionali ed europei; monitoraggio; definizione dei criteri per l´autorizzazione, l´accreditamento e la vigilanza delle strutture e dei servizi; formazione.  
   
 

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