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Notiziario Marketpress di
Martedì 20 Gennaio 2015 |
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LEGGE DI RIFORMA DEL SST ILLUSTRATA ALLA COMMISSIONE SANITÀ DEL CONSIGLIO DELLA TOSCANA
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Firenze, 20 gennaio 2015 - "Questa legge di riforma del servizio sanitario regionale si incammina su un terreno nuovo, ed è quindi legittimo che susciti dubbi e timori. Noi siamo qui per raccogliere tutte le osservazioni e i commenti. Ma è un modo per reagire agli eventi che ci stanno incalzando, sia sul medio che sul lungo periodo". L´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni ha illustrato alla Iv Commissione Sanità del Consiglio Regionale la proposta di legge di riforma del servizio sanitario toscano approvata a fine dicembre dalla giunta. L´assessore ha prima di tutto ringraziato tutti gli operatori del Sst ("hanno affrontato molte situazioni difficili, e grazie a loro moltissimo è stato fatto"), e poi il presidente della Iv Commissione Marco Remaschi ("oggi discutiamo una proposta che il presidente Remaschi aveva più volte sollecitato"). E ha sottolineato lo spirito di collaborazione, positività, reciprocità che anche in questo caso contrassegna il rapporto tra giunta e Consiglio. Hai poi illustrato nei dettagli la proposta di legge, che attraverso un percorso che durerà un anno, prevede la fusione delle attuali 12 Asl in 3 grandi aziende sanitarie, una per ciascuna Area vasta: Toscana Centro (Firenze, Prato, Pistoia, Empoli); Toscana Nord Ovest (Massa Carrara, Versilia, Lucca, Pisa, Livorno); Toscana Sud Est (Siena, Arezzo, Grosseto). "Noi avremmo voluto integrare da subito anche le aziende ospedaliero-universitarie - ha precisato - ma questo obiettivo per ora resta sullo sfondo, ha bisogno di un dibattito e leggi nazionali". Le attuali 12 Asl verranno commissariate, con un commissario unico per ciascuna Area vasta, e per tutto il 2015 continueranno ad esistere. In ciascuna delle 12 Asl verrà nominato un vice-commissario, che per lo svolgimento delle sue funzioni si avvarrà di uno staff composto da professionisti del servizio sanitario regionale. Dal 1° gennaio 2016 verranno istituite 3 aziende Usl, ciascuna con un direttore di Area vasta, dotate di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia imprenditoriale, organizzativa, amministrativa e contabile. "Un percorso complesso, che era già iniziato oltre un anno fa con il passaggio dai 3 Estav, gli Enti tecnico-amministrativi di Area vasta, all´Estar unico - ha commentato l´assessore Marroni - Un percorso che vorremmo fare con la più ampia base di partecipazione possibile, e quindi attrvaerso una concertazione con enti locali, Università, sindacati". Nell´illustrare la proposta di legge alla Iv Commissione, l´assessore si è soffermato a lungo sull´attuale quadro complessivo della sanità toscana: "Da due anni abbiamo messo in atto una serie di riorganizzazioni, e fino ad oggi abbiamo messo in sicurezza la sanità toscana, ottenendo anche ottimi risultati, che ci hanno posto ai vertici delle classifiche nazionali: è il caso del Programma nazionale esiti e della Griglia Lea. Ma lo scenario si evolve in continuazione". Marroni ha messo l´accento su tre aspetti di questa evoluzione. "La prima è una considerazione di tipo organizzativo - ha detto - L´esperienza di questi ultimi anni ci dice che l´organizzazione dei servizi sanitari ha bisogno di una base più ampia di quella aziendale; per molte attività la dimensione aziendale si sta rivelando un limite. La dimensione ideale è quella di Area vasta". Secondo aspetto, lo scenario epidemiologico, che comporta costi sempre crescenti: "L´allungamento della vita e la continua evoluzione delle malattie croniche implicano costi sempre più alti. Ci sono nuovi farmaci e nuove tecnologie che danno speranze sempre maggiori, ma che costano sempre di più. Un solo esempio: il nuovo farmaco per l´epatite C. Nel 2015, curare con questo farmaco una parte dei pazienti toscani costerà tra i 45 e i 55 milioni, che non sono previsti in nessun bilancio... Stesso discorso per i nuovi farmaci oncologici o per quelli per la cura dell´Alzheimer". Terzo aspetto, la riduzione delle risorse: "Sono gli effetti del Patto di stabilità, che comporta una fortissima riduzione dei finanziamenti disponibili. E la sanità rappresenta il 70-80% dei bilanci regionali. E´ l´insieme di tutti questi fattori e di queste considerazioni - ha concluso l´assessore - che ci ha indotto a prendere in mano questa riforma, che era nell´aria da tempo". |
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