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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Gennaio 2015
 
   
  PROVINCE TOSCANE, ROSSI: "A REGIONE COMPETENZE DIRETTE SU FORMAZIONE, AGRICOLTURA E AMBIENTE. LUNEDÌ IN GIUNTA LA NUOVA LEGGE"

 
   
   Firenze 15 gennaio 2015 – Riorganizzazione delle province: la Regione ha già pronta la sua proposta di legge. Andrà lunedì prossimo all´approvazione della giunta e disegna un riassetto di competenze unico a livello nazionale, con una Regione impegnata direttamente nel governo del territorio. Lo ha detto oggi il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e ne ha spiegato i capisaldi ai giornalisti, affiancato dall´assessore Vittorio Bugli che ha partecipato agli incontri preparatori e lavorato al testo della legge. "La nuova legge – ha spiegato il presidente Rossi – è basata su tre principi cardine: sussidiarietà, adeguatezza, differenziazione, ovvero non sovrapposizione delle competenze. In base al principio di sussidiarietà – ha continuato – deve essere fatto a livello locale ciò che più è utile e conveniente, ma in base al principio di adeguatezza non tutto va fatto a livello locale, per evitare il rischio di localismi. In base al principio di differenziazione – ha aggiunto – si eviteranno duplicati e sovrapposizioni." Saranno tre le grandi aree di competenze, oggi gestite dalle Province, che ritorneranno in capo alla Regione. "La prima – ha spiegato Rossi – è quella che attiene alla formazione a cui si ricollega anche il lavoro. La formazione che oggi è svolta al 50% dalle Province e al 50% dalla Regione, sarà tutta regionale, mentre per quanto riguarda i centri per l´impiego – ha aggiunto – noi pensiamo ad una agenzia nazionale con declinazioni regionali." "La seconda area di competenze riguarda l´agricoltura, la caccia e la pesca – ha spiegato ancora il presidente – mentre la terza riguarda l´ambiente. Questo significa che avremo un Genio Civile regionale, che sarà presente sui territori, e che sarà competente per la progettazione, la manutenzione, la polizia idraulica." Un esempio di applicazione diretta della nuova normativa sarà quello di Carrara dopo la recente alluvione. A completare il riassetto organizzativo Rossi ha aggiunto che è in itinere un accordo con il Comune di Firenze per la ripartizione dei compiti con la città metropolitana. Quanto al personale delle province il presidente ha spiegato l´iter che seguirà l´approvazione del riassetto organizzativo. "Dopo l´approvazione in Consiglio regionale – ha detto Rossi - comincerà la discussione, che comprenderà le forze sociali e sindacali, per riassorbire parte del personale delle province dichiarato in esubero dal Governo con la legge di stabilità. Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è quello di non lasciare nessuno per strada, per questo chiederemo anche agli Enti Locali e agli organi dello Stato di farsi carico della questione." Attualmente in Toscana risultano circa 4 mila 400 dipendenti in carico alle province, e circa il 50%, ovvero circa 2mila e 200 sono stati dichiarati "esuberi" dallo Stato. Dopo l´approvazione della nuova legge il percorso di riassorbimento del personale, che in base alla legge Del Rio non dovrà comportare aumenti di spesa, si concluderà in 3 mesi. "Fino ad allora – ha detto Rossi – gli stipendi del personale delle province saranno garantiti, perchè la Regione continuerà a trasferire i fondi relativi alle materie delegate. Dunque – ha sottolineato – se qualcuno continua a dire che non vi sono fondi per pagare gli stipendi – ha ribadito – questo non dipende dalla Regione, ma dai tagli dello Stato o da problemi dei bilanci provinciali." Sempre in tema di personale il presidente ha ricordato che la Regione ha avviato un piano di riorganizzazione che prevede l´applicazione delle norme antecedenti alla Fornero e pensionerà circa 250 dipendenti. Analogamente si sta procedendo con le Asl. "Andreamo avanti in questa direzione anche per il personale delle province che ne abbia i requisiti e in questo senso sono stati invitati a lavorare già da oggi anche i presidenti delle province stesse." Infine un´interrogativo al Governo. "La Regione – ha scandito Rossi – con le Asl e il sistema degli enti locali si stanno riorganizzando, come mai nella riorganizzazione non vengono coinvolti anche gli apparati periferici dello Stato? Siamo sicuri che a livello di apparati periferici dello Stato non ci sia nullla dove sia necessario intervenire per razionalizzare e risparmiare sulla spesa pubblica?"  
   
 

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