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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Gennaio 2015
 
   
  UE, OCCUPAZIONE E SITUAZIONE SOCIALE: LA QUARTERLY REVIEW RIVELA UN ESIGUO, MA CONSISTENTE AUMENTO DELL´OCCUPAZIONE

 
   
  Bruxelles, 12 gennaio 2015 - La ripresa economica dell´Ue, iniziata nella primavera del 2013, rimane modesta e le recenti previsioni sul Pil nell´Ue sono state riviste al ribasso. Nonostante la situazione macroeconomica poco felice, però, l´occupazione nell´Ue ha dato segni deboli ma consistenti di crescita dalla metà del 2013, secondo l´ultimo numero di Employment and Social Situation Quarterly Review (rivista trimestrale sull´occupazione e la situazione sociale).L´occupazione è aumentata nella stragrande maggioranza degli Stati membri, ivi compresi paesi con tassi di disoccupazione molto elevati quali Grecia, Spagna e Portogallo. Tale miglioramento ha inoltre interessato un´ampia maggioranza di settori: l´aumento più significativo si è registrato in quello dei servizi. Come illustrato dalla rivista, tutti i tipi di occupazione sono in fase di crescita. Non è quindi soltanto l´occupazione a tempo determinato e parziale ad essere interessata, ma anche quella permanente e a tempo pieno. Il ritorno a livelli di disoccupazione pari a quelli precedenti alla crisi, tuttavia, si rivela più lento di quanto auspicato. Marianne Thyssen, Commissaria per l´occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, ha commentato: "Benché la crescita dell´occupazione a cui stiamo assistendo sia un fattore positivo, essa è ancora troppo limitata e lenta. In particolare la disoccupazione di lunga durata continua ad affliggere l´Ue in maniera cruciale. Mediante la nostra "offensiva sugli investimenti", con una dotazione di 315 miliardi di Eur, abbiamo l´ambizione di rilanciare la crescita economica e creare più posti di lavoro. Occorre inoltre intraprendere un´azione mirata che si rivolga a chi è rimasto disoccupato per lungo tempo". Molti sono i problemi irrisolti, in particolare la disoccupazione di lunga durata e le scarse opportunità di lavoro per i giovani (15-24) e i giovani adulti di età compresa tra i 25 e i 39 anni. Il tasso di disoccupazione dei giovani, che pure ha subito una riduzione significativa nell´Ue, rimane molto elevato. La disoccupazione di lunga durata è un problema sempre più grave nell´Ue. Durante il secondo trimestre del 2014, un totale di 12,4 milioni di persone (il 5,1% della forza lavoro) erano disoccupate da oltre un anno, e più della metà di esse da oltre due anni. In Grecia e a Cipro i tassi di disoccupazione hanno raggiunto massimi storici. Si è mantenuta, sia pure ad un ritmo più lento, la crescita del reddito delle famiglie (Ghdi). La fragile ripresa economica e le difficoltà sul mercato del lavoro hanno avuto ripercussioni sulla modesta evoluzione registrata dalla situazione delle famiglie e dei singoli cittadini. L´alleggerimento delle difficoltà finanziarie delle famiglie a basso reddito, che si era osservato nel primo semestre del 2014, sembra essersi arrestato negli ultimi mesi. Le riforme fiscali quali strumento per conciliare efficienza e problemi di equità - La riduzione degli oneri fiscali che gravano sul lavoro è stato un elemento centrale delle raccomandazioni specifiche per paese del 2014. In un contesto di risanamento del bilancio, le opzioni strategiche raccomandate consistono nel passaggio dal carico fiscale sul lavoro a fonti di gettito meno gravose per la crescita e nella lotta all´evasione e all´elusione fiscale in alcuni Stati membri. Dalla rivista emerge che, fino al 2012 (ultimi dati disponibili), il carico fiscale sul lavoro è stato ridotto in meno della metà degli Stati membri, mentre solo in alcuni paesi tale riduzione è stata accompagnata da una maggiore tassazione dei consumi. La lotta all´evasione e all´elusione fiscale può dare un contributo decisivo agli obiettivi in materia di bilancio e di occupazione, permettendo al tempo stesso di realizzare gli obiettivi sociali. L´occupazione nei servizi sociali e sanitari - Rispetto ad altri settori dell´economia quello dei servizi sociali e sanitari è caratterizzato da una forza lavoro più qualificata , ma anche da un maggiore divario retributivo di genere, da condizioni di lavoro più difficili e da un alto tasso di lavoro a tempo parziale: elementi, questi, che potrebbero ostacolare l´arrivo di nuovi lavoratori nel settore. Quest´ultimo è destinato tuttavia a creare un maggior numero di posti di lavoro in seguito all´invecchiamento della forza lavoro nel settore, all´aumento della domanda dovuto allo sviluppo di nuove esigenze dettate dai cambiamenti demografici, alle conseguenze economiche e sociali della crisi, alle crescenti disuguaglianze, agli sviluppi tecnologici e ai cambiamenti dei modelli sociali. La crisi economica e finanziaria ha avuto un duplice ruolo in relazione ai servizi sanitari e sociali: da un lato essa ha dimostrato che tali servizi possono attenuare l´impatto della crisi. Dall´altro i vincoli di bilancio hanno avuto conseguenza sul finanziamento dei servizi sanitari e sociali attraverso tagli significativi della spesa per prestazioni in natura.  
   
 

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