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Notiziario Marketpress di Martedì 28 Ottobre 2014
 
   
  TRENTO: 5° CONVENTION DEI COMUNI: LA FAMIGLIA MATRICE DI CRESCITA SOCIALE

 
   
  Trento, 28 ottobre 2014 - Oltre 150 partecipanti alla quinta Convention dei Comuni per discutere di un tema di forte attualità “le politiche comunali per il benessere della famiglia”. Per questa edizione è stato scelto il comune di Roncegno Terme come sede dell’evento che ha avuto luogo il 24 ottobre. Un focus sulla famiglia come motore di crescita economica e sociale, eco d´attrattività turistica, fattore di crescita del capitale umano. Il convegno è stato arricchito da pause musicali con protagoniste mamme con i loro piccoli e arricchito dal servizio di catering curato dagli allievi della Scuola di Alta Formazione Professionale di Roncegno. Chiusa stamani la 5° edizione della Convention dei Comuni e già si pensa alla prossima che è stata lanciata oggi e si terrà nel comune di Caldes. L’appuntamento annuale del meeting è sicuramente un’occasione di riflessione sui risultati e i traguardi raggiunti dalle politiche comunali e distrettuali per il benessere della famiglia, in un contesto corale che assomma tutti i principali stakeholders interessati al mondo “family”. A corollario del meeting si è tenuta la cerimonia di consegna di n. 12 certificati "Comune amico della famiglia" e n. 13 certificazioni del Distretto Famiglia. I saluti di benvenuto sono stati introdotti dal sindaco di Roncegno Mirko Montibeller e dal presidente del Consorzio dei Comuni trentini Paride Gianmoena. Montibeller è intervenuto affermando: “appuntamento di forte rilievo, quello di oggi, che ci da´ l´opportunità di unire assieme contesti diversi e difarli dialogare fra loro: in una parola “fare rete” perchè il Trentino sia sempre più luogo “Amico della famiglia”. La famiglia – ha proseguito - è motore e matrice di crescita economica e sociale, eco turistico e fattore d´attrattività, e uno dei prossimi traguardi da raggiungere – ha concluso - è di spingere per un incontro più stretto e fruttuoso del comparto pubblico con quello privato in un´ottica di crescita sociale in continua evoluzione”. La giornata è stata incorniciata da un raffinato servizio di catering della Scuola di Alta Formazione Professionale di Roncegno, che ha offerto l´opportunità di pause conviviali, occasioni di incontro e di vicendevole scambio dialettico tra i partecipanti, e da stacchi musicali con la danza e il canto di 6 giovani madri con i loro bambini, offerti dall´Accademia della Musica di Roncegno. Gabriella Berloffa, Luca Guandalini e Roberto Cacciatore dell´Università degli Studi di Trento hanno esposto una trattazione approfondita dell´excursus storico, dal ´60 ad oggi, degli studi economici sulla famiglia, dal titolo “L´economia della felicità”. Partendo dallo slogan “i soldi non fanno la felicità”, che va a braccetto con “la povertà non fa la felicità”, la dott.Sa Berloffa ha spiegato come gli economisti per decenni hanno dato solo enfasi alla produzione di reddito e del Pil come unici fautori della felicità. In pratica, soltanto il soddisfacimento dei bisogni materiali poteva rendere l´uomo felice, omettendo di considerare un altro aspetto principe in questo processo e cioè le relazioni umane, l´essere amati ed amare, la salute, per fare solo qualche esempio. Gli studi dalla metà degli anni ´70 prendono in seguito un´altra strada e cercano di ribaltare questo meccanismo focalizzandosi sull´ultimo anello della catena. L´analisi è giunta nel corso dei decenni a sovvertire i primi studi e a collegare in modo imprescindibile la crescita del Pil alla felicità dell´uomo dovuta non solo alla soddisfazione delle sue necessità materiali, bensì anche alla realizzazione della sua sfera personale, del suo mondo degli affetti, della possibilità di costruire un nucleo familiare e di avere figli. Claudio Gramaglia (Martini Associati Padova) con l´intervento “Il lavoro in rete” ha sostenuto l´importanza di favorire le reti sociali per assicurare la crescita futura della società. “La situazione ad oggi è parzialmente opposta visto che vi è una fetta di popolazione maggiormente disposta a vivere da sola, a non fare rete, a pensare ai propri bisogni senza entrare in relazione con l´altro. La società attuale, quindi, ha cercato di introdurre forme di reti “di cooperazione” (associazionismo, scout, cooperative, distretti family, ecc.) al fine di combattere questo trend sociale “individualistico”. I cardini su cui poggia questa azione di sviluppo di capitale relazione sono la fiducia e, accertata quest´ultima, la volontà di aderire alla rete, anche offrendo la propria disponibilità a collaborare in modo volontario. Per costruire fiducia serve impegno, tempo, interesse e curiosità personale, serve investimento in prima persona, credibilità, empatia e integrità.” Stefano Barbieri dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha introdotto il suo intervento con il motto dell´Ocse: “better life for better families” e ha sostenuto l´importanza di politiche familiari per la crescita non solo del capitale sociale, ma anche e soprattutto dell´economia e dello sviluppo della società. Il dirigente generale dell´Agenzia per la famiglia Luciano Malfer con un intervento sulle politiche di benessere familiare e un focus sui Comuni family: “La fiducia è il collante per la crescita delle reti sociali, è una risorsa in grado di generare valore aggiunto. E´ un prerequisito e perno per il benessere familiare – ha esordito Malfer. “Ad oggi sono 52 i Comuni che hanno ottenuto la certificazione “family”, oltre a 37 che hanno espresso interesse ad avviare la procedura di acquisizione, sul totale dei 217 comuni trentini, con una popolazione coinvolta che arriva a sfiorare il 48% di quella complessiva del Trentino, e importanti prospettive di crescita sono all’orizzonte” – ha dichiarato il Dirigente dell’Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili Luciano Malfer, artefice dell’iniziativa organizzata di concerto con la Provincia autonoma di Trento, i Distretti famiglia e il comune di Roncegno. “Se li si confronta in termini numerici con la popolazione totale del Trentino, che all’01.01.2014 ammonta a 536.237 abitanti, i comuni marchiati “Family in Trentino” raccolgono una popolazione complessiva di 196.376. Numeri che fanno riflettere e che denotano il sempre crescente consenso delle amministrazioni comunali trentine a questo marchio, garanzia di prominente attenzione al mondo della famiglia, della maternità - natalità e ai temi della conciliazione famiglia/lavoro.” Infine, lo slogan con cui Malfer ha chiuso il suo intervento è stato: “Uscire dagli schemi” e, citando Albert Einstein “la mente è come un paracadute, bisogna aprirlo” per invitare la società trentina a liberarsi dai pregiudizi, dai tanti limiti e lanciarsi di più senza remore e timori verso l´innovazione”. L´evento ha visto anche la partecipazione dell´assessore provinciale Carlo Daldoss, che ha portato i saluti del Presidente della Provincia autonoma di Trento impossibilitato ad essere presente per motivi lavorativi, della coordinatrice del Distretto famiglia della Valsugana e Tesino Giuliana Gilli e del presidente del Forum delle Associazioni familiari trentine Silvia Peraro Guandalini.  
   
 

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