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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Aprile 2007
 
   
  ARTIGIANATO PIEMONTESE, INDAGINE CONGIUNTURALE SITUAZIONE STABILE IN UN´ECONOMIA DINAMICA

 
   
   Torino, 10 aprile 2007 - La ripresa economica ed il clima favorevole che hanno investito il territorio regionale non sembrano ancora trovare riscontro nelle performance delle imprese artigiane. La precedente indagine congiunturale, riferita alla prima parte del 2006, evidenziava una chiara inversione della tendenza negativa in cui l’artigianato era imprigionato da cinque anni, ma nel corso del secondo semestre il quadro pare limitare ulteriori slanci positivi. L’andamento della domanda è stabile, il saldo tra fatturati in crescita e in calo è migliorato, mentre quello relativo all’occupazione è rimasto invariato. Qualche segnale incoraggiante proviene dalla dinamica degli investimenti: per quanto resti su valori contenuti (28,4%), la percentuale di imprese che hanno dichiarato di aver effettuato investimenti è cresciuta rispetto al picco negativo di sei mesi prima (19,5%). “In sintesi- sottolinea il Vice-presidente Peveraro- l’artigianato non lancia nuovi segnali di crescita, a fronte però di un’economia regionale più dinamica. Questa indicazione è però da situare nell’ambito di evoluzioni settoriali quanto mai differenziate: in questo senso sono gli indicatori relativi al comparto manifatturiero ad esprimere, coerentemente con quanto rilevato a livello generale, una chiara tendenza al miglioramento. ” Un dato che si riverbera nelle previsioni relative al semestre in corso, che per l’artigianato “industriale” (e particolarmente metalmeccanico) sono improntate ad un moderato ottimismo, differentemente dagli altri settori, dove in genere si correggono in senso pessimistico le aspettative manifestate nel corso dell’estate 2006. Le previsioni generali su andamento della domanda e del fatturato (saldi ottimisti-pessimisti rispettivamente -6,1 e -6,2) sono in calo rispetto a sei mesi prima, quando erano attestate su valori vicini allo zero. “La volontà d’investire- afferma Peveraro- rimane contenuta (23,9% delle imprese), con la parziale eccezione delle imprese manifatturiere (32,4%). Le previsioni sull’andamento dell’economia regionale sono conseguenti (saldo ottimisti-pessimisti pari a -6). Oltre che dalla dinamica dei settori, i dati “a consuntivo” e le previsioni sono in forte relazione con le caratteristiche dimensionali delle imprese, al punto da legittimare l’impressione di trovarsi di fronte a un doppio (se non triplo) artigianato. ” Le imprese più solide e strutturate evidenziano un andamento quasi da congiuntura favorevole, laddove il tessuto diffuso degli operatori micro (numericamente la parte più consistente dell’artigianato – nel campione oltre il 72% delle imprese impiega meno di 4 addetti) non sembra ancora risollevarsi dalla lunga fase critica iniziata alla fine del 2001. E’ questo vasto (parliamo di 90. 000 imprese circa) e puntiforme universo di lavoro autonomo e imprese cellulari, infatti, che appare in chiara difficoltà nell’agganciare la crescita. .  
   
 

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