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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Gennaio 2015
 
   
  PRESENTATA IERI UNA RELAZIONE SULLA CONSULTAZIONE SULLA PROTEZIONE DEGLI INVESTIMENTI NELLŽAMBITO DEI NEGOZIATI COMMERCIALI UE-USA

 
   
  Strasburgo, 14 gennaio 2015 - Ieri la Commissione europea ha pubblicato la propria analisi delle quasi 150 000 risposte alla sua consultazione online sulla protezione degli investimenti e sulla composizione delle controversie tra investitori e Stato (Isds) nellŽambito della partnership transatlantica per il commercio e gli investimenti (Ttip). La Commissione ha chiesto il parere del pubblico su unŽeventuale strategia per proteggere gli investimenti e comporre le controversie legate agli investimenti che insorgessero tra investitori privati e governi. Un quesito fondamentale sollevato nella consultazione era se lŽapproccio proposto dallŽUe per la Ttip raggiungesse il giusto equilibrio tra la tutela degli investitori e la salvaguardia del diritto e della capacità dellŽUe di far opera di regolamentazione nellŽinteresse pubblico. La relazione della Commissione presenta unŽanalisi dettagliata di tutte le risposte. La Commissione discuterà su cosa resta da fare con il Parlamento europeo, gli Stati membri dellŽUe e altri stakeholder, comprese le Ong, le imprese, i sindacati, le organizzazioni dei consumatori e i ricercatori. "Dalla consultazione emerge chiaramente un notevole scetticismo nei confronti dello strumento Isds", ha osservato Cecilia Malmström, Commissaria responsabile per il commercio. "Dobbiamo intavolare una discussione aperta e franca sulla protezione degli investimenti e sullŽIsds nellŽambito della Ttip con i governi dellŽUe, con il Parlamento europeo e con la società civile prima di varare qualsiasi raccomandazione politica in questo ambito. Questo sarà il primissimo passo da compiere in seguito alla pubblicazione di questa relazione.Constato inoltre che dalla consultazione sono emerse proposte costruttive su ambiti suscettibili di riforma. Le esamineremo attentamente nel corso del dialogo. Dobbiamo inoltre riflettere sul modo per tener conto del fatto che i paesi dellŽUe hanno già in vigore 1400 accordi bilaterali di questo tipo, alcuni dei quali risalgono agli anni Ž50. Questi vecchi accordi devono essere sostituiti da disposizioni riformate, moderne," ha aggiunto la Commissaria Malmström. "La grande maggioranza di questi accordi non comprende il tipo di garanzie che lŽUe auspicherebbe. Anche questo dovrà costituire uno degli importanti elementi di riflessione allorché esamineremo come meglio affrontare la questione della protezione degli investimenti negli accordi unionali, poiché se non li si sostituisse con disposizioni più avanzate essi rimarrebbero in vigore, giustificando così tutte le legittime preoccupazioni che sono state espresse negli ultimi mesi" ha ribadito la Commissaria. "Intendo esser chiara: la Ttip che la Commissione europea negozierà e presenterà alla ratifica sarà un accordo che rappresenterà un bene per i cittadini europei e promuoverà la crescita e lŽoccupazione qui in Europa. Si tratterà di un accordo che rafforzerà lŽinfluenza dellŽEuropa nel mondo e ci aiuterà a tenere alti i nostri standard rigorosi. La Commissione europea non prenderebbe nemmeno in considerazione un accordo che abbassasse i nostri standard o limitasse il diritto dei nostri governi di regolamentare. Neanche gli Stati membri dellŽUe, né il Parlamento europeo lo accetterebbero" ha ribadito Cecilia Malmström. Particolari della relazione - Il questionario della consultazione spiegava nei dettagli lŽapproccio dellŽUe su 12 questioni in materia di protezione degli investimenti e dellŽIsds nella Ttip. LŽapproccio è impostato sulle migliorie che lŽUe intende apportare al sistema attuale. Le 12 questioni in merito alle quali sono stati posti i quesiti comprendevano salvaguardie quanto al diritto dei governi di regolamentare nellŽinteresse pubblico, piena trasparenza delle procedure Isds, requisiti etici per gli arbitri e un eventuale organismo dŽappello. La grande maggioranza delle risposte, circa 145 000 (ovvero il 97%) è pervenuta attraverso diverse piattaforme on-line di gruppi dŽinteresse e conteneva risposte predefinite a carattere negativo. Inoltre la Commissione ha ricevuto risposte individuali da più di 3 000 cittadini e da circa 450 organizzazioni che rappresentavano un ampio campionario della società civile dellŽUe, compresi Ong, organizzazioni imprenditoriali, sindacati, gruppi di consumatori, studi legali e ricercatori. Queste risposte in generale entravano maggiormente nel dettaglio in merito allŽapproccio proposto (cfr. Memo/15/3202). Grossomodo le risposte possono essere suddivise in tre categorie: risposte che segnalano opposizione o preoccupazioni in merito alla Ttip in generale; risposte che esprimono opposizione o dubbi di carattere generale sulla protezione degli investimenti /Isds nella Ttip; risposte che forniscono commenti dettagliati sullŽapproccio suggerito dallŽUe alla Ttip, le quali rappresentano punti di vista ampi e divergenti. Le principali risposte che rientrano nelle prime due categorie sono un chiaro indicatore delle preoccupazioni che molti cittadini dŽEuropa nutrono in merito alla Ttip in generale e al principio stesso di protezione degli investimenti e di Isds. Le risposte raggruppabili nella terza categoria contengono commenti specifici sui diversi aspetti dellŽapproccio unionale e, in certi casi, suggerimenti concreti di ulteriori cambiamenti. Le opinioni sono divise per quanto concerne quasi tutte le 12 questioni in esame. Sulla base dei commenti ricevuti è possibile individuare un certo numero di ambiti che appaiono particolarmente importanti ai rispondenti, tra cui: la tutela del diritto di regolamentare; la creazione e il funzionamento di tribunali arbitrali; la correlazione tra lŽordinamento nazionale e lŽIsds; il riesame della correttezza giuridica delle decisioni Isds ad opera di un meccanismo dŽappello. Questi sono quattro ambiti che andrebbero esaminati ulteriormente. I prossimi passi - Nel primo trimestre del 2015 la Commissione organizzerà diverse consultazioni con i governi dellŽUe, il Parlamento europeo e i diversi stakeholder tra cui Ong, imprese, sindacati, organizzazioni dei consumatori e organizzazioni ambientaliste, per discutere di protezione degli investimenti e Isds nella Ttip sulla base di questa relazione. Innanzitutto i risultati della consultazione verranno presentati alla commissione del commercio internazionale (Inta) del Parlamento europeo il 22 gennaio. In seguito a queste consultazioni che interverranno nel primo trimestre la Commissione svilupperà proposte specifiche per i negoziati Ttip. Contesto - Gli Stati membri dellŽUe hanno chiesto alla Commissionedi includere la protezione degli investimenti e lŽIsds nei negoziati Ttip. Queste direttive negoziali (note come "il mandato", che la Commissione europea ha deciso di divulgare) per i negoziati della Ttip prevedono lŽinclusione della protezione degli investimenti e della composizione delle controversie tra investitori e Stato (Isds) a condizione che siano soddisfatte determinate condizioni. Si è chiarito così che la decisione se includere o meno lŽIsds deve essere adottata nella fase finale dei negoziati. I negoziati sulla tutela degli investimenti nellŽambito della Ttip sono stati sospesi e verranno ripresi soltanto una volta che la Commissione sia giunta alla conclusione che le sue nuove proposte garantiscono tra lŽaltro che la giurisdizione dei tribunali negli Stati membri dellŽUe non verrà limitata da regimi speciali per le controversie tra investitori e Stato. Considerato il forte interesse del pubblico per la protezione degli investimenti e lŽIsds nella Ttip la Commissione ha organizzato tra il 27 marzo e il 13 luglio 2014 una consultazione pubblica finalizzata a raccogliere un feedback quanto al fatto se lŽapproccio proposto dallŽUe assicurasse il giusto equilibrio tra la tutela degli investitori e la salvaguardia del diritto e della capacità dellŽUe e degli Stati membri di regolamentare nellŽinteresse pubblico. La composizione delle controversie tra investitori e Stato attraverso un arbitrato internazionale non è una novità. Essa è prevista in più di 1 400 trattati di investimento conclusi dagli Stati membri dellŽUe e in circa 3 000 trattati simili sottoscritti in tutto il mondo. Nel 2009 il trattato di Lisbona ha trasferito allŽUe la competenza in materia di protezione degli investimenti. Da allora la Commissione ha compiuto sforzi sostanziali per riformare il sistema vigente di protezione degli investimenti e di Isds. LŽapproccio proposto dallŽUe è essenzialmente diverso da quello adottato nellŽambito di 3 000 accordi esistenti contenenti clausole tradizionali di protezione degli investimenti e di Isds, molti risalenti agli anni Ž60, Ž70 e Ž80. LŽue ha introdotto una protezione modernizzata degli investimenti e nuove disposizioni Isds nei suoi accordi commerciali con il Canada (Ceta)e con Singapore. Le disposizioni in materia di protezione degli investimenti e di Isds negli accordi Ceta e in quelli con Singapore comprendono i più alti standard di trasparenza, equità e accountability. LŽapproccio si basa anche sulle efficaci iniziative dellŽUe in sede di Nazioni Unite per creare il primo sistema di regole globali in materia di trasparenza per lŽIsds nellŽambito di Uncitral  
   
 

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