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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Novembre 2014
 
   
  ARTE E MUSEI PER ROMPERE IL MURO SOCIALE CREATO DALL´ALZHEIMER

 
   
  Firenze, 19 novembre 2014 - È possibile creare modi nuovi per comunicare con le persone che soffrono di Alzheimer e con le loro famiglie, offrendo loro al contempo possibilità di esprimersi. Lo dimostra la sperimentazione che da due anni a questa parte viene condotta presso la Fondazione Palazzo Strozzi e il Museo Marino Marini di Firenze, entrambi accreditati dalla Regione. Si tratta rispettivamente del progetto L´arte tra le mani e di quello A più voci, cui ieri è stata dedicata una giornata di studio internazionale a Palazzo Strozzi per studiare un concetto di accesso inteso come accoglienza e cortesia più che palette indicative, come ha sottolineato il direttore generale della Fondazione James M. Bradburne. "Quale rapporto va creato tra luoghi della cultura e società e bisogni sociali? L´alzheimer appare malattia antisociale per definizione - ha sottolineato l´assessora alla cultura Sara Nocentini portando il saluto della Regione ai partecipanti provenienti da diversi Paesi europei e anche dagli Usa -, ma a noi corre l´obbligo di offrire un percorso sociale di espressione ai malati per alleviare l´isolamento loro e delle loro famiglie. I musei sono luoghi perfetti di offerta sociale se esiste la competenza per farlo; ma competenza significa formazione per chi opera. La Regione ci crede tanto da avere già accantonato per il 2015 i fondi necessari a rafforzare le azioni utili a consentire la crescita di questo sistema. Dobbiamo un grazie per questo al lavoro di qualità fatto insieme ai musei Strozzi e Marini e a tutti gli altri accreditati". "Non ho timore di parlare rispetto a questi progetti di una eccellenza di governo in Toscana. Sperimentazioni e buone pratiche, come quelle di cui si parla qui oggi, sono modelli da replicare e inserire nel dibattito, talvolta tanto acceso quanto sterile, aperto sulla valorizzazione del sistema museale. La Regione – ha concluso l´assessora Nocentini - si esprime in proposito con quella voglio definire una grande innovazione, una buona pratica che mi auguro sapremo riproporre anche altri occasioni. Il nostro obiettivo è andare avanti alimentando la capacità di guidare queste operazioni da parte delle istituzioni con attenzione a tutti i soggetti coinvolti e fare davvero delle sedi museali luoghi di socialità".  
   
 

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