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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Gennaio 2015
 
   
  INSEDIATO TAVOLO DI CONFRONTO CON I SINDACATI PER LEGGE DELRIO. ASSESSORE VENETO: “RISPETTEREMO I TEMPI FISSATI DA UNA NORMA CHE HA TANTI LATI OSCURI PER I FINANZIAMENTI E LE SORTI DEL PERSONALE”

 
   
  Venezia, 14 gennaio 2015 - Dei 2.883 dipendenti delle sette Province venete, 1.979 sono i lavoratori impegnati nello svolgimento di attività connesse alle funzioni fondamentali che la legge Delrio attribuisce alle Province, mentre il personale di ruolo adibito a funzioni non fondamentali ammonta a 904 unità, di cui 459 impiegate nei centri per l’impiego. Oltre a questi, dovranno essere considerati i dipendenti delle società partecipate che non sono stati ancora computati precisamente, ma da una prima proiezione si presume siano circa 250. E’ questo il quadro emerso ieri dalla riunione di insediamento del Tavolo di confronto per l’attuazione della legge n. 56 del 2014, la cosiddetta “Delrio”, che ha dato avvio alle attività previste dal Protocollo d’Intesa sottoscritto alla fine del mese scorso dalla Regione del Veneto, rappresentata dall’assessore al bilancio e agli Enti locali, Roberto Ciambetti, e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali. “Abbiamo iniziato questo percorso tutt’altro che agevole – ha detto Ciambetti subito dopo la riunione con le segreterie regionali della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil, e i rappresentanti dell’Unione delle Province e dell’Associazione dei Comuni del Veneto – per cercare di gestire nel migliore dei modi la delicata fase di riordino istituzionale che interessa le funzioni e il personale delle Province del Veneto. La prima importante scadenza è quella del 31 marzo 2015, entro la quale, in base alla Legge di Stabilità, le Regioni sono chiamate a individuare il personale che rimarrà assegnato alle Province e alle Città Metropolitane e quello destinato alla mobilità”. “Il Governo non ci sta certamente rendendo la vita facile – ha sottolineato l’assessore – sia per la farraginosità della norma, sia per i tempi stretti di attuazione delle procedure. Per parte nostra faremo il possibile per rispettare le scadenze, ma rimane comunque irrisolto a oggi il problema della situazione finanziaria delle Province, che possiamo definire tragica, alla quale è legata anche la sorte dei dipendenti di quegli Enti”. Ribadendo che la Regione del Veneto ricorrerà alla Corte Costituzionale contro questa norma, “che per la sua indeterminatezza mette seriamente a rischio l’erogazione di servizi essenziali per la popolazione come la manutenzione delle strade e la gestione degli edifici scolastici”, Ciambetti ha spiegato che ancora non si conoscono quali Istituzioni nazionali ‘centralizzate’, come, ad esempio, l’Inps, l’Agenzia delle Entrate o il Ministero della Giustizia, potranno assorbire il personale delle Province in esubero e tanto meno le modalità con le quali questo trasferimento dovrebbe avvenire. “Nei prossimi giorni si riunirà un tavolo tecnico che proseguirà l’attività di mappatura della situazione esistente – ha concluso Ciambetti – per avere un quadro completo e definitivo del personale che si occupa di funzioni fondamentali, comprendendo anche quello delle società partecipate, e per completare il censimento dei dipendenti che negli ultimi quindici anni è passato dalle Regioni alle Province con il trasferimento di deleghe e i relativi costi”.  
   
 

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