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Notiziario Marketpress di
Martedì 10 Aprile 2007 |
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“IL POVERO PIERO” AL PICCOLO TEATRO STREHLER CON LA REGIA DI CARRIGLIO DAL 19 AL 29 APRILE
LE RISATE AMARE DI CAMPANILE
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Milano, 10 aprile 2007 - Giovedì 19 aprile al Piccolo Teatro Strehler atteso debutto per Il povero Piero di Achille Campanile, con la regia di Pietro Carriglio, produzione del Teatro Biondo di Palermo. L’opera è una delle più divertenti e geniali commedie del ’900 italiano, molto apprezzata anche all’estero espressione a tutto tondo delle scene dell’assurdo, che fa di Campanile, con Ionesco, il caposcuola del genere. Poche volte la commedia di Campanile, tratta dal suo omonimo romanzo del 1959, è stata rappresentata integralmente, anche perché richiede una numerosa compagnia di attori di prim’ordine. La prima rappresentazione è andata in scena nel marzo del 1961 al Teatro S. Erasmo di Milano con la Compagnia del «Teatro delle Novità» diretto Maner Lualdi. Successivamente il testo è stato il più delle volte ridotto e adattato per serate antologiche dedicate a Campanile. La commedia non ha mai avuto una sistemazione definitiva da parte dello stesso autore, il quale ha lasciato innumerevoli varianti. Anche per questo motivo lo spettacolo del Teatro Biondo, che ripropone il testo integrale con tutti i personaggi, può considerarsi un vero e proprio evento della nuova stagione teatrale. Malato da tempo, all’alba di una giornata tranquilla, Piero muore. La moglie Teresa e i più stretti congiunti devono rispettare le sue ultime volontà: la notizia della sua morte dovrà essere data solo ad esequie avvenute. Attorno a questa richiesta e al difficile tentativo di rispettarla si sviluppa una travolgente sequela di vicende surreali che, in un crescendo di equivoci e sorprese, vede alternarsi il riso e il pianto dei protagonisti fino all’ennesimo colpo di scena finale. Il povero Piero ruota intorno ad un´acuta osservazione dei vizi e delle piccole ipocrisie quotidiane di un carosello di personaggi, ridicoli e spassosi, patetici e nevrotici, colti in un momento di alta e seria ritualità: le esequie per la perdita di un loro caro amico. Ma la serietà della cerimonia funebre non è che una debole apparenza, perché ben presto si scatenano equivoci, gag, situazioni paradossali e, naturalmente, sorprese e imprevisti pronti a smontare pezzo per pezzo quella maschera di perbenismo che la vita sociale ci spinge a creare per la nostra sopravvivenza. Www. Piccoloteatro. Org . |
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