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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Aprile 2007
 
   
  UE: PRIORITÀ DELLA POLITICA ESTERA E DI SICUREZZA COMUNE PER IL 2007

 
   
   Bruxelles, 3 aprile 2007 - Le relazioni con Iran e la questione degli ostaggi britannici, il processo di pace in Medio Oriente e il progetto di scudo missilistico sono stati i principali temi affrontati dall´Alto Rappresentante per la politica estera dell´Unione nel suo discorso programmatico. Gli eurodeputati hanno espresso la loro solidarietà all´azione di Solana nei vari conflitti nei quali l´Ue gioca un ruolo. Divisioni invece sul progetto di scudo missilistico. Dichiarazione dell´Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune Javier Solana, appena rientrato dal vertice della Lega Araba a Riad, ha presentato agli eurodeputati le principali questioni di politica internazionale che coinvolgono l´azione dell´Unione. Ricordando che «abbiamo bisogno di una politica estera comune coordinata e visibile», ha affermato che «nel resto del mondo c´è un grande desiderio per ruolo maggiore dell´Ue in politica estera [. ] e ce lo chiedono anche nostri cittadini», citando un´analisi dell´Eurobarometro. Ha poi spiegato la necessità di fornire all´Unione i mezzi adeguati per rispondere alle nuove sfide aggiungendo che «il Parlamento europeo ha un ruolo importante da svolgere in questo senso». Per quanto riguarda la situazione nel Medio Oriente, Solana ha spiegato che le relazioni con il nuovo governo palestinese di unità nazionale si baseranno su una valutazione delle azioni concrete promosse dall´Esecutivo. È importante, ha ricordato, passare ad una nuova fase di risoluzione del conflitto mediorientale dopo quella della gestione, aggiungendo che «l´Ue non abbandonerà mai i palestinesi». Sulle relazioni con l´Iran, inasprite sulla duplice questione del nucleare e degli ostaggi britannici, ha esortato l´Iran a rispettare le risoluzioni Onu in materia di armamenti e dall´altro. Ha quindi definito «un´inaccettabile situazione» il sequestro dei marinai britannici. In tema di scudo di difesa anti-missilistico voluto dagli Usa, l´Alto Rappresentante ha chiarito che, pur non essendo l´Unione europea un´alleanza di difesa, è opportuno che gli Stati membri discutano della questione. «L´unione non è la sede per prendere una decisione in materia di difesa» ma «sarebbe un errore non discutere fra noi di questi temi nel modo più chiaro e aperto». Ha anche spiegato che la questione dello scudo potrebbe avere effetti negativi sulle relazioni con la Russia, pur sottolineando i contatti positivi recenti fra i Presidenti Bush e Putin. Tuttavia, ha chiarito, la questione rientra nella sovranità dei paesi membri, ma «rendere compatibili gli interessi nazionali con gli interessi dell´Unione europea è fondamentale», ha concluso. Dichiarazione della Commissione Meglana Kuneva, ha sottolineato innanzitutto l´importanza di un´azione comune in politica estera per far fronte ai nuovi scenari di crisi presenti nel mondo. La commissaria ha poi espresso il suo accordo sul programma presentato da Solana per il 2007. Infine, ha ricordato la funzione essenziale dei partenariati economici e di sviluppo - come quelli coi paesi del mediterraneo - nella risoluzione delle crisi nel lungo termine. Interventi dei gruppi politici Per Joseph Daul (Ppe/de, Fr), gli ampliamenti rappresentano i maggiori successi della politica estera dell´Unione europea. Ha quindi auspicato un veloce avvicinamento della Croazia all´Ue ed una sua adesione prima delle elezioni europee del 2009, sottolineando che «la stabilità nei Balcani è un dovere». Il leader dei popolari europei ha quindi chiesto «un´Europa più forte per un mondo più sicuro» esortando tutti a «proseguire gli sforzi nei negoziati con l´Iran». Ha concluso il suo intervento definendo la cattura dei marinai britannici, «inquietante» e aggiungendo che «bisogna fare di tutto per liberare i prigionieri». Riguardo alle relazioni con l´Iran, Martin Schulz (Pse, De), rivolgendosi agli iraniani ha dichiarato che «si può parlar a favore della pace, ma sono necessarie azioni concrete se si vuole portare avanti un dialogo costruttivo». La forza dell´Unione, ha spiegato, è nel dialogo: la politica estera comune deve essere basata «sulla priorità alle soluzioni civili e non militari». Ha poi aggiunto: «quali problemi potrà risolvere un sistema di difesa antimissile?». Criticando l´eventuale decisione di costruire lo scudo anti-missilistico ha ribadito che «qualsiasi dispositivo, anche predisposto sotto l´egida della Nato o dell´Ue, non può che alimentare la spirale della violenza e costerà tantissimi soldi per eliminarlo». Graham Watson (Alde/adle, Uk) ha espresso l´appoggio del suo gruppo all´azione diplomatica dell´Ue in Medio Oriente. Per assicurare il prosieguo del processo di pace, ha aggiunto, è necessario avere un´amministrazione funzionante nei territori palestinesi, e l´Unione si deve adoperare a questo scopo. Sulla questione iraniana, il capogruppo liberale ha affermato che «le sanzioni rappresentano l´ultima risorsa». Per quanto riguarda i marinai britannici - molti dei quali provenienti dal suo collegio elettorale - ha auspicato di «vederli liberi il prima possibile». Infine, ha ricordato che anche il gruppo liberale è critico sul progetto di scudo anti-missilistico, che manderebbe alla Russia un messaggio di una nuova corsa agli armamenti, evidenziando che «ci potrebbe essere una nuova linea Maginot nello spazio, che divide due campi opposti». Per Konrad SzymaŃski (Uen, Pl), «lo stazionamento di missili sul suolo polacco non è una minaccia per la Russia». Anzi, ha aggiunto, «una base di difesa può fornire la possibilità di avere voce per portare avanti iniziative nel contesto della Nato». Secondo Daniel Cohn-bendit (Verdi/ale, De), la soluzione al problema della proliferazione degli armamenti nucleari, è la de-nuclearizzazione anche civile. Inoltre ha affermato l´inutilità del progetto, visto che, se lo scudo è inteso come difesa da eventuali attacchi missilistici iraniani, esso sarà inefficace poiché «se gli iraniani vogliono attaccarci, lo faranno con attentati su civili» ed è quindi «inutile lo scudo contro i kamikaze». Francis Wurtz (Gue/ngl, Fr) ha espresso l´auspicio che il nuovo governo palestinese e tutte le forze democratiche della regione portino speranze per il processo di pace in Medio Oriente. Ha poi esortato il quartetto a proseguire nella sua azione di dialogo. Gerard Batten (Ind/dem, Uk) ha criticato il dibattito sullo scudo missilistico. A suo parere «la sicurezza europea è mal servita da un dibattito falso sugli impegni americani sullo scudo antimissilistico», aggiungendo che ciò «mette a nudo le debolezze dell´Europa e le tensioni esistenti fra i paesi membri». Per Daniela BuruianĂ-aprodu (Its, Ro), nel 2007 inizia una fase importante per affermare il ruolo dell´Ue nel contesto mondiale. È necessario quindi un ripensamento della strategia comune per rafforzare la presenza europea nelle zone di crisi. Si è inoltre rallegrata per l´iniziativa di «un´analisi sull´interoperabilità fra sistemi d´informazione nazionali, per creare una struttura europea con forte componete preventiva». Interventi dei deputati italiani Alessandro Battilocchio (Ni, It) ha ricordato che la necessità di proseguire sulla via delle riforme istituzionali è legata alla questione del ruolo dell´Ue in politica estera e «una credibile politica estera non può prescindere da una base giuridica forte e condivisa da tutti gli attori che ad essa fanno riferimento». Secondo Stefano Zappalà (Ppe/de, It), il dibattito di oggi dimostra che «non esiste una politica estera e di conseguenza una politica di sicurezza e di difesa comune dell´Unione europea». Sottolineando come «l´assenza di politica estera comune comporta anche che noi ci troviamo in alcuni Stati (il mio è uno di questi) dove le posizioni individuali e anche i fatti interni assumono rilevanza molto molto grave» si è detto favorevole all´idea dello scudo antimissilistico, chiedendo però all´Alto Rappresentante di fornire maggiori informazioni sulla questione. Giulietto Chiesa (Pse, It) ha criticato duramente il progetto Usa di scudo spaziale, in quanto «i missili che Washington intende istallare [. ] sono un attentato all´unità europea». A suo parere questo «è un piano preordinato dalle forze oltranziste ai vertici dell´amministrazione Usa», ed è anche appoggiato da forze interne alla stessa Unione, forze che a suo parere vanno neutralizzate. .  
   
 

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