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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Settembre 2014
 
   
  ‘SI ALZA IL VENTO’, L’ULTIMO FILM DI MIYAZAKI, OMAGGIO AL TRENTINO GIANNI CAPRONI

 
   
  Trento, 15 settembre 2014 - Dal 13 settembre nelle sale italiane l’ultima opera del maestro nipponico del cinema di animazione. Il film rende omaggio al trentino Gianni Caproni, pioniere del volo e progettista di aerei all’avanguardia all’inizio del ‘900. Un talento da scoprire visitando, a Trento, il più antico museo dell’aeronautica al mondo e a lui intitolato, all’interno delle cui collezioni trovano posto cimeli e modelli di aerei, spesso unici al mondo, oltre a una pinacoteca dedicata ai pittori futuristi che hanno trattato il tema del volo. A Trento, la presentazione del film avverrà presso il Cinema Modena, alle 18.00, nell’ambito del progetto In Alto E Oltre, in sinergia con Muse e Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni e patrocinato da Provincia autonoma di Trento e Comune di Trento. A introdurre la serata saranno Italo Caproni, nipote del progettista, e Neva Capra, curatrice del Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, che racconteranno alcuni retroscena del film. *** Una bombetta e un bel paio di baffi a manubrio: è Caproni, uno dei protagonisti dell’ultimo lungometraggio di Hayao Miyazaki, “Si alza il vento”, fortemente ispirato all’omonimo progettista e pioniere del volo degli inizi del ‘900. Una figura affascinante a cui il regista nipponico, autore di capolavori come Ponyo sulla scogliera, Il castello errante di Howl, La città incantata e Il mio vicino Totoro, ha voluto rendere un sentito omaggio. Il film uscirà nelle sale italiane a partire dal prossimo 13 settembre: un’occasione davvero preziosa per riscoprire una mente talentuosa e visionaria, capace di progettare velivoli che sfidavano le conoscenze dell’epoca. I suoi modelli all’avanguardia sono oggi visibili a Trento al Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni. Molti sono i punti di contatto tra la vita e le attività dell’ingegnere italiano e il personaggio del film che ne porta il nome. Nel lungometraggio di Miyazaki, Horikoshi – il protagonista appassionato di aeroplani e determinato a realizzare il sogno di costruire un aereo bellissimo - è ispirato in sogno da Gianni Caproni, che appare nei momenti cruciali della sua vita, come una vera e propria guida che lo conduce dall’inizio alla fine della sua avventura fino alla realizzazione del suo sogno. Il film, inoltre, è ricco di citazioni che rimandano alla produzione industriale dell’ingegnere trentino - come ad esempio quelle dei trimotori biplani da bombardamento strategico noti come "Ca.3" e relativi alla Prima guerra mondiale, che la Caproni produsse in grandi quantità e altri aeroplani particolarmente significativi della produzione Caproni, come il Ca.60, Ca.73 e il mastodontico Ca.90. Il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni Concepito e inaugurato dallo stesso Caproni - consapevole della valenza storica e documentaristica di una collezione unica – è il più antico museo esistente sull’argomento, un luogo capace di raccontare la passione per il volo, l’ambizione e lo spirito d’avventura che hanno caratterizzato i primi periodi del Novecento. Negli spazi del museo trovano posto aerei militari e civili, alcuni dei quali unici al mondo, sorprendenti “macchine volanti” che mettono le ali all’immaginazione, come è accaduto allo stesso Miyazaki, grande ammiratore di Caproni. Non manca, all’interno delle collezioni del museo, una significativa pinacoteca dedicata a chi nelle sue opere ha illustrato il tema del volo: tra gli altri, Fortunato Depero, Giacomo Balla, Mario Sironi. A testimonianza di questa stretta correlazione, in occasione della presentazione europea del film alla Mostra Internazionale del cinema di Venezia 2013, la Tv nazionale giapponese Nhk ha visitato il museo di Trento effettuando numerose riprese in sala degli aerei esposti, mentre il quotidiano giapponese Asahishimbun, ha riservato uno speciale al museo e alle sue preziose collezioni. Alcuni aneddoti  Lo studio di animazione di Miyazaki, “Ghibli” deve il suo nome al Ghibli, vento caldo (scirocco in italiano) tipico di questo deserto, lo stesso che ha ispirato il soprannome del velivolo “Caproni Ca.309”, soprannominato "Ghibli" perché destinato all´impiego nelle colonie dell´Africa Settentrionale da parte di quella che allora era la Regia Aeronautica italiana. Ghibli è, infatti, il nome con cui viene chiamato il vento caldo tipico di quelle zone.  Il Caproni Ca.60, protagonista del nuovo film di Miyazaki è il Transaereo Noviplano Caproni Ca.60, costruito da Caproni negli anni 20. Si tratta del primo tentativo al mondo di trasporto di massa di passeggeri per scopi commerciali. La lungimiranza del progetto è incredibile perché al termine della Prima guerra mondiale non vi era nemmeno ancora consapevolezza del fatto che fosse possibile un impiego dell’aviazione per scopi diversi da quelli militari. Caproni, tra i primi in assoluto al mondo, ebbe quell´intuizione e per realizzare il "palazzo volante" che, nei suoi intenti, avrebbe dovuto sostituire le navi nei collegamenti fra una sponda e l’altra dell’Oceano. È facile immaginare perché Miyazaki abbia individuato in questo velivolo l’aereo ideale. Il progetto del Transaereo Noviplano è infatti, con grande probabilità, l’equivalente del sogno del giovane Jiro Horikoshi, poiché testimonianza dell’ambizione di Gianni Caproni di realizzare un grandissimo – e bellissimo – aereo capace di trasportare oltre oceano cento passeggeri seduti, già ad inizio anni Venti. Di questo ambizioso ma sfortunato aeroplano, andato distrutto per un imprevisto durante il volo inaugurale, il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni conserva ed espone una parte dello scafo, i due galleggianti, il pannello di comando e un motore.  
   
 

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