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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Aprile 2007
 
   
  UN MESE CON SERENA SINIGAGLIA. “DONNE IN PARLAMENTO”, LA NUOVA PRODUZIONE DEL PICCOLO TEATRO, UNO SPETTACOLO DI REPERTORIO E UNA MASTERCLASS: LO STUDIO TORNA AD ESSERE LO SPAZIO DEL NUOVO E DELLA RICERCA

 
   
  Milano, 10 aprile 2007 - Per quasi un mese, con Serena Sinigaglia, il Teatro Studio riafferma la sua vocazione originaria, quella di spazio dedicato ai giovani, alla sperimentazione, al teatro “come non l’avete mai visto”, da esplorare nelle sue potenzialità più inedite e da trasmettere come eredità e patrimonio irrinunciabile. Questo accade a vent’anni dalla riapertura della sala, nel 1986, che coincise con la fondazione ad opera di Strehler della Scuola di Teatro oggi diretta da Luca Ronconi. Alla Sinigaglia, quindi, e successivamente a Paolo Rossi, il Piccolo Teatro offre il palcoscenico di via Rivoli come luogo aperto per un momento di libera espressione di creatività, arte e metodo. Per la giovane regista milanese sarà l’occasione per proseguire, sotto il segno del Piccolo Teatro, il lavoro ormai decennale con la compagnia della quale è fondatrice, l’Atir, per dare corpo a una poetica di gruppo e di ‘ambiente’, come ama definirla la regista, il cui nucleo essenziale risiede nell’esperienza collettiva, nello scambio, nell’interazione creativa che produce in questo caso come esito un unico progetto articolato in tre sezioni: Donne in Parlamento, la nuova produzione del Piccolo Teatro (la seconda che la Sinigaglia dirige dopo Il Grigio con Fausto Russo Alesi) dal 13 al 22 aprile, e uno spettacolo di repertorio, Troiane, un classico dell’Atir, dal 24 al 29 aprile; un viaggio nei classici, appassionante e irriverente, che ricalca, invertendola, la successione degli antichi festival teatrali, presentando una commedia prima e una tragedia poi, ma che è anche un laboratorio, uno spazio aperto alla ricerca, come ribadisce il terzo segmento finale, dal 3 al 6 maggio: una Masterclass gratuita e aperta a un massimo di 15 partecipanti (ci sono ancora posti disponibili: curriculum a piccolo. Stampa@piccoloteatromilano. It). Masterclass in coda al progetto, ma Masterclass sostanza stessa del progetto: “Il gruppo degli interpreti di Donne in parlamento”, spiega la regista , “comprende le attrici e gli attori storici della mia compagnia, cui si uniscono alcuni giovani che provengono da varie Scuole, anche da quella del Piccolo, e che vivono il lavoro sulla scena come una parte di una Masterclass (le attrici che compongono il coro provengono infatti in parte dalla Masterclass di Ronconi, in parte dai laboratori teatrali tenuti dalla stessa Sinigaglia, ndr). Per questa esperienza al Piccolo, mi premeva che fosse centrale l’attenzione intorno a un discorso di laboratorio, di lavoro sull’attore e sulla recitazione: che, cioè, la mia permanenza in questo teatro non si limitasse soltanto alla produzione di uno spettacolo con la mia regia, ma potessimo mettere in comune i saperi, avviare uno scambio, lasciare ad alcuni giovani attori un bagaglio formativo per il proprio futuro”. “Troiane, il mio spettacolo di repertorio che va in scena qualche giorno dopo Donne in parlamento, – aggiunge ancora la Sinigaglia intorno ai due lavori che presenta - è uno spettacolo corale che parla di guerra, di violenza, di odio. Dopo tante lacrime, dopo tanto dolore, abbiamo voglia di divertirci un poco, di alleggerire, di ridere. Abbiamo voglia di amore, di sensualità, di gioco e gioia di vivere: nasce così Donne in Parlamento di Aristofane, nella traduzione di Laura Curino e nella riscrittura di Renata Ciaravino. Più che ‘di’ Aristofane, sarà perciò un testo ‘da’ Aristofane, con anche inserzioni da altri autori. Si parla di un mondo al femminile, in cui risulta facile percepire tutta l’insensatezza della guerra. Quale miglior coppia di Euripide e Aristofane? Entrambe le opere presentano la donna al centro dell’intreccio, l’una nel dolore, l’altra nell’amore. Se quanto emerge, subito, da Euripide è un no, secco, inequivocabile alla guerra, in Donne in Parlamento il discorso è più articolato. Aristofane non ha più fiducia nell’essere umano e nella capacità del cittadino di essere protagonista della vita politica, di rispettare e valorizzare le istituzioni pubbliche. Forse questa amarezza potrebbe essere interpretata come il messaggio della commedia”. In Donne in Parlamento la scenografia sarà rappresentata da una distesa di tavoli bronzei che occuperà la pianta centrale dell Studio: “Sempre, nei miei spettacoli procediamo a un lavoro su oggetti che poi diventano arredi scenici. In Troiane si tratta di valigie, una scelta giustificata dal fatto che le donne sono profughe, prigioniere costrette a partire. Poi le valigie sono un oggetto comodo e agile, possono delimitare spazi, suggerirne altri. Lo stesso discorso vale per i tavoli di Donne in parlamento. Gli attori, che nella mia compagnia fanno anche da attrezzisti e macchinisti, li dispongono in maniere via via diverse. I tavoli creano due livelli, il sopra e il sotto, l’alto e il basso: i due livelli di Aristofane. Sono tavoli grezzi, ma la copertura di bronzo conferisce loro nobiltà: una doppia natura, come doppia è l’anima della commedia. Il bronzo richiama anche le pentole, l’altro arredo scenografico, l’oggetto per antonomasia legato alla condizione femminile e al luogo della casa in cui la donna è padrona: la cucina. La pentola è anche un simbolo tangibile della soluzione scelta dalle donne per governare: organizzare un gran banchetto”. L’atene che si vedrà, infatti, in Donne al parlamento è una città trasformata in immondezzaio, tra gli avanzi di un banchetto che si protrae per giorni senza che nulla si risolva. Www. Piccoloteatro. Org .  
   
 

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