Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Novembre 2014
 
   
  LOMBARDIA.SPORT: COMUNE MILANO RIVEDA GESTIONE E TARIFFE IMPIANTI

 
   
  Milano, 17 novembre 2014 - "La politica di gestione del parco sportivo impiantistico del Comune di Milano sta portando, a mio parere, futuri seri problemi per la continuità e lo sviluppo di parecchie attività sportive". L´ha detto l´assessore allo Sport e Politiche per i giovani di Regione Lombardia Antonio Rossi. ´Milano Sport´ - "L´attuale Giunta comunale - ha sottolineato l´assessore Rossi - sta cercando di valorizzare, mantenendo al proprio interno, la gestione delle piscine e degli impianti di calcetto, che producono reddito, per coprire i buchi della Partecipata ´Milano Sport´. Non a caso è stata fatta una delibera di Consiglio che va nella direzione di permettere alla partecipata ´Milano Sport´ di gestire impianti anche al di fuori del territorio comunale con il rischio che, se poi si fanno debiti, paghino i cittadini milanesi". "Così - ha aggiunto - si sostiene la linea del presidente, Pierfrancesco Barletta, che ha più volte sostenuto che ´l´obiettivo è permettere alla società di stare in piedi da sola senza iniezioni di risorse pubbliche, a partire dal 2015, concentrandosi prevalentemente sul settore delle piscine (19) e progressivamente lasciando ad associazioni e federazioni sportive la gestione delle altre attività´, di fatto avallando la linea in base alla quale il Comune si debba occupare, per ridurre il proprio debito, della sola gestione degli impianti natatori e di quelli di calcio a 5, mentre sono stati rimessi alla gestione delle singole Asd tutte le altre attività sportive". Si Scarica Tutto Sul Volontariato - "Mi chiedo - ha detto l´assessore Rossi - come possa fare una società sportiva formata da volontari a sopperire a una struttura organizzata e costosa come ´Milano Sport´, che, di fatto, nonostante il personale e spero le competenze, non sia stata in grado di gestire gli impianti senza contributi pubblici". "Così facendo, - ha continuato - si scarica sul volontariato tutto il problema e ci ritroveremo con società sportive, ad esempio di basket e pallavolo, che non riusciranno a sostenere la normale attività gestionale di una palestra adibita alla sola pallavolo, impianto non certo in grado di produrre avanzi gestionali". Serve Logica Di Partenariato Col Privato - "Le strutture natatorie e calcetto, che sono impianti a reddito, - ha rimarcato Rossi -, se affidati in modo intelligente al privato, tramite un partenariato con logica innovativa, che tuteli la dimensione pubblica dell´impianto, potrebbero creare risorse o modalità per gestire tutte le strutture sportive della città, anche quelle che non creano reddito". Tariffe Alte, Attività A Rischio - "Capitolo a parte - ha spiegato l´assessore Rossi - è l´aumento ingiustificato delle tariffe delle piscine gestite da ´Milano sport´, soprattutto per le società agonistiche, in questo modo il Comune di Milano, alzando le tariffe di utilizzo, sta tamponando il buco di Bilancio, con il rischio di azzerare l´attività agonistica di base. In particolare, l´aumento del costo è molto evidente per chi fa attività agonistica con allenamenti quotidiani, mentre viene percepito meno da chi pratica il nuoto libero saltuariamente". "Mi permetto di sottolineare - ha aggiunto - che esistono impianti natatori fuori dalla città di Milano realizzati in project financing e gestiti dal privato, che producono risorse per ripagare l´investimento iniziale, a tariffe d´ingresso inferiori ai 7 euro, che il Comune di Milano ha deciso di praticare, a mio parere eccessivo per una gestione fatta da una municipalizzata che produce molte perdite al partner pubblico". La Città Ha Fame Di Palestre - "Voglio inoltre sottolineare - ha rimarcato l´assessore - la situazione delle palestre destinate agli sport di squadra: a oggi in tutta la città ormai non esiste un impianto pubblico coperto di medie dimensioni, che abbia una capienza superiore ai 1000 posti, dove svolgere i campionati, ad esempio, di basket e pallavolo non della massima serie, che sono ospitate dal Forum". "Mi segnalano - ha continuato l´assessore - che molte gare d´appalto per la gestione dei centri sportivi poco redditizi vanno deserte, perché vengono fatte senza il criterio di un valido partenariato pubblico-privato, ma chiedendo delle condizioni capestro per impianti obsoleti e non in grado di mantenersi. Di questo passo si rischia che lo sport dilettantistico scompaia dalla città di Milano". Da Regione Solide Linee Guida - "In Regione - ha concluso l´assessore Rossi - ci stiamo sforzando per iniziare a programmare e dare le linee guida per risolvere il problema alla base, perché, finché non si capiscono le cause e si offrono delle soluzioni, il problema potrà solo peggiorare. Il nostro obiettivo è quello di guardare all´iniziativa private anche delle Asd, che utilizzano le strutture, ma con il principio di salvaguardare le fasce più deboli, la struttura pubblica, l´attività agonistica, perché ci deve essere bilanciamento tra l´attività di base, quella ricreativa e quella agonistica. E ciò che sta succedendo a Milano per il nuoto, a cascata potrebbe ricadere anche su altri sport".  
   
 

<<BACK