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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Aprile 2007
 
   
  "VIVO DI SPETTACOLO": PRESENTATI I RISULTATI DELLA RICERCA EQUAL

 
   
  Bari, 4 aprile 2007 - Presentati ieri in conferenza stampa i risultati della 1° fase di Ricerca Vivo di spettacolo, il progetto Equal con capofila il Teatro Pubblico Pugliese e sei prestigiosi partner, dall’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’amico” , alla Fondazione Accademia d’arti e mestieri dello Spettacolo Teatro alla Scala , dalla Fondazione Accademia Verdi Toscanini, al Conservatorio Statale di Musica “U. Giordano” di Foggia e Rodi Garganico, all’Agis, al Consorzio di Cooperative Sociali Elpendu’. Alla conferenza stampa sono intervenuti l’assessore al Lavoro e Formazione Professionale Marco Barbieri e l’assessore alle Attività culturali Silvia Godelli. “E’ inevitabile – ha detto Barbieri commentando i risultati della ricerca – che il settore abbia caratteristiche di frammentazione con un certo tasso di precarietà. Credo che però il passaggio a un maggior grado di stabilità e a un maggiore numero di giornate di lavoro passi non solo per l’aumento di contributi Enpals ma anche con l’aumento della retribuzione “vera”. Per quanto riguarda la formazione, pesa senz’altro l’offerta formativa dei conservatori, mentre sulle altre figure – manageriali, tecniche – non c’è da parte degli enti di formazione un obiettiva percezione dello spettacolo come settore economico. Molti invece sarebbero gli interessati ai corsi per manager, tecnici e specialisti se ci fossero reali sbocchi professionali, che non passano se non tramite accordi tra enti di formazione, Regione e produttori”. Per la Godelli invece “Una delle caratteristiche del mondo dello spettacolo è la vita in funzione dell’intervento pubblico perché fa parte dell’economia “mediata”. L’intervento pubblico va però razionalizzato, per ridurre la frammentazione e far uscire dal “nero” i lavoratori. L’emersione però attraverserà un percorso complicato. In teoria la Puglia ha una legge per non finanziare le attività non in regola, in pratica la possibilità di controlli è difficile, ma può crescere. C’è poi l’intera partita della formazione dei diversi mestieri dello spettacolo, come le figure tecniche per l’audiovisivo e il cinema e per i mestieri “minori” come i costumisti. Nel 2008 poi potremmo passare alla formazione della gestione e l’organizzazione, dove non abbiamo corsi finanziati, per i quali però potrebbero intervenire le Università”. Per quanto riguarda i dati della ricerca, per la prima volta in Puglia l’Unione europea e la Regione Puglia hanno finanziato attraverso l’iniziativa comunitaria Equal, un intervento per lo spettacolo che ha per oggetto il lavoro e i lavoratori. E per la prima volta in Puglia è stata realizzata un’ indagine conoscitiva, approfondita e scientifica, del sistema spettacolo regionale. Dopo la mappatura e l’identificazione e quantificazione di tutte le realtà presenti in Puglia (2. 154) e di tutte le figure professionali dei settori musica, danza, cinema, teatro, tv e radio, circhi e spettacoli viaggianti (140 raggruppate in 5 aree), il sistema spettacolo è stato esaminato in termini qualitativi e quantitativi. Il lavoro, la formazione, le figure professionali, il rapporto e l’incrocio tra domanda e offerta sono gli oggetti di questo studio. Il settore è stato analizzato attraverso interviste e focus group con esperti ed operatori del settore. Partendo dallo scenario generale sono stati analizzati i percorsi formativi e gli sbocchi professionali realizzabili in Puglia, le modalità di accesso al mondo del lavoro e l’adeguatezza della formazione rispetto alle figure professionali richieste dal mercato (professioni emergenti). In tutti i settori indagati sono emersi punti di forza e criticità (ad es. Territorio ricco di talenti spesso costretti ad emigrare; tessuto territoriale frammentato cioè costituito da realtà di piccole dimensioni e poco specializzate) e bisogni (maggiore visibilità agli artisti locali; disponibilità di più luoghi e spazi come sale da concerto, teatri, auditorium; offerta formativa più efficace e adeguata; maggiori investimenti nelle produzioni anche da parte dei privati) Comune ai settori è l’esigenza di una politica di sviluppo organica di medio e lungo termine e di cooperazione tra gli operatori dello spettacolo attraverso la costituzione di reti sinergiche. In particolar modo nei focus group sono state formulate ipotesi di sviluppo ed espresse proposte innovative finalizzate a valorizzare il settore, a migliorare la situazione del lavoro e a rinnovare l’offerta formativa rafforzandone i legami con gli sbocchi professionali. Tra le altre esigenze emerse: la pianificazione (attraverso tavoli di concertazione coordinati da un ente super partes che pianifichi in termini di luoghi, contenuti artistici e date la programmazione, evitando sovrapposizioni nelle proposte al pubblico); la condivisione degli spazi artistici, la comunicazione e divulgazione delle informazioni, gli scambi culturali tra operatori e istituzioni, l’utilizzo ottimale degli investimenti e delle figure professionali Nel settore della musica, in particolare, l´esigenza di "una rete di distribuzione" o un "ufficio organizzativo centralizzato" . L’indagine quantitativa ha permesso poi di approfondire: la tipologia di figure professionali (141) impiegate in Puglia nelle aree ideazione e progettazione, interpretazione-esecuzione, gestione, formazione, ingegneria dello spettacolo e dunque l’identificazione delle figure difficili da reperire e del mercato potenziale (ad esempio l’accordatore e l’agente/artist manager per la musica, l’organizzatore per il teatro e la danza, lo speaker e l’addetto alla post-produzione per Tv e Radio, il proiezionista e l’addetto alla promozione del pubblico per il cinema); le differenze territoriali e le forme giuridiche (associazione 49%; ditte individuali 21%, società 14%, etc); i finanziamenti (il 40% degli enti riceve finanziamenti di cui il 75% da enti locali, il 26% dal Fus e Furs, il 5% da privati, etc. ); l’anzianità degli Enti e delle aziende (il 61% ha una età inferiore a 15 anni); le forme contrattuali più diffuse (soci collaboratori 36%, dipendenti a tempo indeterminato 22,35, prestazioni occasionali 21,1%, collaboratori volontari 7,5%, dipendenti a tempo determinato 7,1%, collaboratori a progetto 5,%). Sono stati ricavati i numeri principali dell’impiego generato dalle realtà nel 2005, sia per il lavoro dipendente che per le forme diverse di collaborazione, per i soggetti che hanno ricevuto finanziamenti e per quelli che non ne hanno usufruito numero medio di collaborazioni generate dal singolo soggetto (14,3), numero medio di giornate lavorative generate dal singolo soggetto (1661), numero medio di giornate lavorative per collaborazione (116). Per quanto riguarda l’articolazione territoriale si rileva una localizzazione dei soggetti piuttosto equilibrata fra le diverse province, con una lieve concentrazione nella provincia di Bari, in cui risiede il 46% delle realtà (il 38% della popolazione residente). Risulta evidente, invece, una concentrazione dei soggetti nei capoluoghi di provincia: il 39% degli operatori è localizzato nei capoluoghi, a fronte del 23 % di popolazione residente. Infine, i numeri principali della formazione cioè le strutture che hanno svolto formazione (195 cioè il 36% del totale), la durata media dei singoli corsi, il numero di iscritti per corso, la percentuale di corsi con stage, con crediti formativi e di corsi finanziati, l’ età e la composizione dell’offerta formativa per aree (prevale quella dell’esecuzione interpretazione). Buona parte della formazione non viene realizzata da strutture specializzate e riconosciute: complessivamente il 36% dei soggetti rilevati ha realizzato almeno un corso di formazione nel periodo di riferimento, ma se consideriamo quelli che si occupano esclusivamente di formazione la percentuale scende al 18%. La Ricerca, che confluirà in volume con saggi e commenti di esperti del settore, è il primo passo di uno studio che continua. Il progetto Vivo di spettacolo si conclude a dicembre 2007. E’ già partita la seconda fase, l’Osservatorio (con la distribuzione di questionari in alcuni teatri), ed è già partita la fase preparatoria dello Sportello con la redazione dei profili professionali. Nell’ambito di questa fase, in particolare della sua sperimentazione, sono in corso due indagini pilota sul pubblico che hanno l’ obiettivo di determinare il profilo del pubblico e del “non pubblico”, o pubblico che non c’è, anche in chiave comportamentale e motivazionale, nonché di individuare il pubblico potenziale. Entro giugno, poi, saranno disponibili i risultati di altre due indagini. La prima, sul sistema produttivo dello spettacolo delle imprese, nella quale si chiederà la collaborazione ad un panel di aziende rappresentative del sistema produttivo dello spettacolo (un’ indagine che ha l’obiettivo di acquisire non solo dati oggettivi - parametri economici/finanziari tra cui costi fissi di gestione e di produttività, investimenti sul personale e i trend di sviluppo, ma anche alla maniera di un termometro delle percezioni degli operatori, di indagare circa i bisogni del settore produttivo e la propensione all’investimento). La seconda indagine sarà specificatamente incentrata sull’occupazione, con l’obiettivo di monitorare, attraverso fonti ufficiali (in particolare l’Enpals), le dinamiche di occupazione artistica nel settore dello spettacolo nella regione Puglia: livelli occupazionali; il numero di giornate lavorate per tipologia di lavoratore dello spettacolo; la retribuzione; la stagionalità; la verifica dei trend. Lo stesso progetto Vivo di spettacolo ha dato contributo all’occupazione in Puglia. Contrattualizzate 60 figure professionali, individuate tra non occupati nell’ambito dello spettacolo dal vivo. .  
   
 

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