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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Aprile 2007
 
   
  GENZYME CORPORATION PRESENTA I NUOVI DATI SUL CLOSTRIDIUM DIFFICILE AL CONGRESSO EUROPEO DELLE MALATTIE INFETTIVE. TOLEVAMER RAPPRESENTA IL PRIMO APPROCCIO TERAPEUTICO NON ANTIBIOTICO PER IL TRATTAMENTO DEL CDAD

 
   
   Cambridge, Mass. 10 aprile 2007 – Genzyme Corporation ha presentato i dati clinici di due studi sulla diarrea associata all’infezione da Clostridium difficile (Cdad) in occasione del 17° European Congress of Clinical Microbiology and Infectious Diseases, che si è svolto dal 31 marzo al 3 aprile scorsi a Monaco di Baviera (Germania). In particolare, Genzyme ha presentato i dati relativi agli esiti del trattamento con metronidazolo o con vancomicina nei pazienti affetti da Cdad. Lo studio ha valutato circa 32. 000 casi di Cdad provenienti da più di 350 ospedali ed inseriti in un ampio database statunitense in un periodo compreso tra gli anni 2004-2005. Inoltre Genzyme ha descritto il ceppo epidemico virulento di Clostridium difficile, noto come Bi/027, e la modalità con cui la terapia in sviluppo (non antibiotica), nota con il nome “tolevamer”, neutralizza il danno alle cellule tissutali in coltura causato da questo battere. Genzyme sta investendo in più filoni di ricerca per trovare una soluzione a questo crescente problema sanitario globale. In particolare è impegnata nell’ambito della scienza di base, nello studio dell´epidemiologia della Cdad, degli esiti clinici e farmacoeconomici, nello sviluppo di un test rapido per la Cdad che identifichi sia la tossina A sia la B e, ancor più importante, nell´attuazione del più ampio studio clinico internazionale sui trattamenti della Cdad. In questa fase 3 del programma, tolevamer è comparato con metronidazolo e vancomicina. Tolevamer è un nuovo agente sviluppato da Genzyme per il trattamento della diarrea associata a Clostridium difficile (Cdad), non antibiotico, non assorbibile, in grado di legare le tossine del germe. Il trattamento in studio è uno sviluppo clinico di fase 3 e, se approvato dalle autorità regolatorie, tolevamer potrebbe essere la prima terapia non antibiotica approvata per il trattamento di questa malattia infettiva. Tolevamer è progettato per legare e neutralizzare le tossine che causano la Cdad. L´infezione da Clostridium difficile porta alla produzione nel tratto intestinale di tossine che causano infiammazione e diarrea. Lo studio clinico di fase 3 su tolevamer, che coinvolge più di 1000 pazienti in circa 300 centri in America del Nord, Europa e Australia, è il più ampio studio di questo tipo condotto sulla Cdad. In questa sperimentazione tolevamer è comparato con metronidazolo e vancomicina. Oltre a valutare l´efficacia di tolevamer, questo è anche il primo e più ampio studio clinico multicentrico, rigorosamente disegnato, che confronterà l´efficacia degli attuali standard di cura. Clostridium difficile è un batterio diffuso ampiamente nell´ambiente, causa di frequenti infezioni opportunistiche nei reparti di strutture ospedaliere e case di riposo. È la causa più comune della diarrea infettiva tra i pazienti ospedalizzati e si stima che sia responsabile di oltre 400. 000 casi di diarrea e colite e di più di 5000 decessi ogni anno negli Stati Uniti. La terribile diffusione della Cdad è stata riportata negli ultimi anni nel Regno Unito, in Canada, in Spagna, in Francia, in Belgio e nei Paesi Bassi. I referti indicano che le notifiche di Cdad in Inghilterra e nel Galles sono aumentate da 1000 nel 1990 a 15. 000 nel 2000 e 55. 000 nel 2005. In genere la crescita di Clostridium difficile nell´intestino è limitata dalla presenza della normale flora batterica protettiva, che agisce come parte del sistema di difesa naturale dell´organismo contro la proliferazione del batterio. Uno dei frequenti effetti collaterali dell´antibioticoterapia è il danno alla flora batterica protettiva che, una volta danneggiata, non è più in grado di limitare la crescita di Clostridium difficile e quindi consente una riproduzione eccessiva del batterio. Una volta stabilitosi nel colon, il Clostridium difficile produce delle tossine che danneggiano la parete intestinale, determinando la morte cellulare e l´infiammazione che porta a diarrea e colite (infiammazione del colon). .  
   
 

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