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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Aprile 2007
 
   
  CON “PARADISO 2007” RITORNANO GLI INCONTRI SULLA LETTERATURA FEMMINILE

 
   
  Trento, 3 aprile 2007 – L’assessorato alle Pari opportunità della Provincia autonoma di Trento e la Biblioteca comunale di Trento ripropongono anche per il 2007 il ciclo di incontri sulla letteratura femminile dal titolo “Paradiso 2007”, titolo ispirato a un pensiero di Virginia Woolf: “A volte penso che il paradiso debba essere un continuo infinito leggere”. Dopo la fortunata esperienza dell’anno scorso, in cui studiose e scrittrici italiane hanno presentato l’opera di Lalla Romano, Alda Merini, Antonia Pozzi, Emily Dickinson, il percorso prosegue quest’anno con la stessa formula tutta al femminile: la vita e l’opera di quattro scrittrici verranno proposte al pubblico da quattro studiose. Un percorso che vuole lasciare molto spazio alla voce stessa delle autrici, attraverso la lettura diretta dei testi, per fare in modo che siano le pagine più significative da esse scritte a tracciare il loro “ritratto letterario”. Le voci delle autrici, lo sguardo delle studiose, la musica che accompagnerà ogni incontro, offriranno al pubblico tutte le suggestioni che un percorso artistico-letterario interamente al femminile saprà suscitare. Il ciclo di incontri verrà inaugurato oggi, martedì 3 aprile 2007, alle ore 17. 30 presso la Sala degli Affreschi della Biblioteca comunale di Trento: “Menzogna e sortilegio. La commedia degli spettri di Elsa Morante” è il titolo dell’incontro, che vede come protagonista Elsa Morante, una delle maggiori scrittrici italiane del Novecento. La presentazione è curata da Carla Gubert, ricercatrice di Letteratura Italiana contemporanea alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Trento. I testi di Elsa Morante saranno letti da Michela Embriaco, l’accompagnamento musicale, con brani per pianoforte e clarinetto, sarà di Veronica Ciurletti e Nadia Bortolamedi. L’itinerario proposto attraverso la scrittura femminile proseguirà poi con il seguente programma: Venerdì 18 maggio: “Anna Maria Ortese. Le ragioni celesti della scrittura. “ Presentazione di Antonella Cilento - Accompagnamento musicale: Violoncello - Margherita Corbolini. Giovedì 11 ottobre “Anna Banti, la scrittrice eccellente” Presentazione di Grazia Livi - Accompagnamento musicale: violino - Carmen Lussia. Giovedì 15 novembre “Inghiottire improvvisamente uno spicchio splendente di sole”. La felicità nei racconti di Katherine Mansfield Presentazione di Maria Micaela Coppola - Accompagnamento musicale: soprani Veronica Ciurletti e Maria Pia Molinari. Elsa Morante Nasce a Roma il 18 agosto del 1912: figlia di Irma Poggibonsi, maestra elementare ebrea, e di Francesco Lo Monaco. Cresce tuttavia in casa del padre anagrafico Augusto Morante, istitutore in un riformatorio per minorenni. Alla fine degli studi liceali, lascia la famiglia e va a vivere per conto proprio; ma la mancanza di mezzi economici la costringe ad abbandonare la facoltà di Lettere. Negli anni Trenta vive infatti da sola, mantenendosi con la redazione di tesi di laurea, dando lezioni private di italiano e latino, e in seguito collaborando a riviste e a giornali, tra cui il «Corriere dei Piccoli». Tra il 1939 e il 1941, inoltre, lavorerà assiduamente per il settimanale «Oggi». Nel 1936 conosce, tramite il pittore Capogrossi, Alberto Moravia che sposerà nel 1941. Nel ´41 viene pubblicato anche il suo primo libro, Il gioco segreto, in cui è raccolta una piccola parte della vasta produzione narrativa destinata ai giornali; mentre l´anno successivo appare il libro di fiabe Le bellissime avventure di Caterì dalla trecciolina, illustrato della stessa Morante. Le sue personali e familiari inquietudini, il suo appassionato gusto della finzione emergono già nel Diario, redatto dal 19 gennaio al 30 luglio 1938, ma pubblicato solamente nel 1990. Con Moravia vive prima ad Anacapri e poi a Roma, in un piccolo appartamento in via Sgambati, dove nel 1943 inizia a scrivere il suo primo romanzo Menzogna e sortilegio, interrompendone tuttavia la stesura per seguire il marito, indiziato di antifascismo, sulle montagne di Fondi, in Ciociaria. Nell´estate del ´44 ritorna a Roma, ma intanto il suo complicato e difficile rapporto con Moravia alterna momenti di comunicazione intensa ad altri di distacco e malessere. In Elsa Morante, infatti, il bisogno di autonomia contrasta con una forte esigenza di protezione e di affetto. Allo stesso modo desidera e rifiuta la maternità, a cui rinuncia, ma di cui rimpiange, al tempo stesso, la possibilità perduta. Nel 1948, dopo un primo viaggio in Francia e in Inghilterra, esce Menzogna e sortilegio, con cui vince il premio Viareggio. Moravia e la Morante, con il migliorare della loro situazione economica, si trasferiscono in un attico in via dell´Oca, che ben presto diverrà uno dei più frequentati ritrovi del mondo intellettuale romano. Nei primi anni Cinquanta la Morante tiene un nuovo diario, che presto interrompe. Collabora con la Rai, viaggia, scrive il racconto Lo scialle andaluso e lavora alla redazione del suo secondo romanzo L´isola di Arturo, che esce con notevole successo nel 1957, vincendo il premio Strega. Subito dopo visita con una delegazione culturale L´unione Sovietica e la Cina. Nel 1959, durante un viaggio negli Stati Uniti, conosce il giovane pittore newyorkese Bill Morrow, con cui instaura un´intensa amicizia. Nel 1960, pur non abbandonando la residenza coniugale e il proprio studio ai Parioli, si trasferisce in un appartamento tutto per sé in via del Babuino. Viaggia con Moravia in Brasile e l´anno successivo, insieme anche a Pasolini, si reca in India. Nel 1962 si separa definitivamente dal marito e vive la tragica esperienza della morte dell´amico Bill Morrow, precipitato nel vuoto da un grattacielo. Gli anni successivi sono assai drammatici per la Morante, che pur continuando a viaggiare (in Andalusia, in Messico, nel Galles), appare tormentata dall´ossessione della morte del suo giovane amico e dalla minaccia della vecchiaia. Non solo, ma nella conferenza del 1965 Pro e contro la bomba atomica (uscita da Adelphi nel 1987) e nelle poesie de Il mondo salvato dai ragazzini (1968), si rileva anche una nuova forte inquietudine per i pericoli che minacciano l´umanità insieme ad un nuovo desiderio di intervento sul mondo. Nel 1974 esce, ottenendo un immenso successo popolare, ma suscitando diverse polemiche e riserve, il suo terzo romanzo La storia. Nel 1976 inizia la stesura del suo ultimo romanzo Aracoeli, che porterà a termine e pubblicherà solamente nel 1982, essendosi fratturata nel 1980 un femore. Dopo aver subito un intervento chirurgico, trascorre gli ultimi anni di vita a letto, non potendo più camminare. Nell´aprile del 1983 tenta il suicidio aprendo i rubinetti del gas, ma viene salvata da una domestica. Dopo un nuovo intervento chirurgico rimane in clinica, a Roma, dove muore d´infarto il 25 novembre del 1985. Menzogna e Sortilegio, uscito nel 1948, fu definito da Gyórgy Lukàcs “il più grande romanzo italiano moderno”. L’opera, che nell’edizione Einaudi conta quasi 700 pagine, narra le vicende di tre generazioni di donne attraverso il racconto di Elisa, una ritrosa e solitaria ragazza che, dopo la morte della sua “seconda madre”, Rosaria, si rinchiude in un mondo di apparizioni fantastiche, oniriche e meravigliose: sono i suoi parenti, i «fantastici morti» cominciano a visitarla ogni notte, costringendola ad ascoltare l´«impercettibile bisbiglio della memoria» e a ricostruire, come una «fedele segretaria», l´epopea bizzarra e menzognera di cui sono stati protagonisti. Questo espediente narrativo permette all´autrice di addentrarsi nelle vicende di un passato remoto per portare alla luce i tormenti psichici dei suoi personaggi: l´adorata madre Anna, divinità altera e scostante; il padre Francesco, disprezzato dalla figlia e odiato dalla moglie; il misterioso cugino Edoardo, idolo incontrastato di Anna e motore dei destini altrui; la solare e generosa Rosaria; la nonna Alessandra, simbolo dell´amore materno selvaggio e incondizionato. In realtà la storia narrata è quella di una povera famiglia borghese siciliana, i cui membri sono dominati da un´ambizione che li spinge verso un mondo aristocratico ormai in disfacimento, visto nella sua apparenza favolosa, quasi mitica. Il luogo della vicenda è una città del «triste Mezzogiorno», probabilmente Palermo, indicata solo con l´iniziale e descritta in modo minuzioso ma tutt´altro che realistico, tale da lasciare sospesi i personaggi in uno spazio indefinito, metaforico e claustrofobico: negli ambienti angusti dei poveri appartamenti di periferia si consuma gran parte del dramma familiare di Elisa. L´arco temporale del racconto va dalla fine dell´Ottocento ai primi anni del Novecento, ma la Storia rimane fuori dalle cronache oniriche di Elisa, tutte incentrate sulle vicende tragiche e fatali che hanno colpito i suoi cari. Per informazioni è possibile contattare la biblioteca comunale di Trento (tel. 0461 275530), il Centro Documentazione Pari Opportunità (tel. 0461 493156), oppure consultare il sito www. Pariopportunita. Provincia. Tn. It .  
   
 

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