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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Dicembre 2014
 
   
  LOMBARDIA. PESCE LOW COST: SCOMMESSA VINTA, IL MERCATO C´E´ A MILANO TUTTO ESAURITO PER IL PESCE NON AUTOCTONO

 
   
  Milano - "L´idea che specie ittiche non autoctone potessero avere un proprio mercato era tutto fuorché scontato. Invece possiamo dire di aver centrato l´obiettivo: i dati ci hanno dato ragione". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, intervenendo oggi alla Festa del Pesce al mercato ittico di Milano, nel corso della quale sono stati presentati i risultati del "Progetto di valorizzazione delle specie ittiche a basso valore commerciale dei laghi Lombardi". Cento quintali - il 10% di quanto potenzialmente potrebbero offrire i laghi lombardi - tra gardon, siluro e carassio, specie originarie dei fiumi e dei laghi dell´Europa orientale, sono stati tutti venduti al Mercato ittico milanese, a un prezzo medio di 3,5 euro al chilo. Intuizione Vincente - Scommessa vinta, perché - ha ricordato Fava - "è risultata vincente l´intuizione di portare in un contesto di regole certe, come il mercato ittico, dove prevale la sicurezza dei controlli sanitari, specie alloctone che altrove vengono normalmente pescate e vendute. Senza alcuna regolamentazione e con tutti i rischi del caso" L´iniziativa partita nel 2012, prevista dal Programma regionale per la Pesca professionale e l´acquacoltura, è stata realizzata in collaborazione con le province di Lecco, Como, Sondrio, Varese, Sogemi, l´Associazione ambulanti del pesce, l´Associazione nazionale autonoma piccoli imprenditori della pesca, e l´Associazione grossisti del mercato ittico di Milano. Non Solo Per Meno Abbienti - "Il consumo di queste specie esiste - ha sottolineato l´assessore - e non è solo legato a fasce di popolazione meno abbienti". Il pesce siluro, ad esempio, è espressione della tradizione ittica di tutta l´area dell´asta del Danubio. "Non era certo scontato che queste specie potessero essere vendute. Forse siamo anche arrivati tardi rispetto all´idea che queste specie potevano essere rivalutate; in ogni caso il ricorso all´incenerimento sarebbe stata a mio avviso l´ultima delle soluzioni praticabili". Intercettare Fondi Europei Inutilizzati - "Come Regione Lombardia siamo fortemente impegnati su questo settore, anche se le risorse sono limitate. Il riordino delle province sta creando problemi, per quanto riguarda gli incubatoi e la continuità nella gestione. Siamo in una fase di riorganizzazione: se riuscissimo a intercettare quella parte di fondi della pesca inutilizzati da altre regioni e a destinarle a sostenere le nostre tradizioni anche in campo ittico, che da noi significa lucci carpe e tinche, sarebbe un altro grande successo, con una valenza sociale culturale straordinaria". Ritorno Al Futuro - Un mestiere, quello della pesca che si è sempre fatto in Lombardia, che oggi vanta la prima azienda di produzione di caviale da acquacoltura al mondo, a Calvisano (Bs), e il primo allevamento di anguille in Italia, a Lodi. "Ora possiamo invertire la tendenza, quello è un mestiere che può tornare ad essere efficace se saremo in grado di sostenere le attività legate alla pesca, cercando di avere maggiori risorse per il settore". Sono 300 i pescatori professionali in tutto il Nord Italia, che vale il 70% del totale dell´acqua dolce italiana; 200 soltanto in Lombardia. "Ripartiamo da qui - ha detto, in conclusione Fava - perché possano arrivano nuove occasioni di crescita economica e occupazionale. Questo ambito è parte integrante della nostra economia, non possiamo rinunciarvi".  
   
 

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