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Notiziario Marketpress di Lunedì 29 Settembre 2014
 
   
  LINEA DURA DEL VENETO IN CONFERENZA DELLE REGIONI CONTRO IL DECRETO GREEN ECONOMY DEL GOVERNO

 
   
  Venezia, 29 settembre 2014 - “Non è pensabile che il governo decida di testa sua e vanifichi sacrifici, investimenti e il lavoro svolto anche in campo ambientale e della raccolta dei rifiuti da parte di cittadini e Regioni che hanno fatto l’impossibile per contrastare l’inquinamento”. Durissima la posizione espressa dall’assessore regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, in occasione dell’analisi da parte della Conferenza delle Regioni del Decreto “Green Economy” con il quale il governo intende accentrare le politiche relative agli inceneritori. Duro lo scontro a Roma nel confronto tra Veneto e Campania, la quale sosteneva a testa bassa la scelta governativa. “Certo – ha spiegato Ciambetti – perché grazie a quella politica la Campania potrà inviare nei nostri inceneritori i suoi rifiuti: a noi le scorie e le Pm10 che inquinano l’aria, a loro la liberazione da un problema. Il drammatico è che per anni noi abbiamo insistito nella raccolta differenziata, raggiungendo importanti risultati, e facendo confluire negli impianti solamente una parte dei rifiuti. Dalle Regioni del Mezzogiorno arriveranno invece carichi indistinti. Ecco perché mi sono indignato e opposto contro il parere positivo della Conferenza delle Regioni ad un atto che punisce i cittadini onesti”. All’inizio della seduta era la Lombardia a guidare la rivolta contro il Decreto “Green Economy” ma nel corso della discussione ai lombardi si sono affiancati la Toscana e appunto un Veneto più che combattivo. Ed è stato appunto un inedito Ciambetti a scagliarsi contro la Campania. “Forse troppi dimenticano che l’Unione Europea ha pronto un fascicolo di infrazione dell’Italia sulle Pm10 – ha detto Ciambetti – anzi, da quanto so proprio queste ore potrebbero essere decisive a Bruxelles su questo argomento e comunque entro fine anno scadranno i termini e diventerà esecutiva la sentenza, già definitiva, della Corte Europea per la drammatica emergenza rifiuti a Napoli del 2008, con una multa in arrivo di ben di 183 milioni E noi dobbiamo pagare. Pagare doppio perché per arginare il caos lo Stato ora vuole nei fatti punire le Regioni e i cittadini che hanno fatto la raccolta differenziata, i Comuni che attuano le disposizioni di blocco del traffico, chi ha pagato la Tariffa di Igiene ambientale e via dicendo, premiando, come al solito, chi ha fatto ben poco”. “A Napoli – ha incalzato Ciambetti - il presidente della Regione Campania litiga con il Sindaco mentre la raccolta differenziata nel capoluogo partenopeo negli ultimi quattro anni è scesa di un punto percentuale e oggi è al 20 per cento quando la Campania ha complessivamente appena superato il 50 per cento e non si è realizzato nemmeno un impianto di compostaggio. Insomma per arginare situazioni di questo tipo noi dovremmo sottostare alle decisioni del Governo Renzi il quale farà dirottare negli impianti di casa nostra i rifiuti altrui. Non mi pare una soluzione né giusta, né accettabile e di certo non green ma neppure tanto trasparente”.  
   
 

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