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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Settembre 2014
 
   
  TESSUTI INNOVATIVI PER STIMOLARE L´ALGHICOLTURA DELL´UE

 
   
  Bruxelles - Le alghe sono una risorsa importante ma poco utilizzata per la produzione di alimenti e ingredienti per mangimi, prodotti biochimici e biocarburanti; finora, però, è stato difficile raccoglierle in modo efficiente su larga scala. Il progetto At~sea, finanziato dall’Ue, ha sviluppato tessuti innovativi che aumentano il rendimento dell´alghicoltura galleggiante consentendo una coltivazione facile e meccanizzata. Secondo il coordinatore del progetto, Bert Groenendaal, del gruppo belga Sioen Industries, coltivare le alghe marine sulla scala resa possibile dai nuovi tessuti può contribuire a creare in Europa un settore industriale in grado di generare profitti per svariati miliardi di euro, promuovendo la crescita e l´occupazione. Sioen Industries è una delle sette imprese che partecipano al progetto, insieme a quattro centri di ricerca. Groenedaal ha dichiarato: "Le alghe offrono un enorme potenziale economico. Le imprese sono interessate alle alghe marine per molte applicazioni diverse: dagli alimenti agli additivi alimentari, dai mangimi ai prodotti chimici e anche al carburante." Secondo Máire Geoghegan-quinn, Commissaria europea per la Ricerca, l´innovazione e la scienza: "At~sea è solo uno degli esempi di come i finanziamenti Ue sostengono l´innovazione stimolando la collaborazione tra ricercatori e imprese. Questo progetto di ricerca permetterà alle imprese dell’Ue di coltivare una preziosa risorsa in modo efficiente, aiutandole a competere sui mercati mondiali. Orizzonte 2020, il nuovo programma di ricerca dell´Ue che può contare su finanziamenti per 80 miliardi di euro, sostiene le imprese e le industrie che vogliono trasferire nuove idee dai laboratori al mercato con rapidità e in modo economicamente efficiente." Le prove sui tessuti At~sea - condotte presso i siti sperimentali di Solund (Norvegia), Oban (Scozia) e Galway (Irlanda) - hanno prodotto rese pari a fino a 16 kg di alghe (peso umido) per metro quadrato, da tre a cinque volte quelle dell´alghicoltura tradizionale. Attualmente le alghe si ottengono tramite la raccolta di esemplari selvatici o la coltivazione su corde, metodi difficilmente riproducibili su larga scala in quanto richiedono molta manodopera e hanno una resa relativamente bassa. L’équipe del progetto ha messo a punto tessuti sui quali si possono coltivare alghe vegetali in quantità, senza pericolo che il tessuto si laceri o che attragga piante indesiderate o molluschi. I tessuti sono rivestiti da pellicole di origine biologica che proteggono le giovani alghe e ne promuovono la crescita. Si tratta di prodotti tessili che permettono di ottenere ampie stuoie dello spessore di 1 mm da collocare un paio di metri sotto la superficie del mare e su cui far crescere le alghe. Quando le alghe raggiungono la maturità vengono raccolte da macchine a bordo di navi, che le depositano in serbatoi di stoccaggio flessibili prodotti a partire da tessuti At~sea di tecnologia avanzata. Nel settembre 2014, At~sea inizierà a coltivare 200 metri quadrati di stuoie in ciascuno dei tre siti sperimentali, con l’obiettivo di valutarne il potenziale commerciale. Groenendaal stima che le rese potrebbero aumentare fino a 20-25 kg per metro quadrato via via che il consorzio perfezionerà le tecniche utilizzate. Il consorzio At~sea ha chiesto la concessione di un brevetto per i tessuti descritti e al termine del progetto, nel luglio 2015, intende avviare un sito di coltura su 2 o 3 ettari attraverso un´impresa commerciale che sarà una spin-off di At~sea. Il progetto prevede inoltre di utilizzare i tessuti anche per usi commerciali che vanno al di là dell´alghicoltura, ad esempio per altri tipi di acquacoltura e per la fabbricazione di recipienti per il trasporto via mare di acqua dolce. Le alghe marine possono essere potenzialmente impiegate per molti usi diversi: alcune sono fonti di sostanze biochimiche per farmaci, cosmetici naturali e fertilizzanti organici. Altre appaiono promettenti per la produzione sostenibile di biocombustibili, se raccolte in quantitativi sufficienti per la produzione industriale. Un altro uso potenziale riguarda il settore degli alimenti e degli ingredienti alimentari. Alcune specie di alghe sono coltivate in maniera intensiva e mangiate tali e quali nei paesi asiatici. Qui in Europa, prodotti alimentari trasformati (come latte al cioccolato, yogurt, bevande salutistiche e birre) contengono polisaccaridi da alghe marine quali agar, carragenani e alginati, che fungono da leganti o emulsionanti. Dalle alghe si possono estrarre anche proteine e lipidi preziosi, antiossidanti, agenti gelatificanti, vitamine e minerali essenziali, da utilizzare nella produzione alimentare. L´alghicoltura su larga scala potrebbe anche avere un impatto positivo sull’ecosistema degli oceani. Le alghe d’allevamento possono contribuire ad assorbire sia l´anidride carbonica in eccesso nell’acqua di mare sia i nutrienti residui rilasciati dalle aziende di allevamento ittico situate nelle vicinanze. Le alghe forniscono inoltre un habitat sicuro per pesci e molluschi selvatici che altrimenti potrebbero essere minacciati dalla pesca. Contesto Al progetto At~sea, che dispone di finanziamenti Ue per 3,4 milioni di euro, hanno partecipato sei Pmi, una grande impresa e quattro centri di ricerca, di Belgio, Irlanda, Marocco, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Regno Unito e Spagna. I finanziamenti sono a titolo del Settimo programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (2007-2013). Il 1° gennaio 2014 l’Unione europea ha varato un nuovo programma settennale per la ricerca e l´innovazione, Orizzonte 2020. Nei prossimi sette anni quasi 80 miliardi di euro verranno investiti in progetti di ricerca e innovazione per sostenere la competitività economica dell’Europa e ampliare le frontiere del sapere umano. Il bilancio Ue per la ricerca è incentrato principalmente sul miglioramento della vita quotidiana in settori come la sanità, l’ambiente, i trasporti, l’alimentazione e l’energia. I partenariati di ricerca con le industrie farmaceutica, aerospaziale, automobilistica ed elettronica incoraggiano a loro volta gli investimenti del settore privato a favore della crescita futura e della creazione di posti di lavoro altamente qualificati. Orizzonte 2020 presterà ancora maggiore attenzione alla trasformazione di idee eccellenti in prodotti, processi e servizi commercializzabili. Per ulteriori informazioni - At~sea: http://www.Atsea-project.eu    
   
 

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