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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Ottobre 2014
 
   
  IL COMMISSARIO ANDOR INCONTRA LE AUTORITÀ LOCALI PER ESAMINARE I PRIMI RISULTATI DEL PROGRAMMA ROMACT A FAVORE DELL´INCLUSIONE DEI ROM

 
   
  Bruxelles, 6 ottobre 2014 - I sindaci di alcune città di Belgio, Bulgaria, Grecia, Italia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Ungheria ed ex Repubblica iugoslava di Macedonia si sono riuniti a Bruxelles il 2 e 3 ottobre per fare il punto sui progressi compiuti nell´integrazione dei Rom a livello locale e sull´esperienza maturata in tale contesto, in particolare con il sostegno di Romact, un programma congiunto della Commissione europea e del Consiglio d´Europa. László Andor, Commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, ha dichiarato: "L´inclusione dei Rom può essere realizzata solo attraverso un impegno a livello nazionale associato a interventi a livello locale. È per questo motivo che l´Unione europea, attraverso programmi quali Romact, sostiene le autorità locali nell´elaborare e nell´attuare progetti di integrazione dei Rom e nel richiedere finanziamenti dell´Ue." La conferenza sull´inclusione dei Rom sul campo - l´esperienza Romact offrirà ai sindaci l´opportunità di illustrare in che modo essi promuovono l´inclusione dei Rom e come Romact sostenga il loro impegno per superare le disuguaglianze tra cittadini Rom e cittadini non Rom nei rispettivi comuni. I sindaci presenteranno prassi efficaci, come i seguenti progetti: a Napoli (Italia) il comune ha installato pompe per l´acqua all´entrata di ogni campo Rom. L´accesso all´acqua è di importanza cruciale per elevare le condizioni di vita dei Rom: i bambini possono lavarsi prima di andare a scuola ed è migliorata l´igiene di tutta la comunità; a Gyulaj (Ungheria) il sindaco ha in programma la costruzione di alloggi di edilizia sociale. Il comune fornirà il terreno, studenti dell´Università di Pécs stanno disegnando il progetto e i finanziamenti dell´Ue sosterranno l´iniziativa. Verrà costituita una squadra di muratori, supportata dal programma di lavori pubblici ungherese e dalla Hungarian Maltese Charity Service, articolazione magiara dell´Ordine dei Cavalieri di Malta, per riparare abitazioni esistenti con la partecipazione dei Rom; a Jarovnice (Slovacchia) il governo locale ha avviato un progetto denominato Roma Civil Guard (guardia civile Rom) al fine di migliorare la sicurezza e ridurre la piccola criminalità nei campi Rom. Il comune ha inoltre avviato la costruzione di alloggi di edilizia sociale per gli abitanti più svantaggiati del campo Rom; a Varna (Bulgaria) l´amministrazione locale stanzierà finanziamenti comunali per la creazione di un centro sociale nel distretto di Asparuhovo, accanto a un complesso di edilizia sociale per i gruppi svantaggiati costruito con il sostegno finanziario del Fondo europeo di sviluppo regionale. Il centro sosterrà l´integrazione sociale dei Rom e dei non Rom che vivono nel distretto. Il comune, inoltre, formerà e assumerà due mediatori sanitari; a Valea Seaca (Romania) il sindaco ha iniziato a fornire carte d´identità ai Rom. L´amministrazione locale ha altresì stanziato risorse comunali per asfaltare le strade e dotare di elettricità e di una rete fognaria il paese di Palamida; ha inoltre avviato un programma sostenuto dal fondo per l´istruzione dei Rom, che si pone l´obiettivo di dare a questi ultimi una "seconda chance". Contesto Il programma Romact è finanziato congiuntamente dalla Commissione europea e dal Consiglio d´Europa; è stato avviato nell´ottobre 2013 in circa 40 comuni di 5 paesi (Bulgaria, Ungheria, Romania, Slovacchia e Italia) e si concluderà nel 2016 (cfr. Ip/14/193). Romact è attuato in cooperazione con le Ong Rom a livello nazionale e locale, che contribuiscono a elaborare progetti e ad agevolare l´accesso ai fondi dell´Ue. Esso integra il programma Romed, cofinanziato anch´esso dalla Commissione europea e dal Consiglio d´Europa, il cui obiettivo è migliorare la democrazia locale attraverso la mediazione con le comunità Rom. La presente conferenza ad alto livello costituisce un´occasione per ricordare i risultati conseguiti dalla Commissione europea nel garantire l´inclusione dei Rom: nel 2011 la Commissione europea ha presentato un quadro dell´Ue per le strategie nazionali di integrazione dei Rom, incentrato su quatto settori (Ip/11/789): accesso all´istruzione, all´occupazione, alla sanità e agli alloggi. Tale quadro mira a orientare le politiche nazionali in materia di Rom e a mobilitare i fondi disponibili a livello di Ue, in particolare il Fondo sociale europeo, a sostegno degli sforzi di integrazione. Attualmente tutti gli Stati membri hanno adottato strategie e politiche a favore dell´integrazione dei Rom; l´Ue non può conseguire una crescita inclusiva se parte della sua popolazione vive in uno stato di emarginazione economica e sociale. Nell´ambito del processo del semestre europeo la Commissione pertanto monitora le strategie nazionali di integrazione dei Rom e l´inserimento di questi ultimi nelle politiche dell´istruzione, del lavoro e dell´inclusione sociale. L´ue ha presentato raccomandazioni specifiche per paese al fine di richiamare l´attenzione degli Stati membri sui settori in cui l´esigenza di integrazione dei Rom è maggiore; la Commissione fornisce orientamenti su come garantire che l´effetto delle risorse finanziarie destinate alla politica sociale sia il più incisivo possibile. Il pacchetto di investimenti sociali, adottato nel 2013 (Ip/13/125) offre agli Stati membri orientamenti per migliorare i risultati delle loro politiche sociali e dei loro sistemi di welfare e per ottimizzare i relativi investimenti pubblici; il 20% (16 miliardi di Eur) del Fondo sociale europeo a disposizione degli Stati membri va destinato alla lotta contro l´esclusione e la povertà. Una parte di tale quota va impiegato per l´integrazione dei Rom e di altri gruppi emarginati; quest´anno la Commissione ha riferito sull´applicazione della direttiva sull´uguaglianza razziale, che nell´Ue vieta le discriminazioni fondate sulla razza o l´origine etnica. Nella tutela dei diritti fondamentali dei Rom la Commissione esamina le prassi nazionali che incidono sull´attuazione del principio della parità di trattamento.  
   
 

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