Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 29 Ottobre 2014
 
   
  LEGGE STABILITÀ, MARONI: QUESTA MANOVRA È ELETTORALE

 
   
  Milano, 29 ottobre 2014 - "È in corso il processo di formazione di una proposta da parte delle Regioni, che verrà consegnata al Governo a breve". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, a margine della seduta del Consiglio regionale, parlando della necessità di correggere la Legge di Stabilità presentata dal Governo. "Migliorare il testo è auspicabile, ma non ci sono certezze, quindi, come ho detto ieri - ha confermato - ci prepariamo alla scenario peggiore". Coinvolgimento Parlamentare - Sui prossimi passi il governatore ha ricordato l´intenzione di invitare, già la settimana prossima, "tutti i parlamentari lombardi, ai quali consegneremo la mozione approvata dal Consiglio regionale sulla Legge di Stabilità e il documento di analogo contenuto che abbiamo sottoscritto ieri con le Parti sociali, insieme al nostro studio sui costi standard. Chiederemo loro di intervenire, poi vediamo come va". Governatori Vanno Ascoltati - Circa l´affermazione del premier, secondo il quale "le leggi non si fanno ascoltando i sindacati", Maroni ha osservato che "le Regioni sono cosa diversa dai sindacati, sono un´articolazione dello Stato e non delle associazioni private". "Noi - ha detto -, a differenza del presidente del Consiglio, siamo eletti dal popolo. Se non ci ascolta, sarebbe una lesione della democrazia. Sono comunque fiducioso, non può non ascoltarci". Manovra Pensando A Voto - Rispondendo alle domande dei cronisti, il presidente lombardo ha infine osservato che la Legge di Stabilità pare pensata in chiave elettorale. "Sembra - ha sostenuto - che Renzi voglia andare al voto in primavera, per regolare i conti interni al suo partito, cambiarne la rappresentanza parlamentare e perché, in caso di dimissioni di Napolitano, il prossimo presidente della Repubblica possa essere eletto dal nuovo Parlamento e non da quello in carica".  
   
 

<<BACK