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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Dicembre 2014
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO, DOMANDE E RISPOSTE: PROGRAMMA DI LAVORO 2015

 
   
  Strasburgo, 17 dicembre 2014 - Che cos´è il programma di lavoro della Commissione? Ogni anno la Commissione europea adotta un piano d´azione per i dodici mesi successivi in cui spiega ai cittadini, ai partner istituzionali e al personale come tradurrà le priorità politiche in azioni concrete. Nella maggior parte dei casi l´adozione avviene ad ottobre. La situazione è diversa negli anni in cui si svolgono le elezioni europee, come nel 2014. Questo è il primo programma di lavoro presentato dalla Commissione Juncker, che si è insediata il 1° novembre 2014. Esso traduce in azioni concrete gli orientamenti politici sulla base dei quali Jean-claude Juncker è stato eletto Presidente della Commissione da un´ampia maggioranza di deputati del Parlamento europeo. Il nuovo programma rispecchia il messaggio chiaro inviato ai cittadini europei dalla Commissione, che ha promesso di essere grande per le grandi cose e piccola per le piccole cose. Il programma, che segna un cambiamento rispetto al passato, rappresenta l´impegno politico della nuova Commissione a favore di un approccio maggiormente incentrato su priorità e risultati. La Commissione intende investire tempo ed energia nelle proposte che avranno il massimo impatto su occupazione e crescita. Il programma di lavoro presenta un numero limitato di nuove proposte, un elenco di iniziative delle Commissioni precedenti di cui si propone il ritiro e un elenco di atti vigenti da sottoporre ad esame per verificare se sono ancora rispondenti allo scopo. Per creare consenso nelle istituzioni dell´Ue, la Commissione ha elaborato il nuovo programma dialogando con il Parlamento europeo, nel contesto dell´accordo quadro, e per la prima volta dopo aver discusso anche con il Consiglio. Quali sono le priorità della Commissione per il 2015? Gli orientamenti politici della Commissione definiscono le priorità per i prossimi cinque anni e costituiscono la base del chiaro mandato conferitole dal Parlamento europeo, eletto direttamente, che rappresenta i cittadini europei. Tali orientamenti sono in linea con l´agenda strategica definita dal Consiglio europeo nel giugno 2014. Per il 2015, il suo primo anno di mandato, la Commissione ha selezionato le iniziative per le quali è più pressante la necessità di agire e che consentiranno di realizzare rapidamente gli interventi promessi ai cittadini. È un elenco di "cose da fare", in cui sono delineati i risultati che la Commissione intende conseguire nel 2015. Nei prossimi anni la Commissione proporrà inoltre nuove azioni per realizzare le priorità delineate negli orientamenti politici, e per alcune di esse il lavoro di preparazione inizierà già il prossimo anno. I principali piani per il 2015 comprendono: realizzazione del piano di investimenti per l´Europa, mediante l´attuazione del piano di investimenti, pari a 315 miliardi di Eur, annunciato il 26 novembre dal Presidente Juncker e dal Vicepresidente Katainen, con l´intento di dare impulso all´economia reale e creare occupazione e crescita; un pacchetto ambizioso per il mercato unico digitale, instaurando le condizioni propizie a un´economia e una società digitali dinamiche attraverso il completamento del contesto normativo per il settore delle telecomunicazioni, la modernizzazione delle norme sui diritti d´autore, la semplificazione delle norme per i consumatori che fanno acquisti online e digitali, il rafforzamento della sicurezza informatica e l´integrazione della digitalizzazione in tutte le aree di attività; creazione di un´Unione europea dell´energia, per garantire la sicurezza dell´approvvigionamento energetico, integrare i mercati nazionali dell´energia, ridurre la domanda energetica europea e promuovere le tecnologie verdi; un approccio di maggiore equità fiscale, mediante un piano d´azione per contrastare l´evasione e la frode fiscale, anche con misure a livello Ue che consentano di passare a un sistema in base al quale il paese di imposizione coincida con quello in cui vengono generati i profitti, nonché grazie allo scambio automatico di informazioni sui ruling fiscali e alla stabilizzazione delle basi imponibili per le imprese; un´agenda europea in materia di migrazione, definendo un approccio globale all´immigrazione legale, affinché l´Ue si affermi come meta in grado di attrarre maggiormente imprese e lavoratori altamente qualificati, e migliorando nel contempo la gestione dell´immigrazione attraverso una maggiore cooperazione con i paesi terzi, una maggiore solidarietà tra gli Stati membri e la lotta contro la tratta di esseri umani; un´Unione economica e monetaria più profonda, rafforzando l´architettura dell´Unione economica e monetaria per preservare la fiducia dei cittadini e dei mercati, migliorando la governance economica e intensificando il dialogo sociale a tutti i livelli. La Commissione presenterà inoltre proposte intese a rafforzare il mercato unico dei beni e dei servizi dell´Unione a vantaggio dei consumatori e della competitività dell´industria, sviluppare una nuova strategia commerciale e di investimento, continuare a promuovere la stabilità alle frontiere dell´Europa attraverso politiche di azione esterna e di vicinato efficaci, imprimere un rinnovato dinamismo alle relazioni interistituzionali, offrire maggiore trasparenza ai cittadini e rafforzare il senso di responsabilità nei loro confronti. La Commissione applicherà il principio di discontinuità politica per fare in modo che tutto il lavoro svolto sia in linea con le priorità politiche definite. Che cos´è la discontinuità politica? Il principio di discontinuità politica si applica all´inizio di un nuovo mandato politico. L´autorità entrante, in questo caso la Commissione europea, riesamina le proposte presentate ai legislatori dal suo predecessore ma non ancora adottate, quindi decide se portarle avanti oppure no. Tale principio è fissato all´articolo 39 dell´accordo quadro sulle relazioni tra il Parlamento europeo e la Commissione europea. Tale articolo recita: "La Commissione procede a un esame di tutte le proposte pendenti all´inizio di ogni nuovo mandato della Commissione, al fine di confermarle politicamente o di ritirarle, tenendo debitamente conto della posizione del Parlamento". La Commissione ha riesaminato circa 450 proposte, per molte delle quali ha deciso di raccomandare il ritiro. In che modo la Commissione decide quali proposte ritirare? La nuova Commissione ha preso atto della volontà dei cittadini europei, i quali desiderano che il tempo e gli sforzi si concentrino sulle misure che avranno un maggiore impatto sull´occupazione e la crescita già nel 2015 e che presentano buone prospettive di essere adottate nel prossimo futuro e di produrre risultati concreti sul campo. La Commissione si è inoltre sforzata di aderire al mandato conferitole dal Parlamento europeo, che ha votato a favore degli orientamenti politici mirati del Presidente Juncker. La Commissione Juncker ha pertanto esaminato con attenzione ognuna delle circa 450 proposte presentate dalle precedenti Commissioni e attualmente ferme sul tavolo negoziale, al fine di decidere se mantenerle, modificarle o ritirarle. A tal fine, ha verificato: se le proposte sono in linea con le dieci priorità della nuova Commissione e ancora in grado di rispondere alle sfide attuali; le prospettive di adozione nel prossimo futuro; se possono essere attuate con successo sul campo; se riflettono ancora gli obiettivi iniziali. A seguito di tale analisi approfondita, la Commissione propone di ritirare o modificare 80 proposte. In molti casi, in modo particolare in ambito sociale e ambientale, ribadisce il fermo impegno a realizzare gli obiettivi fissati nelle proposte, ma desidera presentare idee nuove e migliori per conseguirli. Le proposte non sono di alcuna utilità se sono state superate dagli eventi, se non sussiste la possibilità che vengano adottate nella loro attuale formulazione o se, durante i lunghi negoziati tra Parlamento e Consiglio, sono state indebolite a tal punto da non consentire più il perseguimento dello scopo iniziale. Alcune proposte saranno ritirate perché oramai obsolete, ad esempio se nel frattempo sono state adottate nuove misure, altre perché snaturate durante i negoziati in seno al Consiglio o al Parlamento e non più in grado di riflettere le ambizioni iniziali della Commissione. Ciò si è verificato per esempio con la direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici, in quanto gli Stati membri non sono pronti ad accettare le modifiche proposte dalla Commissione per migliorare l´efficienza energetica tenendo conto delle emissioni di Co2 e del contenuto energetico effettivo nei livelli di tassazione. Altre proposte simili che abbiamo deciso di ritirare comprendono una direttiva sulla diffusione dei dati satellitari di osservazione della Terra e una raccomandazione relativa a norme europee comuni per il turismo. Alcune proposte vengono ritirate a fini di chiarezza per le parti interessate. Ad esempio, la Commissione intende ritirare ufficialmente la proposta sull´Accordo commerciale anticontraffazione, che figura ancora nell´elenco di proposte all´esame, benché sia stata respinta dal Parlamento europeo. Lo stesso vale per le proposte intese a liberalizzare il mercato dei servizi di assistenza a terra negli aeroporti europei. In alcuni casi il ritiro delle proposte è dettato dalla volontà di sostituirle con piani più ambiziosi o di adattarle meglio alle dieci priorità della Commissione (ad esempio per presentare una nuova proposta con un approccio di più ampio respiro all´economia circolare, al fine di realizzare in modo più efficace gli ambiziosi obiettivi fissati). In altri casi, la società ha subito un´evoluzione dalla presentazione della proposta iniziale della Commissione. Ad esempio, la grande maggioranza degli Stati membri ha migliorato le disposizioni relative al congedo di maternità a livello nazionale, in parte grazie all´effetto trainante esercitato dalla proposta della Commissione, il che ha ridotto la necessità di legiferare a livello di Ue. Sono tuttavia necessarie altre misure per aiutare le donne ad accedere al mercato del lavoro e a restarvi. La Commissione attenderà le osservazioni del Parlamento europeo e del Consiglio su tali proposte prima di confermarne il ritiro nei prossimi mesi. Quale raffronto si può fare tra il programma di lavoro per il 2015 e quello degli anni precedenti? Negli ultimi cinque anni la Commissione ha proposto in media 130 iniziative nuove in ogni programma di lavoro annuale. La nuova Commissione, il cui approccio è completamente diverso, presenterà solo 23 iniziative nuove, che si impegna ad adottare nel 2015. Nel corso degli ultimi cinque anni la Commissione ha proposto il ritiro di una media di circa 30 proposte l´anno. La nuova Commissione intende adottare un approccio più rigoroso, in modo da mantenere solo le proposte legislative che hanno buone probabilità di essere adottate. Il programma di lavoro per il 2015 propone il ritiro di 80 atti legislativi attualmente in esame. La Commissione ha inoltre intenzione di procedere a un´analisi più approfondita della normativa esistente. Lo scopo è vedere che cosa è stato già adottato e individuare le proposte da modificare o ritirare in funzione del loro impatto sulla vita dei cittadini. Negli ultimi cinque anni la Commissione ha riesaminato in media circa 30 atti normativi l´anno. Per il 2015 si è posta l´obiettivo di riesaminare 79 atti. Quando saranno attuate le proposte presentate nel programma di lavoro? Il programma di lavoro comprende tutte le principali iniziative politiche che la Commissione si è impegnata a presentare nel 2015. La Commissione pubblicherà una tabella di marcia per ognuna delle 23 proposte nuove. Ciò consentirà di fornire maggiori dettagli sulla tempistica. Il nuovo programma di lavoro è un elenco esaustivo di tutto ciò che la Commissione farà nel 2015? Gran parte del lavoro della Commissione consiste nel garantire che la normativa vigente o i programmi esistenti siano attuati correttamente e producano risultati concreti sul campo. Ad esempio, nel 2015 la Commissione sarà impegnata con lo svolgimento del Semestre europeo, la predisposizione di provvedimenti di diritto derivato nel settore dei servizi finanziari a seguito delle importanti riforme recenti e l´attuazione dei nuovi programmi dei Fondi strutturali e d´investimento europei. Tra le priorità figura anche l´attuazione della riforma della politica agricola comune. La Commissione continuerà inoltre a indagare sui presunti casi di violazione del diritto europeo, garantendo lo Stato di diritto e difendendo i diritti dei cittadini nel mercato interno e i diritti fondamentali. Più in generale, la Commissione è consapevole che lo scetticismo dei cittadini nei confronti del lavoro che essa svolge deriva dalle norme Ue esistenti con cui devono scontrarsi. Per questa ragione, una delle sue priorità politiche consisterà nell´alleggerire gli oneri normativi. Nel perseguire questo obiettivo, naturalmente la Commissione proteggerà gli elevati standard sociali, sanitari e ambientali dell´Ue e le possibilità di scelta dei consumatori. Laddove le norme vigenti hanno senso e permettono il conseguimento degli obiettivi fissati, la Commissione si adopererà attivamente per far sì che vengano applicate e attuate correttamente, in modo da offrire benefici concreti ai cittadini. Il miglioramento della regolamentazione è al centro del programma di lavoro: la Commissione procederà alla revisione di tutte norme che impongono oneri burocratici o amministrativi superflui. Migliorerà inoltre le norme obsolete o non allineate alle sue priorità e prenderà provvedimenti per evitare gli adempimenti burocratici inutili. La Commissione può inoltre adottare iniziative non pianificate in risposta a eventi che richiedono un intervento urgente nel corso dell´anno, laddove un intervento a livello europeo risulti più efficace rispetto a risposte meramente nazionali. Dal punto di vista tecnico, com´è strutturato il programma di lavoro della Commissione? Il programma di lavoro della Commissione consiste in una comunicazione politica e quattro allegati. Le nuove iniziative elencate nell´allegato I sono incentrate su azioni concrete volte a realizzare le dieci priorità delineate negli orientamenti politici della Commissione Juncker. È importante imprimere nuovo impulso a occupazione, crescita e investimenti, anche dando seguito al piano di investimenti. Nell´allegato Ii sono elencate le iniziative che la Commissione propone di ritirare, applicando il principio della «discontinuità politica». Con l´allegato Iii, in cui propone controlli di idoneità e valutazioni della normativa vigente, la Commissione persegue attivamente gli obiettivi del programma "Legiferare meglio". L´allegato Iv elenca gli atti legislativi già adottati che cominceranno ad applicarsi nel 2015, al fine di migliorare la visibilità delle future modifiche per cittadini e imprese. In che modo il programma di lavoro viene elaborato e adottato? La nuova Commissione è stata eletta dal Parlamento europeo sulla base di chiari orientamenti politici. Da quando si è insediato, il 1° novembre, il collegio dei 28 commissari lavora intensamente per tradurre il programma politico in un vero e proprio programma di lavoro. Sono state organizzate molte riunioni con i deputati del Parlamento europeo, gli Stati membri in seno al Consiglio e altri partner istituzionali e sociali al fine di raccogliere i loro contributi. Grazie agli scambi con i colegislatori Ue (Parlamento e Consiglio), la Commissione ha capito a quali proposte va il loro sostegno politico e su quali proposte invece essi ritengono che non si arriverà mai a un accordo. Per il 2015 la Commissione intende proporre solo iniziative che ritiene possano essere realizzate il prossimo anno. Il programma di lavoro deve essere approvato dal Consiglio e dal Parlamento? Il programma di lavoro viene discusso con il Parlamento europeo e il Consiglio, prima e dopo la sua adozione. La Commissione tiene conto del parere delle altre istituzioni durante la definizione delle sue priorità per l´anno successivo. Essa tuttavia si assume la responsabilità politica delle proposte presentate, in linea con il diritto di iniziativa conferitole dai trattati. La Commissione non intende presentare proposte legislative che non saranno mai adottate dal Parlamento e dal Consiglio. Inoltre, vuole evitare che i colegislatori continuino a discutere proposte ferme da anni per le quali non ci sono prospettive di adozione. L´approccio perseguito è pragmatico, non burocratico. Per rafforzare la collaborazione con le altre istituzioni e migliorare la programmazione interistituzionale, nel 2015 la Commissione presenterà una proposta relativa a un nuovo accordo interistituzionale "Legiferare meglio", al fine di garantire una prospettiva comune nel rispetto del ruolo conferito a ciascuna istituzione dai trattati. Se il carico di lavoro diminuirà, ci sarà bisogno di meno personale? Lo snellimento del programma di lavoro non comporta necessariamente una riduzione del lavoro. La Commissione dovrà legiferare meglio in futuro, il che significa che dovrà utilizzare meglio le risorse di cui dispone per realizzare le sue priorità politiche. L´elaborazione di nuove iniziative è solo un aspetto del lavoro della Commissione. Una parte significativa del suo lavoro consiste nel guidare le proposte già in discussione attraverso l´iter legislativo, assicurare la corretta attuazione e applicazione della normativa vigente, valutarne l´impatto e trovare un modo per migliorare la vita di cittadini e imprese attraverso la riduzione degli oneri burocratici.  
   
 

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