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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Gennaio 2015
 
   
  MOSE, L’AVVOCATURA REGIONALE: IMPOSSIBILE COSTITUIRSI PARTE CIVILE CONTRO EX ON. MILANESE NELL’INCHIESTA STRALCIO PERCHE’ NON EMERGE ALCUN DANNO NEI CONFRONTI DELL’ENTE

 
   
  Venezia, 15 gennaio 2015 - In relazione a talune dichiarazioni del Consigliere regionale Piero Ruzzante secondo il quale nell’inchiesta-stralcio sul Mose aperta presso il Tribunale di Milano a carico dell’ex deputato Marco Milanese la Regione Veneto non si sarebbe costituita parte civile, l’Avvocatura Regionale puntualizza quanto segue: “Il procedimento penale aperto presso il Tribunale di Milano e che vede quale unico imputato l’on. Marco Milanese per i reati di corruzione contraria ai doveri d’ufficio e per rivelazione di segreti d’ufficio è riferito a una dazione di danaro di 500.000,00 Euro effettuata dall’ingegnere Mazzacurati del Consorzio Venezia Nuova all’on. Milanese, quale consigliere politico dell’on. Tremonti – all’epoca dei fatti Ministro dell’Economia – e dunque quale “intermediario qualificato” in grado di far ottenere al Consorzio Venezia Nuova la concessione di finanziamenti del Mose e, in particolare, per farli inserire nella delibera Cipe 31/2010, a fronte del fatto che il finanziamento, in origine, era stato escluso dall’approvazione del Comitato. Nello stralcio delle indagini trasmesse al Tribunale di Milano, erano stati inizialmente individuati come corresponsabili anche il generale Emilio Spaziante e il dr. Roberto Meneguzzo, che avevano collaborato nel porre in relazione l’ing. Mazzacurati e l’on. Milanese. Ma, come noto, la posizione dei due è stata stralciata perché gli stessi hanno chiesto e ottenuto il patteggiamento a Venezia. Lo specifico episodio criminoso per cui si sta ora svolgendo il dibattimento è pertanto relativo alle illecite modalità con cui il Consorzio Venezia Nuova ha conseguito il finanziamento pubblico. All’episodio specifico, anche se esso si colloca nella più vasta attività di corruzione per la realizzazione del Mose la Regione del Veneto è estranea, in quanto non sono intervenuti suoi funzionari o amministratori o sono state considerate delle sue competenze, ruoli o funzioni. Per cui dall’imputazione e dagli atti per i quali si sta celebrando il giudizio a carico del dr. Milanese non emerge alcun danno diretto nei confronti della Regione, nemmeno come danno all’immagine, poiché l’azione criminosa si è svolta esclusivamente tra il Consorzio Venezia Nuova e il Ministero dell’Economia, che sole sono state individuate come parti offese, sia per il danno patrimoniale e morale patito dal Ministero dell’Economia sia per quello all’immagine patito dal Consorzio. Poiché, inoltre, l’azione civile per danni richiede che il danno sia stato subito in via diretta, la Regione Veneto non ha subito nemmeno un danno di carattere morale da poter esercitare nello stralcio a carico dell’on. Milanese, che con la sua condotta si è limitato a favorire il Consorzio Venezia Nuova fuori da ogni successiva condotta criminosa che i gerenti del Consorzio possono aver intrapreso con la provvista illecita così procurata. L’interesse morale della Regione a perseguire il crimine non va confuso con il danno morale che invece emerge dalla successiva e diversa attività che è stata finanziata anche attraverso il finanziamento illecito effettuato dal Cipe”.  
   
 

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