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Notiziario Marketpress di Giovedì 04 Dicembre 2014
 
   
  EBOLA: VERTICE IN VENETO, IL SISTEMA E’ PRONTO; HA FATTO E SUPERATO UN MINUZIOSO “STRESS TEST”. OK IL CONFRONTO CON L’ESPERIENZA SPAGNOLA.

 
   
  Venezia, 4 dicembre 2014 - Il sistema sanitario del Veneto è pronto ad affrontare con efficacia l’eventualità del verificarsi di un caso di Ebola sul suo territorio: le procedure sono complete e minuziose; la rete d’intervento è organizzata sin nei minimi particolari, dal territorio, al Suem 118, agli ospedali; le dotazioni di sicurezza sono disponibili, sia per gli operatori, sia per l’eventuale trasporto di un paziente, tramite una speciale barella attrezzata con un sofisticato sistema d’isolamento dall’esterno. Il quadro è emerso nel corso dei lavori del meeting formativo dedicato al mondo della sanità veneta, tenutosi ieri all’Auditorium dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, gremito in tutti i suoi 400 posti disponibili, alla presenza, tra gli altri, del Direttore Generale della Sanità Veneta Domenico Mantoan, del Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute italiano Ranieri Guerra, e del Direttore del Centro de Coordinatiòn de Alertas y Emergencias Sanitarias del Ministero della Sanità spagnolo Fernando Simòn Sorìa, che ha già dovuto affrontare due casi reali (quello del missionario rientrato dall’Africa e purtroppo deceduto e quello di una delle infermiere che lo avevano assistito, contagiata a causa di un errore commesso nelle procedure di sicurezza e poi fortunatamente guarita). E proprio dal confronto con l’esperienza iberica è emerso che l’organizzazione che si è dato il Veneto appare ben calibrata, soprattutto dal punto di vista del coordinamento di tutti gli attori eventualmente coinvolti che, invece, ha ammesso Sorìa, è mancato inizialmente in Spagna, creando non pochi problemi dal punto di vista del “chi fa cosa”. “Sappiamo bene – ha detto Mantoan – che stiamo affrontando una situazione con probabilità molto basse di concretizzarsi, ma anche un solo episodico caso, se affrontato senza preparazione, potrebbe rivelarsi molto pericoloso, per gli operatori sanitari prima e per la popolazione poi. Lavorando da mesi sull’organizzazione e sulle dotazioni di sicurezza – ha detto il Direttore della Sanità veneta – abbiamo invece sottoposto l’intero sistema ad un rigoroso stress test, dal quale è uscito a pieni voti, ed è quello che volevamo e dovevamo fare, sperando di non dover mai passare all’azione”. Sul parterre dell’Auditorium è stata collocata una delle 5 barelle speciali per il trasporto in isolamento totale acquistate dalla Regione e tutto il confronto si è quindi concentrato sulla sicurezza degli operatori e sulle modalità corrette dell’utilizzo dei dispositivi di protezione, di cui ogni Ulss veneta è fornita, tra i quali caschi (i cosiddetti “scafandri”), tute speciali, mascherine, guanti, che sono state ancora una volta illustrate utilizzando dei video specifici.  
   
 

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