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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Febbraio 2015
 
   
  AMBIENTE: "PAIR" SIA STRUMENTO CONDIVISO PER SICUREZZA FVG

 
   
  Udine, 3 febbraio 2015 - "Il Progetto di Piano stralcio per l´assetto idrogeologico dei bacini idrografici di interesse regionale (Pair) è uscito i primi di dicembre 2014 con avviso a tutti i portatori di interesse: confidiamo ora in una larga partecipazione dei Comuni alla conferenza programmatica perché è necessario un confronto in modo che alla fine di un percorso partecipato la Regione adotti uno strumento corretto, efficace e condiviso". Lo afferma l´assessore all´Ambiente, Sara Vito, in merito al Pair, lo strumento per la valutazione della propensione di un territorio all´allagamento, espressamente previsto dalla normativa nazionale, il Testo unico ambientale, decreto legislativo 152/2006. Il Friuli Venezia Giulia per i bacini nazionali - Tagliamento, Livenza, Isonzo - era già dotato di un analogo strumento di pianificazione, mancava però quello per i bacini regionali. "Avvieremo - prosegue Vito - con la conferenza programmatica un confronto con i Comuni per ascoltare le loro osservazioni e per migliorare il documento, che è già però articolato e redatto con attenzione. La parola d´ordine deve essere: sicurezza per i cittadini". "Questo non è uno strumento per bloccare lo sviluppo economico, si tratta al contrario - spiega l´assessore - di avviare uno sviluppo sostenibile attraverso la maggior diffusione di metodologie costruttive ambientalmente compatibili, che tengano conto della vulnerabilità idrogeologica del territorio. I cittadini quando acquistano una casa hanno il diritto di essere certi che sia sicura e non devono combattere contro gli allagamenti mettendo a repentaglio incolumità e i propri beni". La classificazione delle diverse aree della Regione si basa, così come previsto dalla normativa nazionale, sulla ricostruzione delle esondazioni storiche, ampiamente documentate e accadute negli ultimi cento anni. In Friuli Venezia Giulia fa riferimento ai grandi allagamenti accaduti, ad esempio, nel 1920 e nel 1966, e si basa sulle indicazioni degli strumenti di pianificazione comunale. Molte informazioni per il Pair sono state fornite dai Consorzi di bonifica. Un aspetto importante di cui il documento tiene conto è la risalita della falda freatica. Un anno fa molti Comuni sono stati messi in seria difficoltà a causa della sua risalita. La Regione era intervenuta attraverso la Protezione civile con ingenti finanziamenti. Sulla base della classificazione delle aree stilata con il Pair nelle aree a moderata pericolosità è permessa l´edificazione e le uniche limitazioni riguardano i vani interrati e i seminterrati: i Comuni adeguano in coerenza la propria pianificazione urbanistica. Le norme di attuazione adottate per la redazione del Pair sono esattamente quelle già utilizzate per la stesura dei Pai nazionali - Tagliamento, Isonzo, Livenza - in quanto molti Comuni ricadono sia nei bacini nazionali che regionali e, per criterio di omogeneità, sul territorio regionale. Una importante novità del Pair riguarda l´identificazione delle aree di pericolosità lungo la fascia costiera, dove si è tenuto conto di due aspetti importanti: la possibile inondazione "da ingressione marina" e l´operatività delle idrovore nelle zone a quote sotto il livello del mare. Per quanto riguarda il fenomeno di "ingressione marina" è stato realizzato un approfondito studio sui massimi livelli di marea e sono state individuate le altezze in rapporto alla probabilità di accadimento. In base a questi livelli sono state determinate le zone potenzialmente allagabili tenendo conto della quota del terreno e della distanza dalla costa. Per le aree protette da argini è stato analizzato lo stato degli stessi in base allo studio particolareggiato, eseguito nel 2008 dall´Università di Trieste per conto della Protezione Civile. "Alcune aree classificate come pericolose talvolta coincidono o quasi con aree già vincolate dal punto di vista ambientale, ad esempio aree Sic, Zps, biotopi, aree umide", spiega Vito, sottolineando che "i diritti acquisiti dai Comuni con i loro piani regolatori, laddove il Pair è arrivato dopo, non vengono cancellati. Sarà responsabilità dei Comuni permettere l´edificazione imponendo delle misure di mitigazione adeguate".  
   
 

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