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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Febbraio 2015
 
   
  SARDEGNA: PPR PER LE ZONE INTERNE PER IL GOVERNO E LO SVILUPPO DEL TERRITORIO

 
   
   Thiesi, 3 febbraio 2014 - "La teoria senza la pratica è un vano esercizio intellettuale, ma la pratica senza la teoria rischia di portare a un vicolo cieco e alla rovina e al consumo del territorio. Non si possono fare scelte calate dall´alto in materia di paesaggio, servono decisioni prese con consapevolezza dopo attenta discussione, condivisione e concertazione tra le parti politiche e i territori. Allo stesso tempo non è più rinviabile la creazione e l’applicazione di nuovi strumenti in materia urbanistica per la tutela e il governo del territorio". A dirlo a Thiesi l’assessore dell´Urbanistica ed Enti locali, Cristiano Erriu, durante l’incontro dedicato a "Monte Pelau, una risorsa paesaggistica per il territorio", durante il quale si è parlato dell´importanza dello sviluppo delle zone interne della Sardegna e della valorizzazione del paesaggio agrario, e del suo valore economico. "L´assetto normativo attuale non è adeguato per puntare allo sviluppo e alla regolamentazione delle zone interne dell’isola - ha detto l’esponente della Giunta Pigliaru - dobbiamo trovare una dimensione organizzativa che sia a misura della nostra realtà e non importare modelli che non ci rappresentano: solo così faremo il bene della Sardegna. Dobbiamo liberarci dei processi pianificatori troppo frammentari e molecolari, serve una pianificazione territoriale sovracomunale". Da qui l’esigenza, più volte ribadita dall´assessore Erriu, di un aggiornamento e adeguamento del Ppr per gli ambiti costieri e soprattutto di una nuova stagione di pianificazione per il governo delle zone interne dell’isola “una nuova legge urbanistica che sia coerente con il Ppr ma anche con il codice Urbani e la Carta di Firenze e che guardi al futuro cercando di non cadere nella trappola per la quale la conservazione intelligente del territorio non possa coniugarsi allo sviluppo sostenibile: miriamo invece a realizzare condizioni, anche economiche, ottimali di valorizzazione delle zone interne”. Il superamento della visione localistica sarà possibile attraverso la riforma degli Enti locali e le forme di associazioni territoriali, le Unioni dei Comuni. "Le Unioni di Comuni, legate alle regioni storiche sarde, servono al superamento della visione comunale e si orientano con uno sguardo più ampio all´organizzazione del territorio, non solo in tema di risparmio economico ma anche in termini di sviluppo. In Sardegna vengono trasferite dalla Regione ai Comuni moltissimi fondi: questo dimostra che le autonomie locali non sono lasciate da sole. La Regione trasferisce 700 euro pro capite: la cifra più alta a livello nazionale. In Sicilia siamo sui 450 euro e in Emilia Romagna 70 euro, un decimo rispetto alla Sardegna. Queste risorse vanno usate per migliorare i costi e l’efficacia dei servizi resi ai cittadini : tra questi anche quelli legati al governo del paesaggio, tema che sempre più tende ad aggregare e sul quale è necessaria anche da parte della Regione una presa di posizione nella direzione di una semplificazione e sburocratizzazione dei processi".  
   
 

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