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Notiziario Marketpress di Mercoledì 03 Dicembre 2014
 
   
  PREFESTIVAL: LA STRATEGIA VINCENTE DEL MARCHIO FAMILY AUDIT

 
   
  Trento, 3 dicembre 2014 - E´ iniziato l’ 1 dicembre con un workshop presso il Dipartimento di Economia il Prefestival che apre la strada al Festival della Famiglia di Riva del Garda, previsto per il prossimo 5 dicembre. Obiettivo cardine del workshop dibattere sui sistemi di auditing aziendali: un´occasione preziosa per uno scambio di esperienze, un dialogo e un confronto tra i vari sistemi. Le aziende marchiate “Family Audit” - è emerso nel corso dei lavori - registrano risultati di successo inopinabili: miglioramento del clima aziendale, meno assenteismo, meno richieste di malattia e ore di permessi, dipendenti più motivati e alta produttività. Il sistema premiante, inoltre, riconosce punteggi aggiuntivi per le aziende marchiate “family” in occasione delle gare pubbliche e maggiorazioni nelle assegnazioni di contributi. Family Audit”, rappresenta quindi un marchio con una ricaduta immediata sui risultati aziendali e sul trend di crescita economica. Con l’ 1 dicembre si apre la manifestazione sulla famiglia: una quattro giorni di Prefestival con workshop e incontri di approfondimento sui temi della kermesse che avrà il sui culmine il 5 dicembre. L’inaugurazione si è tenuta stamattina a Trento, presso il Dipartimento di Economia, con il convegno “I sistemi auditing nel circuito nazionale”. Moderatori sono stati Luciano Malfer Dirigente dell’Agenzia provinciale della Famiglia, e Mariangela Franch, Ordinaria di Marketing al Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento, che ha esordito inquadrando il processo di certificazione che “certamente richiede un forte investimento di risorse umane, tempi dedicati all’iter certificatorio, necessità di cambiamento culturale legata alla forte innovazione, sistema di misurazione e di verifica dell’impatto aziendale. Perché serve la conciliazione? Per 2 motivi: migliora il clima aziendale e la produttività dei dipendenti (meno malattia, meno ore di permessi, meno assenteismo); l’effetto del weel-being può essere monetizzato nel contenimento dei costi (riduzione costi per risorse umane). I risultati sono importanti con ottime ricadute nella riduzione del tasso di disoccupazione femminile e aumento congedi parentali, per fare solo qualche esempio. Potrebbe divenire uno strumento – ha aggiunto – per combattere o quantomeno contenere i contratti di lavoro atipici e precari. Quali sono le aree con i cambiamenti più consistenti? 1) organizzazione del lavoro (orari flessibili, part time, banca delle ore, ecc.); 2) telelavoro; 3) servizi al lavoratore come “il maggiordomo”: su incarico del lavoratore svolge servizi di utilità per la conciliazione famiglia-lavoro (dal pagamento delle bollette all’iscrizione a scuola dei figli).” Presente al convegno Monika Frenes (Camera di Commercio di Bolzano), referente per il “Family Audit” in Alto Adige. Nato nel 2002, il marchio ha registrato un costante flusso di crescita positiva fino a registrare, ad oggi, 49 imprese certificate, 3 in fase di certificazione, 11 in “re-audit” (processo di consolidamento del marchio dopo l’ottenimento della certificazione), 10 auditori, 8 membri del consiglio Audit. “Il Family Audit” coinvolge l’intera vita di un lavoratore e della sua professione: età, progressioni di carriera, vita familiare, assistenza figli e anziani, part time/full time. “L’obiettivo è unico: rispondere alle sue necessità cercando di renderle il più possibile compatibili con i ritmi aziendali e per favorire la qualità del lavoro svolto e il benessere del dipendente. La criticità più importante, a tutt’oggi, è la riduzione dei contributi a favore del Family Audit (rimane però inalterato il budget per pagare gli auditori): questo fattore negativo sta portando a registrare un leggero deficit nelle adesioni al marchio, in quanto la certificazione implica dei costi aziendali. In leggera crescita, invece, le richieste del “Servizio di conciliazione famiglia-lavoro” – extra marchio Family Audit – per richiedere consulenze alle aziende, informazioni sulle detrazioni fiscali, ecc.. Lucia Claus coordinatrice del settore Family Audit della Provincia Autonoma di Trento, ha invece focalizzato il suo intervento sul marchio in Trentino: nato a fine 2007, è stato affidato ad oggi a 123 Organizzazioni (44 nazionali e 79 locali), di cui l’81% sono private e 42% pubbliche. La distribuzione in Italia è così rappresentata: punta massima in Trentino (˃ 10 Organizzazioni); Lombardia, Lazio, Sardegna e Sicilia (tra 6-10 Organizzazioni); n. 9 regioni (tra 1-3 Organizzazioni); n. 6 regioni (zero Organizzazioni). “Il totale dei lavoratori coinvolti in Trentino sono 22.8880 e in Italia 19.300: numeri che fanno pensare e che confermano il trend in progressiva crescita – ha aggiunto. Il processo di certificazione richiede un grande coinvolgimento dei lavoratori stessi e una prima fase di incubazione–conoscenza del marchio di circa 6 mesi; una fase attuativa di 3 anni e poi una fase finale di consolidamento/mantenimento dal nome “re-audit”. Il marchio è uno strumento volontario che ogni azienda può acquisire o meno, è altamente strategico per l’imprenditore per innalzare la produttività e il benessere aziendale e incide anche nel contenimento dei costi del personale (minor assenteismo, meno richieste di malattia e di permessi). Ha chiuso il dibattito Luciano Malfer Dirigente dell’Agenzia provinciale della Famiglia, che ha messo in luce alcune differenze tra il sistema di auditing trentino e quello dell’Alto Adige: “l’ente certificatore del marchio a Bolzano esige dalle imprese certificate un impegno di ben 12 anni, rispetto ai 6 anni in Trentino – elemento sicuramente meritorio ma che richiede maggiori sforzo nell’ottemperarlo. Stiamo notando alcuni cambiamenti importanti a livello di contesto sociale che in questa sede meritano di essere resi noti: “Assistiamo ad un indebolimento del welfare aziendale a favore di quello privato – ha aggiunto – vi sono Enti certificatori privati che stanno promuovendo linee guida di conciliazione famiglia-lavoro. Un segnale che conferma la validità del sistema certificativo, attività che può generare reddito e creare business. Altri stimoli dal dirigente Malfer sono giunti su altri versanti: “ In un’ottica di implementazione dell’azione del marchio sul territorio – anche in vista della riduzione degli investimenti pubblici - sarebbe d’uopo in futuro rendere esclusivo il versamento dei contributi alle sole aziende marchiate. Ma anche: semplificare il processo (soprattutto per le piccole imprese); costruire pool di aziende che possono essere seguite da un unico consulente (per evitare frammentazione e ottimizzare i tempi e i costi). C’è ancora tanto lavoro da fare – ha concluso – ma contiamo sul sostegno del legislatore in un’ottica di continuo rafforzamento dei sistemi di auditing in Trentino e sul territorio nazionale.” L’ingresso e la partecipazione al Festival sono gratuiti e il modulo online per iscriversi all´edizione 2014 si trova alla pagina: www.Festivalfamiglia.it    
   
 

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