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Notiziario Marketpress di Lunedì 29 Settembre 2014
 
   
  AMBIENTE: LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE ALLA CORTE MULTARE LA GRECIA PER LA GESTIONE INADEGUATA DEI RIFIUTI PERICOLOSI

 
   
  Bruxelles, 29 settembre 2014 - La Commissione europea si riferisce la Grecia alla Corte di giustizia europea per il cattivo trattamento di rifiuti pericolosi. Cinque anni dopo la prima sentenza, la Grecia non riesce ancora a conformarsi alle norme Ue. La Commissione invita pertanto alla Corte di comminare ammende, proponendo una somma forfettaria di Eur 14 904 736 e di una penalità giornaliera di Eur 72 864 fino a quando sono soddisfatte le obbligazioni. I rifiuti pericolosi non deve essere miscelato con altri flussi di rifiuti in quanto pone un maggiore rischio per l´ambiente e la salute umana di rifiuti non pericolosi. Si richiede pertanto un regime di controllo più rigoroso. La sentenza del 2009 ha rilevato l´assenza di un piano di gestione per affrontare i vari tipi di rifiuti pericolosi, quali rifiuti medici e chimici, che persistono nell´ambiente per molto tempo e sono suscettibili di provocare il cancro (policlorobifenili (Pcb) e policloroterfenili (Pct ). Al fine di conformarsi, la Grecia ha: Per adottare un piano di gestione adeguato per rifiuti pericolosi Per creare strutture adeguate per affrontare i rifiuti pericolosi prodotti. A titolo di esempio, Grecia manca impianti per la rigenerazione di oli, trattamento dei veicoli fuori uso, per il riciclaggio delle batterie, recupero di alcuni metalli. Per affrontare la questione dei "rifiuti storici che sono stati temporaneamente fornito fino a che non può essere gestito in modo efficiente. Grecia avrebbe dovuto conformarsi integralmente nel 2013, tuttavia, il primo passo necessario per risolvere il problema, l´adozione di un adeguato piano di gestione nazionale per i rifiuti pericolosi, non è ancora stata presa e ad oggi la Commissione non ha ricevuto alcuna calendario credibile di conformità. Su raccomandazione del commissario per l´ambiente Janez Potočnik, la Commissione sta pertanto prendendo la Grecia alla Corte di giustizia dell´Unione europea e chiedendo sanzioni pecuniarie. Sfondo I rifiuti pericolosi rappresentano un rischio maggiore per l´ambiente e la salute umana di rifiuti non pericolosi e quindi richiedono un regime di controllo più rigoroso, come descritto negli articoli da 17 a 20 della direttiva quadro sui rifiuti . Requisiti includono etichettatura supplementare, tenuta dei registri, il monitoraggio e obblighi di controllo "dalla culla alla tomba", vale a dire, dal produttore dei rifiuti per lo smaltimento finale o recupero. I rifiuti pericolosi non deve essere miscelato con altri rifiuti, al fine di prevenire i rischi per l´ambiente e la salute umana. Le esenzioni di permessi che possono essere concessi agli impianti che trattano rifiuti pericolosi sono più restrittive rispetto per gli impianti che si occupano di altri rifiuti. La classificazione in rifiuti pericolosi e non pericolosi si basa sul sistema di classificazione ed etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi, che assicura l´applicazione dei principi simili sulla loro intero ciclo di vita. Le proprietà che rendono i rifiuti pericolosi sono stabilite nell´allegato Iii della direttiva 2008/98 / Ce e sono ulteriormente specificati dalla decisione 2000/532 / Ce che istituisce un elenco di rifiuti modificata da ultimo dalla decisione 2001/573 / Ce. Per ulteriori informazioni: Su legislazione sui rifiuti dell´Ue in generale: http://ec.Europa.eu/environment/waste/index.htm  In attuazione della normativa comunitaria in materia ambientale: http://ec.Europa.eu/environment/legal/implementation_en.htm    
   
 

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