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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Settembre 2014
 
   
  LAVORO IN VENETO: MAGGIORI OPPORTUNITA’ CON I NUOVI CONTRATTI A TERMINE

 
   
  Venezia, 16 settembre 2014 - Nel recente report congiunturale La Bussola di agosto 2014, pubblicato dall’Osservatorio & Ricerca di Veneto Lavoro, seppur in un quadro generale di perdurante andamento negativo dell’economia veneta, era emerso nel primo semestre 2014 un certo risveglio della domanda di lavoro, con una rilevante crescita delle assunzioni a tempo determinato. Con la Misura 54, approfondimento tematico di Veneto Lavoro di settembre 2014, si è analizzato più a fondo il dato sulle assunzioni con contratto a termine, soprattutto per verificare se e in che misura tale incremento sia dovuto alle recenti modifiche normative introdotte con il decreto legge n. 34/2014. L’analisi mette in luce un primo elemento di assoluto rilievo: le assunzioni a tempo determinato nel primo e secondo trimestre del 2014 hanno raggiunto il massimo storico, superando gli stessi valori (pre-crisi) del primo semestre 2008. L’incremento, rispetto al primo semestre 2013, risulta pari a quasi l’11%, con una sensibile accelerazione nel secondo trimestre, periodo in cui hanno cominciato ad avere effetto le nuove regole del decreto, emanato il 20 marzo 2014. In termini assoluti le assunzioni a termine sono passate da 202.975 (primo semestre 2013) a 224.730 (primo semestre 2014), con un aumento pari a +21.755. Da segnalare la relazione tra tale crescita e le facilitazioni indotte dall’acausalità, vale a dire l’eliminazione dell’obbligo di indicare una causa di natura tecnico-produttiva per giustificare l’apposizione del termine, che è stato motivo in passato di un eccessivo contenzioso giudiziario. Infatti, seppur si assista ad una crescita anche nelle assunzioni dovute a stagionalità (+11%) e per sostituzione (+10%), quelle dovute ad altre ragioni (e quindi acausali secondo la nuova normativa) sono aumentate in misura maggiore (+13%). La migliore performance, particolarmente nei mesi di maggio-giugno, si è realizzata nel comparto manifatturiero (metalmeccanico in primis), dove continuano a intravedersi segnali di rimessa in moto della domanda di lavoro, confermati anche dalla crescita del lavoro somministrato. Un ulteriore effetto che può essere ascritto alla semplificazione normativa è il sensibile aumento delle proroghe, che nel primo semestre 2014 sono state circa 30.000, con una crescita del 26% rispetto al 2013. Infine, e questo sembra l’elemento più interessante, l’incremento delle assunzioni a termine non è dovuto ad una crescita del numero medio di assunzioni per impresa, bensì all’incremento del numero di imprese ricorse a tale tipologia di assunzioni. Nel secondo trimestre 2014 le imprese che hanno fatto assunzioni a termine sono state 27.813, circa 2.600 in più rispetto al corrispondente periodo del 2013. Anche dal lato delle imprese emerge la crescita nei comparti manifatturieri e in quelli terziari strettamente collegati (ingrosso e logistica). “Questi dati – commenta l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan – ci confortano, in quanto confermano la validità della mia posizione in materia di riforma del mercato del lavoro. In particolare trovano conferma tre aspetti: il primo, che gli strumenti per una ‘buona flessibilità’, che aiuti le imprese a ritrovare fiducia, funzionano solo se sono di semplice applicazione e senza i rischi di contenziosi giudiziari; il secondo, che l’accresciuta centralità del contratto a tempo determinato come modalità di avvio del rapporto impresa-lavoratore va vista con favore, in quanto può essere la risposta vincente al bisogno di conciliare la giusta dose di flessibilità per l’impresa con adeguate tutele per i lavoratori; da ultimo, la conferma che la ricorrente disputa sull’articolo 18 non solo non aiuta ad affrontare i veri problemi che interessano lavoratori e imprese ma è anche inutile e fuorviante alla luce delle nuove dinamiche che stanno trasformando il mercato del lavoro”.  
   
 

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