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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Gennaio 2015
 
   
  DE-LIBERIAMO ROMA, ASSEMBLEA CITTADINA IN CAMPIDOGLIO CON CAPIGRUPPO

 
   
  Roma, 20 gennaio 2015 - Mercoledi 21 gennaio alle 15 nella sala della Protomoteca in Campidoglio le realtà cittadine che compongono la rete di De-liberiamo Roma si sono date appuntamento in Campidoglio presso la sala della Protomoteca per una assemblea di confronto con i Presidenti dei gruppi capitolini sulle delibere popolari. Un’altra idea di città: la sottrazione al mercato dell’acqua, il rilancio della scuola d’infanzia pubblica, l’uso sociale del patrimonio edilizio insieme alla messa in discussione del Patto di stabilità e all’uso sociale di Cassa Depositi e Prestiti. Sono questi, insieme al contenzioso riguardante l’applicazione dei diritti sociali, la creazione di lavoro e la rinascita culturale per Roma i temi dell’incontro. La rete di De-liberiamo Roma (www.Deliberiamoroma.org) vuole riaffermare un’altra idea di governo: la partecipazione dei cittadini. Questa è la sostanza di tutte le delibere, e la ragione dell’assemblea del 21. Tante infatti saranno le realtà e i cittadini che daranno voce ai drammi connessi con le privatizzazioni e il taglio dei servizi in tutti i campi. “Dall’impossibilità di trovare un posto nella scuola d’infanzia pubblica alla vergognosa gestione delle mense dopo il bando Alemanno che la nuova giunta non ha saputo cancellare, dai 1000 distacchi al giorno di un servizio essenziale come l’acqua mentre Acea gonfia la bolletta dei costi milionari dovuti ai profitti dei suoi azionisti e, oggi si scopre, agli appalti di personaggi come Mancini e Monaco. Dai continui sgomberi di situazioni abitative mentre 55.000 famiglie non trovano risposta alla domanda di una casa popolare, a quelle che offrono alla città servizi e cultura rispondendo ad una domanda sempre più urgente, ricreando tessuto sociale di fronte al degrado delle istituzioni.” Questo l’assunto da cui la rete di De-liberiamo Roma prende le mosse, auspicando che l’assemblea sia lo spartiacque per : “scegliere la strada dei beni comuni, vero investimento sociale e culturale in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini e avviare il risanamento economico del bilancio, o continuare con la gestione privatistica del bene pubblico. La stessa che ha portato a Mafia Capitale. Questo è il bivio nel quale siamo, e il Comune non può sprecare l’occasione”.  
   
 

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