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Notiziario Marketpress di Mercoledì 15 Ottobre 2014
 
   
  SIRIA E IRAQ: UN NUMERO CRESCENTE DI RIFUGIATI FA PRESSIONE SUI PAESI VICINI

 
   
  Bruxelles, 15 ottobre 2014 - Più di nove milioni di siriani sono stati costretti a lasciare le loro case negli ultimi anni. Ora, con l´avanzamento dell´Isis in Siria e in Iraq, la situazione sta peggiorando. "Nessun conflitto ha mai visto così tanti morti, tanti profughi, tanti sfollati in così poco tempo", ha detto il rappresentante Frej Fenniche dell´Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati nel corso di un´audizione di lunedì organizzata dalla sottocommissione ai Diritti umani. La maggior parte dei deputati al Parlamento europeo hanno convenuto che gli Stati membri dell´Ue dovrebbero accettare più rifugiati e dare ulteriore sostegno ai paesi confinanti. Aprendo l´udienza, la presidentessa della sottocommissione ai Diritti umani, Elena Valenciano, ha ricordato la necessità di rinforzare gli aiuti umanitari come indicato nella risoluzione del Pe del 18 settembre. Frej Fenniche (Responsabile del Medio Oriente e Nord Africa per Ufficio dell´Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani) ha invitato la comunità internazionale a rispondere alla richiesta di aiuto della città siriana curda di Kobane, assediata da Isis. Al momento in Iraq ci sono 5,2 milioni di persone che necessitano assistenza umanitaria. Leyla Ferman, Co-presidentessa della Federazione Yazidi d´Europa, un´organizzazione che rappresenta la minoranza religiosa Yazidi in Iraq, ha chiesto il sostegno internazionale, ricordando che, senza aiuti, la gente non sopravviverà all´inverno.. Le tensioni tra i rifugiati e le popolazioni ospitanti crescono "La crisi va oltre la Siria. Colpisce anche i paesi vicini", ha sottolineato Eduardo Fernandez-zincke (Responsabile Siria e Iraq della Commissione Europea). Infatti solo il 15% dei 3 milioni di rifugiati siriani registrati vive nei campi profughi, la stragrande maggioranza si trova in in città, tra le comunità ospitanti. Le tensioni tra rifugiati e queste comunità sono aumentate e i sistemi pubblici stanno per crollare, ha avvertito aggiungendo che oltre la metà degli aiuti umanitari della Commissione europea è già stato distribuito ai paesi vicini alla Siria, in sostegno della popolazione di rifugiati. Michele Cavinato (dirigente legale dell´Unhcr) ha ricordato che "una persona su cinque in Libano è un rifugiato" e che, per avere una percentuale simile al Libano, l´Italia dovrebbe ricevere 12 milioni di rifugiati. Il sostegno dell´Ue È fondamentale che l´Ue sostenga le infrastrutture pubbliche locali e i servizi sociali, nonché rafforzi le iniziative della società civile locale, ha dichiarato Sema Genel (Supporto alla Vita, Stl). Il deputato belga Mark Demesmaeker (Ecr) ha chiesto più azione. "La comunità europea sta davvero facendo troppo poco", ha detto. Il deputato tedesco Godelieve Quisthoudt-rowohl (Ppe) ha anche chiesto se Thomas Schmidinger (Leeza) creda in una soluzione equa del conflitto. "Sono fermamente convinto che il cosiddetto Stato islamico deve essere combattuto militarmente" e "se la Nato o chiunque altro non fosse disposto a farlo, allora dovranno farlo i combattenti curdi sul terreno", ha risposto.  
   
 

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