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Notiziario Marketpress di Venerdì 31 Ottobre 2014
 
   
  CONCESSIONI DEMANIO PER TURISMO. ASSESSOR VENETO: ULTERIORE DIMOSTRAZIONE DI INCAPACITÀ STATALE

 
   
  Venezia - “La vicenda delle concessioni statali ad uso turistico è l’ulteriore dimostrazione dei danni che lo Stato ha causato e causa a questo settore produttivo, che rimane il più promettente d’Italia per quanto riguarda l’economia dei territori”. Marino Finozzi, assessore al turismo del Veneto, sta con i titolari di concessioni balneari “che sono parte integrante dell’economia dell’ospitalità, in tutta Italia e soprattutto in Veneto, regione che registra un sesto dei pernottamenti dell’intera penisola”. “Il problema in questo caso non è tanto l’Europa matrigna e insensibile, ma la volontà di imporre norme demenziali, elaborate da chi nulla sa su cosa significhi essere concessionari e contribuire con la propria attività allo sviluppo economico locale e generale. E questo anche al di là della questione dei canoni – aggiunge Finozzi – il cui obiettivo, come sempre in Italia, non è quello di compensare la concessione ma di incassare il più possibile per coprire i buchi delle casse statali”. “La favola di sgombrare d’inverno gli arenili in concessione è un vero delirio – dice ancora l’assessore – inutile, dannoso, credo illegittimo, che fa il paio con la tassazione delle case mobili come fossero ville e altre amenità. Noi non siamo contro le gare europee, ma siamo contro metodi che di fatto consegnerebbero il nostro demanio a grandi gruppi economici il cui interesse non è migliorare il servizio e il litorale ma incassare il più possibile stagione per stagione. A riprova di ciò ricordo che, come Regione del Veneto, avevamo concordato con l’Unione Europea il testo di una legge ben vista anche dai concessionari, che ne valorizzava e riconosceva gli investimenti passati e futuri. La Giunta approvò ancora nel dicembre del 2011 quel disegno di legge e subito dopo dovemmo chiedere allo Stato di non fare di testa sua. Evidentemente, però, la voglia di ricentralizzare il settore supera il buon senso. Ora sembra si voglia fare piazza pulita, sapendo anche benissimo che da noi le concessioni sono regolari, mentre poco si sa di quanto avviene lungo le coste del Sud. Una beffa nella beffa – conclude Finozzi – che per l’ennesima volta rischia di premiare gli abusivi e non chi si è spaccato la schiena per soddisfare le esigenze dei turisti, pagando tasse, oboli, balzelli e concessioni a tutto campo”.  
   
 

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