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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Settembre 2014
 
   
  FECONDAZIONE ETEROLOGA: SERRACCHIANI, PRONTO DOCUMENTO REGIONI

 
   
  Trieste, 8 settembre 2014 - "Il risultato odierno è un documento condiviso tra tutte le Regioni italiane che ha la finalità di andare incontro alle necessità dei cittadini, di evitare un inutile ordine sparso delle Regioni stesse in una materia così delicata e di stimolare il pronto intervento del Parlamento: vogliamo così rispondere all´esigenza di non rendere la fecondazione eterologa una pratica medica costosa e quindi difficilmente accessibile ai nostri cittadini in qualsiasi area territoriale del Paese". Ha commentato con queste parole la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, l´approvazione da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, il 4 settembre a Roma, di un documento unitario di proposta sul tema della fecondazione eterologa, anche a seguito della sentenza della Corte costituzionale dello scorso 10 giugno. Nel documento elaborato ed approvato dalle Regioni, viene segnalato che in considerazione del fatto "che il Governo ha ritenuto di non intervenire con un proprio provvedimento normativo in una materia così delicata per le sue implicazioni etiche, lasciando tale competenza al Parlamento", le realtà regionali italiane hanno condiviso la responsabilità di fornire direttive operative ed indicazioni cliniche omogenee al fine di rendere immediatamente applicabile un diritto costituzionalmente garantito su tutto il territorio nazionale. È stato pertanto concordato di definire, in attesa che il Parlamento legiferi in materia, un accordo interregionale che verrà recepito dalle singole Regioni, il quale avrà valenza transitoria ma che permetterà comunque alle coppie che ne faranno richiesta di poter accedere alla fecondazione eterologa. "Anche il Friuli Venezia Giulia - ha precisato Serracchiani - adotterà in tempi brevi il documento condiviso attraverso l´approvazione di una delibera". Con le direttive previste nel documento si stabiliscono le disposizioni per consentire l´avvio delle tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo, comprese quelle che impiegano gameti maschili e femminili entrambi donati da soggetti diversi dai componenti della coppia ricevente, garantendo la sicurezza e la tutela della salute di tutti i soggetti coinvolti. Le direttive operative ed indicazioni cliniche contenute nel documento si dovranno applicare alle strutture pubbliche, a quelle accreditate nonché a quelle private non accreditate. Su questo argomento, ha sottolineato la presidente Serracchiani, tutte le Regioni hanno lungamente lavorato durante l´estate "per cercare di dare nuove risposte ai cittadini, anche allo scopo di rendere omogeneo a livello nazionale l´accesso alle procedure eterologhe e conseguentemente di non creare condizioni o sistemi diversi nelle nostre regioni".  
   
 

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