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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Dicembre 2014
 
   
  IERI PRIMO GIORNO DELLA CONFERENZA SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI DI LIMA

 
   
  Milano, 2 dicembre 2014 - Dal 1 al 12 dicembre si tiene a Lima la Cop20, ventesima Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici dell’Onu. La Conferenza, in concomitanza con il semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea, dovrà compiere i progressi necessari al raggiungimento di un nuovo accordo globale per la riduzione delle emissioni di gas serra, atteso per dicembre 2015 alla Cop21 di Parigi. Numerosi sono i temi sul tavolo: Green Climate Fund e progetti di finanza a lungo termine, criteri e struttura dei contributi nazionali volontari (Indcs), criteri di eleggibilità più stringenti per il Carbon Market, livelli di ambizione su mitigazione e finanza pre-2020, Loss&damage e periodo di impegno del nuovo accordo globale. Il team dell’Italian Climate Network informerà il pubblico italiano sull’andamento dei negoziati e sul ruolo dell’Italia attraverso tutti i suoi canali: sito web, Facebook, Twitter, blog su Ilfattoquotidiano, blog su Lastampa. La delegazione dell’Italian Climate Network a Lima è composta per la prima settimana di negoziati da Federico Brocchieri e Francesca Mingrone, che hanno partecipato anche alla Coy10, decima Conferenza Giovanile sui Cambiamenti Climatici; a partire dal 6 dicembre saranno raggiunti anche da Veronica Caciagli e Federico Antognazza. “Cogliendo l’opportunità del Semestre di Presidenza, chiediamo all’Italia di assumere un ruolo di leadership all’interno dell’Ue, spingendo per un accordo ambizioso e vincolante, capace di arrestare le conseguenze più drammatiche del riscaldamento globale.’’, ha commentato Veronica Caciagli, Presidente di Italian Climate Network, aggiungendo: “E’ ora di prendere coscienza che l’Italia è particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici: basti pensare alle alluvioni, che purtroppo interessano ormai regolarmente il nostro Paese, con danni ingenti a persone e all’economia, e le crisi in agricoltura, come il recente attacco della mosca olearia che, grazie a un clima estivo mite e con abbondanti precipitazioni, ha prodotto un raccolto di olio d’oliva disastroso, ai minimi termini da oltre 50 anni. Questi sono solo due esempi, due campanelli di allarme dei maggiori e inaccettabili rischi futuri.” L’italia, come anche altri paesi, sta finalmente intraprendendo l’adozione di una strategia nazionale di adattamento, che si inserisce nel contesto di quella europea. Oltre a queste misure preventive è tuttavia fondamentale la definizione di obiettivi concreti per la riduzione delle emissioni di gas serra a livello globale. In questo senso si cominciano a vedere i primi timidi passi avanti: dall’approvazione del pacchetto europeo su Clima e Energia al 2030 allo storico accordo tra Cina e Stati Uniti. Questi impegni ancora non sono sufficienti per colmare l’emission gap e mantenere l’aumento di temperatura al di sotto dei 2°C entro la fine del secolo. Si attendono ulteriori impegni da parte di altre grandi economie industrializzate ed emergenti.  
   
 

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