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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 03 Dicembre 2014 |
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COME LA DIVERSITÀ BATTERICA INFLUENZA L´OBESITÀ UN NUOVO STUDIO ESPLORA IL RUOLO CHE I BATTERI INTESTINALI POSSONO AVERE NELLO SVILUPPO DELL´OBESITÀ NEI CANI.
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Bruxelles, 3 dicembre 2014 - L´incidenza dell´obesità è triplicata in molti paesi della Regione europea dell´Oms dagli anni ottanta e il numero delle persone che ne sono colpite continua a salire a un ritmo allarmante. L´obesità è già responsabile del 2-8 % dei costi sanitari e del 10-13 % dei decessi in diverse parti della Regione. L´obesità non è però limitata agli esseri umani, anche i nostri amici cani sono a rischio. Infatti, due terzi dei veterinari professionisti credono che l´obesità degli animali domestici sia il primo problema sanitario per quanto riguarda gli animali domestici in tutta Europa, con la morte prematura che ne è la triste e più grave conseguenza. Un nuovo studio ha riscontrato che l´obesità umana e quella canina si assomigliano. Come riferisce la rivista Science, "Le persone obese hanno una gamma di batteri meno diversificata nell´intestino rispetto alle persone magre, e lo stesso vale per i cani." Nell´abstract dello studio, che è stato pubblicato questo mese sul Journal of Veterinary Internal Medicine, si legge che a sette cani Beagle sono stati dati cibi commerciali per un periodo di sei mesi, per farli aumentare di peso, mentre a sette altri cani sono state date quantità minori degli stessi alimenti, in modo da mantenere una condizione fisica ottimale per lo stesso periodo di sei mesi. I ricercatori hanno riscontrato che i sette Beagle del primo gruppo sono ingrassati in media di 4,93 chilogrammi – circa il 67 % del loro peso medio iniziale. La rivista Science spiega: "Quando i ricercatori hanno esaminato i campioni di feci raccolti da entrambi i gruppi dopo sei mesi, hanno trovato che l´intestino dei Beagle obesi conteneva una diversità più limitata di batteri rispetto a quello degli altri cani. Per di più, i microbi del phylum dei Firmicutes costituivano il gruppo predominante nei cani magri, mentre i batteri Gram-negativi chiamati Proteobacteria erano prevalenti nel gruppo obeso." Come spiega Science, "I ricercatori pensano che un´abbondanza di Proteobacteria potrebbe portare a un aumento di lipopolisaccaride, uno dei principali componenti delle pareti cellulari dei batteri Gram-negativi, che è collegato all´aumento di peso nei topi." Lo studio conclude che i ridotti livelli di serotonina nel gruppo obeso potrebbero far salire il rischio di obesità a causa dell´aumento dell´appetito e che la microflora arricchita da gram-negativi potrebbe essere collegata con uno stato di infiammazione cronica nei cani obesi. Secondo gli autori però, è necessario continuare la ricerca per esaminare quale ruolo hanno i batteri dell´intestino nello sviluppo dell´obesità, ci hanno detto gli autori. Per maggiori informazioni, visitare: http://onlinelibrary.Wiley.com/doi/10.1111/jvim.12455/abstract |
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