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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Aprile 2007
 
   
  CANTARELLI PROTAGONISTA DEL “DIARIO DI UN PAZZO” DI GOGOL IN SCENA AL TEATRO OLMETTO DAL 10 AL 15 APRILE RITORNA ALL’OLMETTO LA COMPAGNIA I FRATELLINI CON UN CAVALLO DI BATTAGLIA

 
   
   Milano, 10 aprile 2007 - Dopo il successo ottenuto a ottobre con “La buona madre” e “La Venexiana” torna al Teatro Olmetto, dal 10 al 15 aprile 2007, la compagnia I Fratellini con uno dei suoi cavalli di battaglia che ne ha segnato un grande apprezzamento di pubblico e di critica “Diario di un pazzo” di Nikolaj Vasil’evic Gogol, con Dario Cantarelli diretto da Lino Spadaro. Lo spettacolo, nato nel 2000, è tratto da un racconto di Gogol che ha una forte vocazione teatrale e racconta una storia borghese di “ordinaria follia”, frutto di una smisurata ambizione che rende cieco e folle Popriscin, il protagonista. “Si tratta – scrive il regista Lino Spadaro - di un impiegato dalla pallida personalità che ha oltrepassato la quarantina e, tuttavia, ha la sola responsabilità di temperare le matite del capufficio. L’amore per la di lui figlia lo porterà giorno dopo giorno a sprofondare nel delirio, annotando su un diario il grafico della sua follia. L’infinita amarezza e crudeltà del destino di Popriscin è annegata nell’ironia e nella comicità che fanno di questo personaggio l’archetipo di una schiera di “non eroi” protagonisti di tanto teatro e letteratura del ‘900 europeo”. Solo in scena Cantarelli è magistrale interprete di questo grigio travet russo e lo incarna intessendo diversi registri, dal grottesco all’ironico, dal poetico al comico per una prova d’attore indimenticabile. La compagnia I Fratellini Costituita nel ’95 dagli attori Marcello Bartoli e Dario Cantarelli e dal regista Egisto Marcucci, fra i protagonisti riconosciuti della scena italiana, la Compagnia I Fratellini, grazie anche a collaboratori artistici come Graziano Gregori, Carla Teti, Emanuele Luzzati per scene e costumi, Germano Mazzocchetti e Franco Piersanti per le musiche, si ritaglia fin dagli esordi uno spazio specifico e importante nel panorama teatrale italiano. Non riconducibile a particolari scuole, la compagnia viene identificata per una metodologia di lavoro originale, che accosta la storica capacità interpretativa dell’attore italiano ai metodi di lavoro del teatro di sperimentazione. Gli spettacoli, schematicamente, possono essere ricondotti a tre filoni che si intrecciano fra loro: il tragicomico nel teatro del ‘900, il teatro popolare e le maschere, il teatro “scientifico”. Il nome stesso, I Fratellini -dalla famosa famiglia di clowns italo-francesi che raggiunse l’apice della popolarità nei primi trent’anni del ‘900- dichiara immediatamente i principali riferimenti poetici ed artistici: una ricerca, in continuo rinnovamento, sul linguaggio del comico, analizzato nei suoi aspetti più crudi che vanno dall’ironia al tragicomico, dal grottesco al surreale. L’attività di produzione si associa, in numerose occasioni, un’intensa attività laboratoriale indirizzata, di volta in volta, ad attori professionisti o a semplici appassionati di teatro. Progetti integrati di produzione e laboratorio, di respiro pluriennale, sono stati realizzati con il Teatro Ponchielli di Cremona e con il Teatro Metastasio di Prato-stabile della Toscana. La sede legale è in Toscana; la compagnia ha la residenza, come base operativa, presso il Teatro del Popolo di Rapolano Terme (Siena). La compagnia gode del sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e dell’Assessorato alla Cultura della Regione Toscana; inizialmente nata come Associazione, si è trasformata in Cooperativa nel 2000. Tra gli spettacoli realizzati si ricordano: ’95-96, “Le sedie” di Eugène Ionesco, ‘ 97-98 con “Una burla riuscita” di Tullio Kezich, nel 2000, anno particolarmente prolifico vengono messi in scena “Il tempo al di là del mare” di Annalisa Bianco, “Diario di un pazzo” di Gogol, “Il Guardiano” di Harold Pinter, “L’avventura teatrale di Ruzante”, nel 2001 “Arlecchino servitore di due padroni” di Carlo Goldoni, nel 2003 Don Giovanni di Molière, nel 2004 Generali a merenda di Boris Vian, .  
   
 

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