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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Ottobre 2014
 
   
  VENDOLA A BRUXELLES SPACE4REGIONS: "TECNOLOGIE SPAZIALI MIGLIORANO QUALITÀ VITA"

 
   
  Bruxelles, 8 ottobre 2014 - “Conquistare lo spazio, conoscere lo spazio significa conoscere meglio anche le possibilità degli essere umani di migliorare la qualità della loro vita. La Regione Puglia in Europa ha fatto un investimento strategico su questo, e si tratta di un investimento industriale che produce anche effetti e benefici dal lato dell’occupazione”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo ieri pomeriggio a Bruxelles, nell’ambito della 12esima edizione degli Open Days, all’evento sullo spazio “Space4regions: satellite solutions as a driver for innovation and growth” (Lo spazio per le regioni: soluzioni satellitari fattori di crescita e occupazione), organizzato dalla Regione Puglia e dalla Rete Nereus. Il Presidente è intervenuto nella Sessione politica, assieme con i rappresentanti delle Istituzioni europee, che dibatteranno degli sviluppi futuri delle politiche spaziali. “Per me oggi la conferma al vertice di questa importante esperienza di sinergia tra le regioni d’Europa (Nereus ndr) - ha aggiunto Vendola - significa acquisire insieme la consapevolezza che la ricerca e le tecnologie spaziali hanno a che fare con il benessere dei cittadini e con il miglioramento della qualità delle politiche di monitoraggio ambientale e della salute”. Testo integrale discorso Presidente Vendola: “ Egregi relatori, sono molto lieto di poter intervenire in questo evento, co-organizzato dalla Regione Puglia, dalla rete Nereus, che da circa tre mesi sono onorato di presiedere, e dalle regioni Basilicata, Aquitania, Assia, Brema, Andalusia. E’ tradizione per la regione che governo essere presente nella Settimana degli Open days con un evento che ogni anno dedichiamo ad un settore rilevante nella strategia di sviluppo regionale: quest’anno, non potevamo non dedicarlo alle politiche spaziali, a testimonianza dell’impegno che la Puglia ha assunto a livello europeo nel guidare la Rete e soprattutto, direi, per ribadire la nostra volontà di consolidare relazioni internazionali in questo campo, sia a livello istituzionale che con i più importanti stakeholders del mondo produttivo e della ricerca. Venendo al tema dell’incontro, esso richiama volutamente il titolo della Conferenza internazionale che abbiamo ospitato a Bari in Febbraio scorso, Space for you: lo spazio per le regioni, lo spazio per i cittadini, lo spazio quale politica di indubbio rilievo anche in ambito europeo e nel programma di attività del Semestre italiano di Presidenza del Consiglio dell’Unione europea. Forse non tutti ne hanno piena contezza, ma lo spazio non è più settore di nicchia; le applicazioni spaziali sono entrate e in futuro entreranno ancora con maggior forza nella vita quotidiana dei cittadini; sono utili ad affrontare alcune delle più importanti sfide sociali e possono essere utilizzate nei settori più diversi, dalla tutela e monitoraggio dell’ambiente, all’agricoltura, dalla protezione civile alla salute dell’uomo, e via dicendo. Se volessimo riassumere il messaggio in un’equazione potremmo dire spazio = innovazione = maggiore competitività e crescita = occupazione qualificata. E’ questa l’esperienza che, in prima persona, stiamo sperimentando in Puglia ormai da qualche tempo e che vorremmo mettere a fattor comune, confrontandola con quelle che oggi altre regioni presenteranno. La Puglia è una regione che, in pochi anni, ha costruito una significativa capacità nel settore spaziale, che va dalla realizzazione di micro-satelliti alle applicazioni per l’osservazione della Terra e, accanto ad essa, ha sviluppato un’indubbia capacità nella ricerca scientifica. Il processo è stato favorito dall’attenzione che come Governo regionale abbiamo dedicato al settore, finanziando progetti innovativi e di qualità, spesso con fondi europei, e dalla dinamicità del distretto pugliese dell’aerospazio e dei soggetti che lo compongono. A livello europeo, l’Unione ha dimostrato in diverse occasioni la rilevanza che assegna al settore spaziale, sostenendolo sia in termini di policy che di programmi di finanziamento. Di certo, gli speakers dopo di me illustreranno con maggiore precisione il futuro delle politiche europee di settore, ma permettetemi di ricordare come, ad esempio, entro il 2020 Copernicus genererà oltre 20.000 nuovi posti di lavoro diretti; e il beneficio indiretto offerto dall’integrazione di questi dati con altre informazioni (catasto, dati metereologici, informazioni sul traffico) creerà ulteriori 80.000 nuovi occupati in settori collaterali. Egnos e Galileo, al contempo, stimoleranno le imprese europee a sviluppare competenze, servizi e mercati nel settore delle tecnologie di navigazione satellitare. Entro il 2025 si stima che il mercato raggiungerà in Europa un volume di 135 miliardi di euro e porterà alla creazione di numerosi nuovi posti di lavoro. E non è certo un caso che nel comporre la nuova Commissione, si sia voluto inserire la parola “spazio” nelle competenze del Commissario ai Trasporti, a voler ribadire anche verso l’esterno, ufficialmente, l’importanza di una mission che la Commissione stessa già porta avanti, con forza, da alcuni anni. Anche il Parlamento europeo giocherà un ruolo chiave in questo scenario e, in qualità di Presidente di Nereus, auspico sin d’ora una stretta collaborazione tra la Rete e le Commissioni parlamentari competenti, oltre che l’auspicio che si giunga al più presto alla costituzione del nuovo Intergruppo Sky and Space. Come Presidente di una regione fortemente impegnata nello sviluppo del proprio sistema aerospaziale, vorrei sottolineare l’importanza della dimensione regionale. Buona parte dei fabbisogni in questo settore sono espressi dalle collettività territoriali e, pertanto, i sistemi industriali regionali possono rappresentare la dimensione ideale a cui intervenire per migliorare l’efficienza del sistema industriale spaziale. É fondamentale continuare a dibattere assieme su come portare “lo spazio” nelle regioni europee, mediante un approccio incentrato sugli utenti, veri fruitori delle applicazioni spaziali. Le regioni possono essere laboratori strategici per l´utilizzo dei servizi dello spazio, in tal modo stimolare la domanda di applicazioni e servizi spaziali; possono incentivare lo sviluppo delle piccole e medie imprese del settore, incluse le start up ad alto tasso tecnologico; possono creare occasioni di connessione tra “spazio” e “società”. E’ nostro interesse consolidare le relazioni – di policy, scientifiche, tecnologiche, produttive – tra tutte le regioni europee e - se possibile - assieme affacciarci sui mercati internazionali, in una dinamica per cui l’ente pubblico governa i processi e sostiene il settore produttivo e scientifico, favorendo la crescita complessiva del tessuto spaziale regionale. Ebbene, in questo quadro, la Rete Nereus può giocare un ruolo strategico nel garantire il coordinamento delle iniziative a livello europeo, favorire il contatto tra gli attori e mettere il sistema regionale in relazione con gli attori chiave del settore spaziale. Nella Strategia di azione che ho proposto alla Rete e di cui discuteremo approfonditamente nell’Assemblea generale del prossimo 19 Novembre (a cui siete tutti invitati), ho segnalato l’utilità di: proporre alla Commissione Europea la costituzione di gruppi di azione tematici incentrati sulle applicazioni spaziali, sia con riferimento ai Partenariati europei per l’innovazione esistenti che futuri; consolidare le relazioni con le diverse Agenzie Spaziali Nazionali e, attraverso queste, con l’Agenzia Spaziale Europea (e sono molto lieto di avere nel panel odierno un rappresentante dell’Esa); lavorare per costituire luoghi di confronto stabili tra Regioni, Commissione Europea, Esa, Piccole e medie imprese, utilizzatori finali ed altri stakeholders: ciò al fine di portare, a nome del sistema regionale europeo, un contributo importante e ben riconoscibile nella definizione delle policy europee di settore e dei programmi di lavoro degli strumenti di finanziamento ad esse collegati, in primis Orizzonte 2020. Come vedete, abbiamo un programma di attività ambizioso, che - intendo ribadirlo - non è rivolto solo ai membri di Nereus, ma a chiunque vorrà collaborare, quindi anche a tutti voi. Siamo pronti a svolgere la nostra parte e siamo certi che in questo percorso potremo contare su un dialogo aperto e costruttivo con la Commissione, il Parlamento, il Consiglio, l’Esa e tutte le altre Istituzioni e stakeholders europei attivi nel settore spaziale. Vi ringrazio.”  
   
 

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