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Notiziario Marketpress di Lunedì 29 Settembre 2014
 
   
  GIUDIZIO DI PARIFICAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI DELL’ESERCIZIO 2013 DELLA REGIONE. ZAIA: “PER COME SIAMO COSTRETTI AD AMMINISTRARE, CHIAMATECI EROI”

 
   
  Venezia, 26 settembre 2014 - “La Corte dei conti lo ha certificato una volta di più: siamo un Ente virtuoso”. E’ un presidente visibilmente soddisfatto Luca Zaia, un presidente che “incassa” per il secondo anno consecutivo per la sua Regione il ‘giudizio di parificazione’ del bilancio da parte della Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per il Veneto, presieduta da Claudio Iafolla. “Siamo degli eroi”: così Zaia, riferendosi sia alla propria amministrazione sia alla stessa Corte, ha salutato quella che definisce una vera e propria “promozione” da parte dell’organo di controllo e giurisdizionale, del rendiconto generale della Regione del Veneto per l’esercizio finanziario 2014. “E’ un marchio di qualità – ha ribadito il presidente – che la Corte dei conti appone sul nostro operato, non solo di questo ultimo anno, ma di tutti e quattro gli anni della nostra amministrazione. Questa verifica ci permette di mostrare ai veneti che quel ‘palazzo di cristallo’ che deve essere la Regione, esiste realmente”. “Dalle relazioni emerge un dato inconfutabile: siamo degli eroi – ha detto nel suo intervento prima della lettura della sentenza a conclusione dell’udienza svoltasi a Ca’ Corner, sede della Prefettura di Venezia –. Lo siamo noi della Regione per l’azione amministrativa che riusciamo a svolgere nonostante le oggettive difficoltà, lo siete voi della Corte dei conti nell’esaminare questa enorme quantità di documenti, elaborandone una sintesi puntuale e traendone delle valutazioni che ancora una volta risulteranno utili al nostro lavoro”. Sia le conclusioni del magistrato Giampiero Pizziconi sulla legittimità e regolarità della gestione, sia la requisitoria del Procuratore Regionale, Carmine Scarano, hanno evidenziato le complicazioni nel redigere un bilancio a causa delle continue modifiche normative e dell’incertezza sulle reali risorse disponibili, sottolineando inoltre la necessità di porre maggior attenzione al rispetto dei tempi di approvazione del bilancio, la criticità derivante dall’utilizzo dei “mutui a pareggio” per conseguire gli equilibri di bilancio. Ma dalle relazioni emerge anche che la Regione ha rispettato i vincoli per il conseguimento degli equilibri di cassa e di competenza, quelli del Patto di stabilità e i limiti normativi all’indebitamento. Si evince, inoltre, la diminuzione progressiva delle spese del personale, una crescita delle aziende sanitarie che chiudono con un utile e la diminuzione delle società partecipate dirette che registrano perdite di esercizio. “94 mila dipendenti, 17 miliardi di bilancio, 80 milioni di euro di prestazioni sanitarie danno il senso della vastità dell’impegno di governo del Veneto – ha detto Zaia nel suo intervento – ma mi piace ricordare in questa sede che proprio nella gestione della sanità noi siamo i più virtuosi d’Italia, siamo un punto di riferimento a livello nazionale”. “Abbiamo ereditato un Ente indebitato per 4,3 miliardi di euro – ha aggiunto il presidente –, una situazione che avrebbe potuto paralizzarci. Sia chiaro: si tratta di risorse usate per la realizzazione di opere sicuramente utili per i veneti, ma, come emerge dalle relazioni di oggi, abbiamo dovuto concentrare fondamentalmente la nostra azione amministrativa al risanamento. E ci stiamo riuscendo, sia sul fronte del contenimento della spesa del personale, sia nella gestione delle società partecipate, prima fra tutte Veneto Sviluppo, che ha svolto un ruolo importante a sostegno della nostro sistema produttivo. Tutto questo mentre lo Stato, con le sue spending review, continua aggiungere tagli ai tagli alle Regioni e agli Enti locali, impedendoci di realizzare quella programmazione che voi stessi, giustamente, invocate”. Zaia ha poi concluso il suo intervento davanti ai giudici denunciando gli effetti nefasti dell’applicazione del Patto di stabilità: “E’ immorale – ha detto – che nel Veneto ci siano 200 mila disoccupati, che più di cento imprenditori si siano suicidati e i nostri soldi, oltre 1,3 miliardi di euro, vengano bloccati nella tesoreria unica: lo Stato, mentre tiene ferme le nostre risorse, ci presta 1,4 miliardi, obbligandoci a pagare un interesse pari a 20 milioni di euro all’anno”.  
   
 

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