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Notiziario Marketpress di Lunedì 01 Dicembre 2014
 
   
  LA COMMISSIONE EUROPEA VALUTA I DOCUMENTI PROGRAMMATICI DI BILANCIO 2015: SETTE STATI MEMBRI PRESENTANO UN RISCHIO DI NON CONFORMITÀ

 
   
  Bruxelles, 1 dicembre 2014 - La Commissione europea ha concluso il 28 novembre la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2015 di sedici paesi della zona euro, concentrandosi sulla loro conformità al patto di stabilità e crescita. La Commissione ha ritenuto cinque paesi conformi, quattro sostanzialmente conformi e sette a rischio di non conformità al patto. L’esercizio ha coinvolto tutti i paesi della zona euro tranne Grecia e Cipro, che sono soggetti a programmi di aggiustamento economico. Valdis Dombrovskis, vicepresidente per l’Euro e il dialogo sociale, ha dichiarato: “Negli anni scorsi sono stati compiuti progressi significativi per ripristinare la stabilità finanziaria e la sostenibilità delle finanze pubbliche. È giunto il momento di andare oltre, attuando ambiziose riforme strutturali per garantire la crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro. Per farlo sono necessari leadership e impegno sia a livello dell’Ue che degli Stati membri.” Pierre Moscovici, commissario europeo per gli affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha dichiarato: “Abbiamo valutato con attenzione i documenti programmatici di bilancio di sedici paesi della zona euro, evidenziando i rischi rilevati. Ai primi di marzo decideremo se è necessario adottare ulteriori misure a norma del patto di stabilità e crescita. Per allora avremo un quadro più chiaro circa il mantenimento degli impegni di riforma da parte dei governi. È nell’interesse della zona euro che lo facciano. Tutti devono fare la propria parte per promuovere la ripresa economica.” A fine ottobre la Commissione aveva già concluso che per nessun documento programmatico di bilancio per il 2015 si configurava “un’inosservanza particolarmente grave” dei requisiti del patto di stabilità e crescita che intende garantire finanze pubbliche più solide nell’Ue. Per cinque paesi (Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi e Slovacchia), i documenti programmatici di bilancio sono stati ritenuti conformi al patto, mentre per quattro paesi (Estonia, Lettonia, Slovenia e Finlandia), i documenti programmatici sono stati ritenuti sostanzialmente conformi. Tuttavia, per sette paesi (Belgio, Spagna, Francia, Italia, Malta, Austria e Portogallo), i pareri della Commissione indicano un rischio di non conformità. La Commissione chiede ai due ultimi gruppi di paesi di adottare le misure necessarie nell’ambito della procedura nazionale di bilancio al fine di garantire che il bilancio 2015 sia conforme al patto. In alcuni casi, il rischio di non conformità incide sulle possibili misure nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi. Nei casi di Francia, Italia e Belgio la Commissione valuterà la situazione a inizio marzo 2015, in seguito all’approvazione delle leggi di bilancio e delle previste specifiche dei programmi di riforme strutturali annunciati dalle autorità nazionali nelle loro lettere del 21 novembre. Questi tre Stati membri si sono impegnati ai più alti livelli di governo ad adottare e attuare entro i primi mesi del 2015 riforme strutturali favorevoli alla crescita che dovrebbero avere un impatto sulla sostenibilità delle finanze pubbliche nel medio termine. Prevista diminuzione del disavanzo complessivo della zona euro Oltre alle analisi specifiche per paese, la Commissione ha valutato la situazione di bilancio generale e gli orientamenti di bilancio nella zona euro nel suo complesso. In base ai documenti programmatici degli Stati membri, dopo essere tornato al di sotto del 3% del Pil nel 2013 per la prima volta dal 2008, il disavanzo di bilancio aggregato dei sedici paesi dovrebbe diminuire ulteriormente, attestandosi al 2,6% del Pil nel 2014 e al 2,2% del Pil nel 2015. La valutazione della Commissione, riportata nelle previsioni economiche d’autunno, indica una riduzione leggermente più modesta di 0,2 punti percentuali e si attesta al 2,4% nel 2015. Il rapporto debito/Pil aggregato per questi paesi dovrebbe restare quasi invariato rispetto al valore stimato per l’anno in corso, pari a circa il 92,5% del Pil, stando ai documenti programmatici di bilancio. La Commissione prevede un lieve aumento, dal 93,1% nel 2014 al 93,6% nel 2015. Occorre mantenere orientamenti di bilancio sostanzialmente neutri In termini aggregati, nel 2014 il risanamento di bilancio in questi sedici paesi ha subito una battuta d’arresto e le previsioni della Commissione indicano altresì per il 2015 orientamenti di bilancio sostanzialmente neutri (né di inasprimento né di allentamento). Ciò sembra assicurare il giusto equilibrio tra i requisiti di sostenibilità di bilancio, evidenziati da rapporti debito pubblico consolidato/Pil elevati e in crescita, e la necessità di rafforzare la fragile ripresa avviatasi nella zona euro. Il mantenimento di orientamenti di bilancio aggregati neutri, nel momento in cui alcuni Stati membri sono invitati ad accrescere i loro sforzi per ottemperare agli obblighi del patto di stabilità e crescita, implica un sostegno al bilancio che viene dall’utilizzo di margini di bilancio presenti altrove, il che ribadisce con forza l’opportunità dell’ambizioso piano di investimenti per l’Europa presentato dalla Commissione il 26 novembre. Per quanto riguarda la composizione delle finanze pubbliche, gli interventi politici volti a ridurre gli oneri fiscali sul lavoro vanno nella giusta direzione. Tuttavia, la composizione della spesa mostra progressi piuttosto marginali, se non nulli, verso un assetto più favorevole alla crescita, evidenziando la necessità di un migliore allineamento delle politiche degli Stati membri con le priorità del pacchetto della Commissione per l’occupazione, la crescita e gli investimenti. Secondo ciclo di questo autunno Per la seconda volta la Commissione ha valutato i documenti programmatici di bilancio che illustrano i principali aspetti della situazione di bilancio delle amministrazioni pubbliche e dei loro sottosettori per l’anno successivo. Tutti gli Stati membri della zona euro che non sono soggetti a programmi di aggiustamento macroeconomico erano tenuti a presentare i propri documenti programmatici di bilancio entro il 15 ottobre. L’esercizio è fondato sulla cosiddetta legislazione “two-pack”, entrata in vigore nel maggio 2013 e che intende migliorare l’efficacia del coordinamento delle politiche economiche e di bilancio nella zona euro.  
   
 

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