|
|
|
|
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Lunedì 27 Ottobre 2014 |
|
|
|
|
|
UE: FISCALITÀ: UNO STUDIO RECENTE CONFERMA MILIARDI DI PERDITE NELLE ENTRATE IVA
|
|
|
|
|
|
Bruxelles, 27 ottobre 2014 - Secondo uno studio sul divario dell´Iva pubblicato il 23 ottobre dalla Commissione, nel 2012 si sono persi circa 177 miliardi di gettito Iva a causa di violazioni delle norme e di mancate riscossioni, un importo equivalente al 16% delle entrate Iva di 26 Stati membri previste per lo stesso anno1. Lo studio presenta dati dettagliati sulla differenza tra l’importo dell’Iva dovuto e l’importo effettivamente riscosso in 26 Stati membri nel 2012 insieme agli importi aggiornati per il periodo 2009-11 a seguito di un miglioramento della metodologia utilizzata. Oltre ad analizzare l´impatto che il clima economico e le decisioni politiche hanno sulle entrate Iva, lo studio passa in rassegna anche le principali tendenze del divario dell’Iva. Algirdas Šemeta, Commissario responsabile per la Fiscalità, ha dichiarato: "Il divario dell´Iva è in sostanza un indicatore di quanto siano efficaci o inefficaci le misure di applicazione ed esecuzione dell´Iva all´interno dell´Unione europea. I dati pubblicati oggi indicano che occorre fare molto di più. Gli Stati membri non possono permettersi perdite di entrate di questa portata e devono rafforzare la propria azione adottando misure decisive per recuperare il denaro pubblico. La Commissione, da parte sua, continua a sostenere una riforma fondamentale del sistema dell’Iva al fine di renderlo più robusto, più efficace e meno soggetto a frodi." Il divario dell’Iva rappresenta la differenza tra le entrate Iva previste e l’Iva effettivamente riscossa dalle autorità nazionali. Il non rispetto delle norme è sicuramente all´origine di gran parte di questo divario, che tuttavia non è riconducibile alle sole frodi. Il mancato pagamento dell´Iva dipende anche da altri fattori, tra cui fallimenti e insolvenze, errori statistici, pagamenti in ritardo ed elusione. Nel 2012 i divari dell’Iva più modesti si sono registrati nei Paesi Bassi (5% del gettito atteso), in Finlandia (5%) e Lussemburgo (6%) e quelli più importanti in Romania (44% delle entrate Iva previste), Slovacchia (39%) e Lituania (36%). Tra il 2011 e il 2012 in undici Stati membri si è osservata una riduzione e in quindici un aumento del divario dell’Iva. La Grecia è il paese che ha registrato il miglioramento più significativo tra il 2011 (9,1 miliardi di euro) e il 2012 (6,6 miliardi di euro), anche se rimane uno degli Stati membri con il più alto divario dell’Iva (33%). Contesto Lo studio sul divario dell’Iva è stato finanziato dalla Commissione nell’ambito delle sue attività volte a riformare il sistema dell’Iva in Europa e a lottare contro la frode e l’evasione fiscale. Per affrontare il problema del divario dell’Iva occorre agire su più livelli. Innanzitutto, occorre adottare un atteggiamento più duro nei confronti dell’evasione e garantire un´esecuzione più rigorosa delle leggi a livello nazionale. La riforma dell’Iva, varata nel dicembre 2011, ha già fornito importanti strumenti atti a garantire una migliore protezione contro le frodi in materia di Iva (vedi Ip/11/1508). Il meccanismo di reazione rapida, adottato nel giugno 2013, consente per esempio agli Stati membri di reagire molto più rapidamente e in modo efficace di fronte a casi di frode Iva che si manifestano all´improvviso e su vasta scala (vedi Ip/12/868). In secondo luogo, più semplice è il sistema, più facile sarà per i contribuenti rispettare le norme. La Commissione insiste per rendere il sistema Iva più semplice per le imprese in tutta Europa. Le nuove misure destinate ad agevolare la fatturazione elettronica e le disposizioni speciali per le piccole imprese entrate in vigore nel 2013 (vedi Ip/12/1377) e il progetto di una dichiarazione Iva standard (vedi Ip/13/988) sono per esempio cambiamenti che ridurranno in modo significativo gli oneri amministrativi per le imprese che operano a livello transfrontaliero. Dal 1º gennaio 2015 entrerà inoltre in vigore uno sportello unico per i servizi elettronici e le società di telecomunicazioni. Ciò favorirà un maggior rispetto delle norme, semplificando le procedure dell’Iva per tali imprese e consentendo loro di presentare un’unica dichiarazione Iva per tutte le loro attività nell’Ue (vedi Ip/12/17). In terzo luogo, gli Stati membri devono modernizzare le amministrazioni nazionali dell’Iva al fine di ridurre il divario dell’Iva. Possibili misure atte a migliorare le procedure sono ad esempio illustrate nella relazione sulle procedure di riscossione e di controllo dell’Iva negli Stati membri, nel quadro delle risorse proprie dell’Ue, pubblicata nel febbraio 2014 (vedi Exme 14/12.02). Infine, occorre che gli Stati membri riformino i loro sistemi fiscali nazionali in modo da agevolare il rispetto delle norme, scoraggiare l’evasione e l’elusione e migliorare l’efficienza della riscossione delle imposte. La Commissione ha fornito chiari orientamenti in proposito nelle raccomandazioni specifiche per paese.
Tabella 3.1: Stime divario Iva 2011-2012 |
|
2011 |
2012 |
|
Paese |
Entrate |
Onere fiscale teorico |
Divario Iva |
Divario Iva % |
Entrate |
Onere fiscale teorico |
Divario Iva |
Divario Iva % |
|
At |
23.447 |
27.009 |
3.563 |
13% |
24.563 |
27.807 |
3.244 |
12% |
Be |
26.019 |
29.669 |
3.650 |
12% |
26.896 |
29.887 |
2.991 |
10% |
Bg |
3.362 |
4.434 |
1.073 |
24% |
3.739 |
4.697 |
957 |
20% |
Cz |
11.246 |
13.602 |
2.356 |
17% |
11.377 |
14.644 |
3.267 |
22% |
De |
189.920 |
211.834 |
21.914 |
10% |
194.040 |
215.997 |
21.957 |
10% |
Dk |
23.870 |
25.916 |
2.047 |
8% |
24.422 |
26.563 |
2.141 |
8% |
Ee |
1.363 |
1.577 |
214 |
14% |
1.508 |
1.763 |
255 |
14% |
Es |
56.009 |
68.913 |
12.904 |
19% |
56.125 |
68.537 |
12.412 |
18% |
Fi |
17.020 |
17.913 |
893 |
5% |
17.640 |
18.545 |
905 |
5% |
Fr |
140.558 |
163.417 |
22.859 |
14% |
142.499 |
168.082 |
25.583 |
15% |
Gr |
15.028 |
24.213 |
9.185 |
38% |
13.713 |
20.364 |
6.651 |
33% |
Hu |
8.516 |
11.252 |
2.736 |
24% |
9.084 |
12.055 |
2.971 |
25% |
Ie |
9.755 |
11.093 |
1.338 |
12% |
10.219 |
11.482 |
1.263 |
11% |
It |
98.456 |
143.916 |
45.460 |
32% |
95.473 |
141.507 |
46.034 |
33% |
Lt |
2.444 |
3.820 |
1.377 |
36% |
2.521 |
3.957 |
1.436 |
36% |
Lu |
2.792 |
2.937 |
145 |
5% |
3.064 |
3.268 |
204 |
6% |
Lv |
1.374 |
2.186 |
812 |
37% |
1.570 |
2.389 |
818 |
34% |
Mt |
520 |
733 |
213 |
29% |
536 |
777 |
241 |
31% |
Nl |
41.610 |
43.255 |
1.645 |
4% |
41.699 |
43.699 |
2.000 |
5% |
Pl |
29.843 |
36.798 |
6.955 |
19% |
27.881 |
37.198 |
9.317 |
25% |
Pt |
14.265 |
16.083 |
1.819 |
11% |
13.995 |
15.223 |
1.228 |
8% |
Ro |
11.412 |
20.382 |
8.970 |
44% |
11.212 |
20.053 |
8.841 |
44% |
Se |
36.631 |
38.043 |
1.412 |
4% |
37.861 |
40.748 |
2.886 |
7% |
Si |
2.996 |
3.277 |
282 |
9% |
2.889 |
3.160 |
270 |
9% |
Sk |
4.711 |
7.015 |
2.304 |
33% |
4.328 |
7.114 |
2.787 |
39% |
Uk |
130.683 |
145.724 |
15.041 |
10% |
142.943 |
159.501 |
16.557 |
10% |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Totale (Ue- 26) |
903.848 |
1.075.015 |
171.167 |
16% |
921.798 |
1.099.018 |
177.220 |
16% |
Fonti: Eurostat (entrate); calcoli effettuati in proprio. Importi in milioni di euro, salvo diversamente indicato. Importi in valuta nazionale per i paesi che non utilizzano l’euro, convertiti al tasso di cambio medio in euro (fonte: Eurostat). | |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|