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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Febbraio 2015
 
   
  GALILEO ED EGNOS: APPLICAZIONI E SERVIZI PER L’EUROPA

 
   
  Bruxelles, 3 febbraio 2015 - La Commissione europea stima che il 6-7 % del Pil europeo, ovvero circa 800 miliardi di euro in termini di valore, già dipende dalla navigazione satellitare. Ma gli utenti europei non hanno oggi altra alternativa se non quella di ottenere la propria posizione dal Gps degli Stati Uniti o dai satelliti russi Glonass. Nei prossimi anni Galileo, il sistema di navigazione satellitare globale di proprietà dell’Europa, mira a cambiare questa situazione. Galileo ha già messo in orbita sei satelliti. Altri ne verranno lanciati quest’anno, con l’obbiettivo finale di realizzare un servizio iniziale entro il 2016 e il servizio completo entro il 2020. Quando la costellazione sarà completamente operativa, quale sarà l’impatto per gli europei, in particolare nel settore dei trasporti? E in che modo Egnos (Sistema geostazionario europeo di navigazione di sovrapposizione), che è attualmente operativo, sta già avendo un impatto su di noi? Esperti provenienti dall’industria spaziale e dei trasporti, oltre che rappresentanti della Commissione, si sono riuniti alla settima conferenza annuale sulla politica spaziale europea di questa settimana per discutere la questione. La missione Galileo ha incontrato dei problemi lo scorso anno quando un paio di satelliti vennero inviati nell’orbita sbagliata a causa di uno stadio finale difettoso. Anche se l’orbita di uno dei due satelliti è stata da allora modificata per consentire il controllo della sua strumentazione dedicata alla navigazione, il contrattempo sollevò molte discussioni. Secondo Didier Faivre, direttore di Galileo e delle attività connesse alla navigazione all’Agenzia spaziale europea (Esa), il fallimento costò alla missione sei mesi di ritardo in termini di schieramento. Dominique Riquet, vicepresidente della commissione Tran nel Parlamento europeo, ha sottolineato di non essere turbato da questi problemi: “Io non sono preoccupato dai recenti contrattempi, questo tipo di cose avvengono con le politiche pionieristiche.” Egli si è invece concentrato su ciò che Galileo, assieme a Egnos, porterà agli europei una volta raggiunta la piena operatività: “Le applicazioni di Galileo ed Egnos saranno un utile strumento di sviluppo economico; ci basta osservare gli Stati Uniti per vedere il livello di impatto economico prodotto dal Gps”. “Tuttavia - ha messo in guardia - noi non possediamo un piano solido e credibile per lo sviluppo del settore a valle. Sarebbe una buona idea quella di organizzare adesso questo settore nell’interesse dell’Europa.” Matthias Petschke, direttore della Dg per il mercato interno, industria, imprenditorialità e Pmi, ha affrontato le preoccupazioni del Mep Riquet sottolineando come anche la Commissione sia entusiasta di vedere la costruzione di un’infrastruttura per consentire all’industria nel settore di applicazione di sfruttare Galileo. Egli ha dichiarato, “Da molti anni noi spingiamo per la fornitura di servizi e per lo sviluppo di applicazioni.” Egli ha inoltre sottolineato il progresso compiuto nel 2014 per assicurare che Galileo sia uno strumento utile per gli europei. Ad esempio, in dicembre è stato raggiunto un accordo politico per garantire che le automobili nuove siano dotate delle funzionalità Egnos-galileo. Frattanto, il servizio Sol (Safety of Life) di Egnos è già garantito per l’utilizzo nel settore dell’aviazione, per tutte le fasi del volo all’interno della relativa zona di servizio di Egnos Sol. Secondo Petschke, l’obbiettivo chiave sia con Galileo che con Egnos è quello di fornire dei servizi agli utenti finali. Didier Faivre dell’Esa ha suggerito che allo scopo di garantire l’accettazione da parte degli utenti, Galileo non deve essere visto isolato, esso si deve interconnettere con i sistemi già esistenti come quello Gps, e per questo il settore pubblico dovrà lavorare assieme a dei partner globali. Faivre ha inoltre sottolineato la necessità di supportare coloro che sviluppano le applicazioni: “Che cosa possiamo fare? Noi possiamo contribuire a coprire una parte del rischio. Noi possiamo offrire agli sviluppatori degli strumenti di convalida e banchi di prova che daranno fiducia nelle applicazioni agli investitori.” Patrick Ky, direttore esecutivo dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa), ha fornito il punto di vista dell’industria dell’aviazione, mettendo in evidenza la sicurezza come la principale preoccupazione del settore: “Nella nostra certificazione di componenti e aeroplani, noi richiediamo un livello pari a un guasto ogni miliardo di ore di volo. Se i componenti spaziali diventeranno dei componenti fondamentali nel settore dell’aviazione, qualcuno mi dovrà dare la stessa garanzia e noi verificheremo che essa sia basata su prove”. Ky ha aggiunto, “Qui si tratta di collegare due mondi differenti che usano gli stessi strumenti ma parlano un linguaggio molto diverso.” Carlo des Dorides, direttore esecutivo dell’Agenzia europea Gnss (Gsa) ha garantito che questi rigorosi standard di sicurezza verranno rispettati. Per l’intero sistema Galileo sono previsti 36 satelliti. Tre sono quasi pronti per il lancio, e si andranno a unire ai sei già in orbita. Nel frattempo, l’Open Service di Egnos è già disponibile dall’1 ottobre 2009, e i dati di posizionamento di Egnos sono liberamente disponibili in Europa attraverso i segnali satellitari a chiunque sia dotato di un Gps abilitato per Egnos . Per ulteriori informazioni, visitare: Settima conferenza annuale sulla politica spaziale europea http://www.Spaceconference.eu/intro.html  Agenzia europea Gnss (Gsa) http://www.Gsa.europa.eu/galileo/why-galileo#    
   
 

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