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Notiziario Marketpress di Lunedì 09 Febbraio 2015
 
   
  UNO STUDIO RIVELA L’ESTENSIONE DELLA CRISI IDRICA IN ALCUNE ZONE DEL PAKISTAN

 
   
  Bruxelles, 9 febbraio 2015 - Al momento, una persona su nove nel mondo non ha accesso a fonti sicure di acqua e si stima che 842 000 persone muoiano ogni anno per malattie legate all’approvvigionamento idrico. Non si tratta solo di salute e igiene, tutti gli aspetti dello sviluppo sociale ed economico, difiniti come il “fulcro” cibo-energia-salute-ambiente, dipendono dall’acqua. La domanda, inoltre, è destinata a crescere vertiginosamente in futuro per una concatenazione di cause tra cui la crescita della popolazione, l’aumento della domanda di risorse legata e migliori standard di vita e altre forze che mettono sotto pressione le risorse idriche. Anche i cambiamenti climatici stanno creando nuove incertezze per quanto riguarda la fornitura di acqua dolce e i settori che usano grandi quantità di acqua, come l’agricoltura e l’energia. Alcuni paesi però non avranno bisogno di aspettare il futuro per assistere a una crisi idrica a tutti gli effetti. In Pakistan, la situazione è già disastrosa in alcune zone e un nuovo studio rivela che l’80% delle risorse idriche del distretto di Tharparkar, a sud del paese, non sono potabili. Appena il 5 % della popolazione ha accesso ad acqua potabile pulita e non contaminata da malattie, è quanto afferma uno studio realizzato dalla Dow University of Health Sciences (Duhs) e dal Consiglio pakistano per la ricerca scientifica e industriale (Pcsir) riportato da Reuters. Tharparkar dipende pesantemente dalle acqua sotterranee alimentate dalle pioggie e non ha fiumi. Le precipitazioni annuali vanno in media dai 200 ai 300 millimetri, l´80 % delle quali durante la stagione dei monsoni in estate, da luglio a settembre. La pioggia ricarica le acque sotterranee che devono poi durare per gli altri tre quarti dell’anno. Dal 2011, riporta Reuters, secondo il Dipartimento di meteorologia del Pakistan le precipitazioni annuali medie sono state meno del 50 % rispetto al normale, il che ha messo a dura prova le risorse idriche sotterranee già esigue. Uno dei risultati di questo fenomeno è stato il peggioramento della contaminazione da fluoruro delle risorse idriche poiché meno acqua ricarica il sistema di essiccazione. Lo studio di Duhs e Pcsir ha riscontrato che il livello di fluoruro in molti luoghi di Tharparkar è oltre i 13mg/litro, un livello pericoloso rispetto a quello considerato normale di 1 mg/litro. Come riferisce Reuters, un’eccessiva assunzione di fluoruro, da fonti contenenti oltre 1,5 mg/litro di fluoruro nell’acqua, può causare problemi come la deformazione delle ossa, problemi ai denti e danni ai reni e alla tiroide. Una soluzione, come riferito da Irin News, è usare tecnologie locali di purificazione dell’acqua. La Ong Thardeep Rural Development Programme (Trdp) ha fornito a circa 1 000 villaggi soluzioni per i problemi di approvvigionamento idrico, usando spesso metodi di accesso e purificazione dell’acqua basati su pratiche tradizionali. Una di queste tecniche di purificazione è la “mussafa”, che prevede l’uso di un sacco da 1 kg di sabbia, trattata con argento, come filtro nei recipienti di argilla, usati per conservare l’acqua. La portata della crisi a Tharparkar però ha spinto l’amministrazione provinciale a intervenire e a investire oltre 46 milioni di euro per installare 750 impianti di purificazione dell’acqua a osmosi inversa alimentati ad energia solare. Secondo Reuters, tutti gli impianti dovrebbero essere finiti e operativi entro giugno di quest’anno per contribuire a fornire acqua potabile sicura agli oltre 1,5 milioni di persone della regione. Definita “il più grande (per capacità) impianto per la purificazione dell’acqua alimentato a energia solare in Asia”, la struttura tratterà sufficienti quantità di acqua per soddisfare le domanda di 300 000 persone a Mithi e in 80 villaggi vicini. La situazione è estrema in Pakistan, ma l’Europa non è immune alla scarsità di acqua. Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), otto paesi europei possono essere considerati paesi con scarsa disponibilità idrica: Cipro, Bulgaria, Belgio, Spagna, Malta, Italia, Regno Unito e Germania. In futuro è probabile che i previsti cambiamenti climatici aggravino la situazione nella maggior parte delle parti caratterizzate da risorse idriche scarse in Europa.  
   
 

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